Sulla tormentata questione delle cliniche un documento del commissario di governo

Sulla tormentata questione delle cliniche un documento del commissario di governo Mentre continuano gli interrogatori dei cattedratici f Sulla tormentata questione delle cliniche un documento del commissario di governo Il giudice ha sentito il prof. Midana, è accusato di appropriazione per 88 milioni Il prefetto Salerno, sentiti i Ministeri, risolve i dubbi sulla convenzione tra Università e San Giovanni - Le conclusioni: «Le cliniche torinesi sono reparti ospedalieri, non dipendono amministrativamente dall'Ateneo per quanto riguarda l'attività di diagnosi e cura» All'Università spettano soltanto i proventi che derivano da attività scientifica e una percentuale sull'attività dei laboratori radiologici Sono ccmlnclatl nell'ufficio del giudice istruttore gli interrogatori del clinici incriminati dl « peculato per appropriazione ». l.'« iter » giudiziario sarà lungo c complesso. Chi ha ragione? Sono slate realmente sottratte all'Università ingenti somme che ad essa spettavano? Sono valide le giustificazioni degli « Imputati» che dicono: « Tutto sl è svolto regolarmente »? Prevarrà la tesi del rettore Allara o quella accusatoria? Gli Interrogativi sono numerosi, le Interpretazioni della delicata questione — ingarbugliata da leggi, regolamenti, 1 convenzioni, { circolari — sembrano molteplici. Aspettando le conclusioni del giudice ecco un punto fermo nella controversia: un documento esprime 11 parere dl tre ministeri. Fondi congelati Il prefetto dott. Salerno, in veste di commissario del Governo per la Regione Piemonte ha risposto al' quesito «Interpretativo» postogli dal commissario dell'ospedale geom. Martini e dal rettore Allara con. un documento che conclude un tt approfondito esame -congiunto del ministeri della Pubbltca Istruzione, della Sanità e dell'Interno » sulla situa, zione torinese. In esso vengono esaminati 1 rapporti giuridici fra 1 due enti interessati, e proposta una soluzione transitoria tt per porre fine all'attuale stato di incertezza che Incide negativamente sul funzionamento delle cllniche universitarie, a tutela dt un generale e rilevante interesse », Anzitutto sl affronta una situazione contingente. Era in sospeso la questione del 60-70 milioni « congelati » nel dicembre scorso dall'amministrazione del San Giovanni: compensi mutualistici fissi a i o , a o o addizionali (proventi delle degenze dei mutuati). Il dott. Salerno ha stabilito — com'è noto -» che siano ripartiti secondo 11 criterio 4-2-1 al primari, aiuti e assistenti delle cllniche, purché formalmente « 11 pagamento avvenga tramite l'Università», Il decreto prefettizio ha deciso anche sui it compensi per prestazioni professionali a ricoverati paganti in proprio e su quelli ambulatoriali »: l'ospedale dovrà fa-i re le ripartizioni ogni tre mesi fra II personale medico universitario, secondo criteri comunicati « d'intesa con i dipendenti dal direttore delta clinica n. Rapporti fra cllniche, Università, ospedale — Dal problema particolare a quello generale. Il dott. Salerno risponde alla domanda: « Come devono essere considerate le cliniche dell'Università di Torino? », precisando che il suo intervento tt non vuol essere una Inter/erema dell'autorità amministrativa nell'iter giudiziario ». Il documento entra nel vivo della questione. Le cllniche possono essere di tre tipi: intese come tt ospedali clinici », come ii cllniche spedalizzate ». come « cllniche universitarie autonome ». Quelle torinesi Interessate alla controversia — precisa 11 prefetto — sono del secondo tipo, cioè « cliniche funzionanti come reparti ospedalieri ». E ciò sia « in base alle convenzioni che net tempo lianno regolato l rapporti fra ospedale e Università » sia esaminando attentamente il loro « atto dl nascita ». Si deve risalire al 1928, quando fu approvata una convenzione per la costituzione di un consorzio fra Ministero della P.I., Università, Comune, San Giovanni e altri Enti « per la costruzione di nuovi edifici necessari per l'assistenza ospedaliera e per le cllniche universttarie ». La convenzione fu approvata e resa esecutiva dalla legge 7 gennaio 1929. « Il legislatore del 1929 volle in sostanza far sorgere un complesso che potesse essere di utilità per le finalità didattiche e scientifiche degli Istituti universitari e del quali, vicendevolmente, l'ospedale potesse avvalersi per la cura degli ammalati ». Cliniche e ospedale tt sorsero su un terreno unico donato dal Comune », con servizi amministrativi e tecnici comuni: « Il legislatore ha Voluto mettere in risalto che II complesso sarebbe diventato, per quanto riguarda la gestione, un tutt'uno amministrativamente avulso dall'Università ». Questa impostazione — sottolinea il documento — è stata seguita nella prima convenzione fra ospedale e Università del '37, rinnovata nel '40, e per ultimo nel '50. Esaminando i vari articoli della convenzione tuttora in vigore, la conclusione, secondo il commissario di governo,-è una sola: tt I direttori di clinica fanno' parte dell'organizzazione dell'ospedale, net confronti dèi quale hanno un rapporto di servizio, e le cliniche sono considerate come organizzazioni amministrative all'interno del San Giovanni ». Perciò: « lutti gli introiti delle cliniche stesse sono devoluti all'ospedale », Dare e avere La convenzione regola i rapporti dl dare-avere fra ospedale e Università: quest'ultima mette a disposizione locali e personale docente, si assume le spese per finalità didattiche e scientifiche, paga 22 milioni all'anno al San Giovanni per la manutenzione ordinaria dei locali. L'unico introito dell'Università è ii il 15 per cento del proventi dell'Istituto dt radiologia »: per il resto la ripartizione del proventi ambulatoriali è sempre fatta fra ospedale e le singole cllniche. Malati nelle cllniche — Data la convenzione, a chi vanno dunque attribuiti gli incassi per il ricovero? Fino a quando esistevano, « i compensi fissi mutualistici dovevano essere pagali dall'ospedale at clinici stessi, per l'attività curativa e assistenziale prestata », proprio perché sl trattava di prestazioni « ospedaliere », Per i paganti In proprio la retta di ricovero va all'ospedale, il corrispettivo per le prestazioni professionali al clinici curanti, dedotta la quota dell'ospedale per le spese. . Ambulatori — Vale per quelli clinici quanto stabilito per 1 corrispondenti reparti dell'ospedale. csleetddhea1 che tratterrà la sua quota e verserà agli istituti l'ammontare delle prestazioni professionali. Due eccezioni soltanto: 11 15 per cento della radiologia e 11 pagamento dl prestazioni di laboratorio didattiche e scientifiche tt che nulla hanno che fare con la diagnosi e cura degli ammalati ». La tesi che ha portato all'Incriminazione dei clinici è esattamente l'opposto: essi non avrebbero versato all'Università 1 proventi ambulatoriali mutualistici, quelli dei ricoverati paganti in proprio e delle visite di privati avvenute negli istituti. In base a quale disposizione avrebbero dovuto versare all'Università tali cifre? Nel corso della polemica relativa all'inchiesta giudiziaria si' e citata più volte la circolare ministeriale del 9 maggio '64, n. 1403, che richiama l'art. 49 della legge del '33. « Nelle cllniche universitarie possono essere accolti malati a pagamento, titolare del servizio è l'Università che è anche destinataria del reddito relativo ». A questa circolare « fondamentale » 11 ministro Minasi ne ha fatta seguire'' un'altra di recente: « Tale normativa va seguita anche nel caso dl ospedali parzialmente o totalmente cllnlclzzatl ». Il dott. Salerno è di parerò centrarlo: « La circolare sì riferisce alle cllniche non spedalizzate; non può riferirsi alla gestione unica dl Torino, nel quale caso è l'ospedale e non l'Università che mette a disposizione i propri mezzi ed è responsabile verso i terzi ». Tutto regolare, dunque, nella nostra città? E' stata rispettata la convenzione e la legge? Il commissario del governo conclude con alcune considerazioni ti sulle carenze e deficienze riscontrate nel corso dell'esame » della vicenda. Il documento afferma: « La posizione in cui si trova il personale delle cliniche spedalizzate di Torino ha latto sorgere contusione e perplessità. L'oscurità delle norme, l'accavallarsi delle circolari non' sempre chiare, situazioni in continuo mutamento nell'organizzazione universitaria e ospedaliera, avrebbero richiesto interventi urgenti e continui da parte degli organi prepósti alla disciplina della materia ». Che cosa è mancato? it L'organizzazione sanitaria, con i mezzi di indagine, cure e terapie in continuo sviluppo, lia ingigantito la ricerca e l'Intervento assistenziale. E' mancata la vigile attenzione del San Glovannt che non avrebbe dovuto lasciare ai clinici il compito dl distribuire i compensi per prestazioni al suol ammalati, a loro discrezione ». Dl qui l'Invito all'ospedale n a disciplinare la ripartizione del compensi per cure in attesa della nuova convenzione », e all'Università « per le prestazioni che non riguardano le cure ». A ciascuno il suo, tt salva la preminente /unzione, la fama e la personalità scientifica del direttore di clinica, la particolare responsabilità che ad essi incombe, e salva anche lu necessità dl evitare sperequazioni nel distribuire i proventi al rimanente per¬ sonale »: Il prof. Allara e il geometra Martini sl sono detti d'accordo, Il rettore ha comunicato al prefetto che l'Università « Ita già stabilito di assegnare una quota dei proventi per prestazioni non curative al personale delle cllniche spedalizzate ». Il San Giovanni farà conoscere quanto prima « i criteri dl ripartizione di analoghi proventi nei reparli ospedalieri ». Sono innocente Il prof. Alberto Midana, direttore della cllnica dermosifilopatica dell'Università, è stato Interrogato Ieri dal giudice istruttore dott. Pettenatl. Il clinico è entrato negli uffici dl via Tasso 1 alle 8,50, accompagnato dal suo legale, avv. Accutlno, ed è uscito alle 13,15. E' accusato di essersi appropriato di 88 milioni, cosi suddivisi: 73 pagati dai pensionanti c versati alla clinica dermosifilopatica dall'ospedale San Lazzaro, 15 milioni per prestazioni ambulatoriali. Il periodo va dal '65 al febbraio di quest'anno. Per « appropriazione ii nel suo come negli altri casi s'intende il mancato versamento alla Cassa Universitaria che sulla somma contestata avrebbe dovuto trattenere la percentuale di legge. II clinico ha contestato tutte le accuse, presentando documenti e spiegando nel minimi particolari il suo comportamento tt sempre ispiralo al rispetto della legge ». Avvicinato dai giornalisti, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ha detto « cercate di capirmi, c'è il segreto Istruttorio ». L'avvocalo dal canto suo ha annunciato che è sua intenzione, nei prossimi giorni, presentare al giudice Pettenatl una memoria per integrare l'Interrogatorio del suo cliente. Oggi sarà sentito il prof. Giulio Cesare Dogliotti; lunedì 11 prof. Delleplane. Nel prossimi giorni sarà interrogata dal giudice Pettenatl anche l'ex suor Giuseppina, Giovnnnina Tanda, che è giunta la settimana scorsa da Cagliari dove risiede. La religiosa, accusata di concorso in peculato col prof. Dogliotti, è assistita dall'avvocato Avonto con 11 quale ha già avuto un lungo colloquio. Non è esclusa una riunione tra l'ex sovrintendente sanitario, prof. Foltz, il prof. Dogliotti e Giovannlna Tanda, la quale trascorre le sue giornate a Torino in una abitazione segreta. scspvnlmccncgLlc Il prof. Alberto Midana

Luoghi citati: Cagliari, Piemonte, Salerno, Torino