Che cosa imparano i nostri figli

Che cosa imparano i nostri figli Uno sguardo ai libri di testo Che cosa imparano i nostri figli Che cosa imparano i nostri figli nella scuola elementare? A leggere, scrivere e far di conto. D'accordo, ma non solo questo. Uno sguardo attento ai testi scolastici, ci riserva talvolta delle sorprese non sempre gradite. Interessarsene ora che sono in corso le adozioni, non è solo utile ma è anche doveroso. Perché soffermarsi tanto nella descrizione di fatti dolorosi e angoscianti? Eppure sono molti i libri che fanno leva sull'emotività infantile a fini pedagogici, ottenendo risultati opposti alle attese. E' il caso della descrizione della morte di S. Cecilia, di una crudeltà eccessiva per un bambino di otto anni. La santa fu rinchiusa in calidario, ma « dopo tre giorni Cecilia era ancora viva. Allora fu chiamato il carnefice perché la decapitasse » ma la sua mano tremava e la morte non fu istantanea e così Cecilia « distesa al suolo, col viso premuto sulla terra, i bei capelli avvolti in un panno insanguinato,..» continuò a professare la sua fede (da «L'eco del mondo», 3' elementare). La strage degli innocenti o i combattimenti dei martiri con le belve, vengono descritti nei loro aspetti più traumatizzanti. Di contro la religione degli antichi egìzi è « Una religione che ci fa sorridere ». Che dire della mamma? A lei sono riservati gli aggettivi più zuccherosi, le definizioni più altosonanti e gli accostamenti più lacrimevoli. Insieme alla Patria e al buon soldatino — Diciott'anni o mio Signore I sono belli da portare. / Com'è bella da donare I questa vita quando è in fiore, da « Nuove letture per un anno », 5' classe — la mamma fa le spese dei luoghi comuni più banali. Se i contenuti culturali e la impostazione pedagogica possono essere materia e"' discussione, i dati storici sono meno confutabili. Il fascismo, la Resistenza o il colonialismo, non i si prestano tanto facilmente come coperture di un'impostazione culturale arretrata. Diviene piuttosto diffìcile ammantarsi di vesti democratiche e di obiettività quando si scrive: « Mussolini divenne l'arbitro assoluto delle sorti del paese, iniziò subito l'attuazione del programma delle opere pubbliche: il benessere, la tranquillità e l'ordine furono però di breve durata » (da « Il Quadrante », 5' classe). Peccato sia stato interrotto un così ammirevole programma! Ma non è un caso isolato, ecco che cosa scrive « Umanità », classe 5', dopo aver tessuto ampi elogi al fascismo: « Noi conoscemmo allora primati mondiali in campo automobilistico e aviatorio ». e con questo anche lo spirito agonistico del bambino è soddisfatto. . Coinè spiegare allora la Resistenza? « Fu il periodo più triste e crudele della guerra stessa perché gli italiani si combatterono in una lotta fratricida» (da «Riuscirai », 4" classe). Le colonie sono naturalmente un'impresa umanitaria, i popoli sconfitti dei selvaggi senza civiltà. « L'Italia e la Germania nelle poche colonie che hanno avuto, hanno lavorato prima che per se stesse, a reale vantaggio dei popoli locali e, per giunta (vb(Odtpsssdctvddqssrmsz (sic!) hanno potuto conservare quelle colonie per un breve periodo di tempo ». (Da «Umanità». 5' classe). Oppure su « Il compagno d'avventura ». 5" classe: « L'Italia non aveva un vasto impero coloniale: con un'impresa rapida e fortunata l'Italia s'impadronì dell'Etiopia... ». Stupisce piuttosto che possano circolare delle evidenti distorsioni storiche, senza che entri in vigore il decreto legislativo del 1947, che vieta i libri che non rispondono ai programmi in senso didattico o educativo. Che queste presentazioni del fascismo e della Resistenza siano educative rimane ancora da dimostrare. Aida Ribero

Persone citate: Aida Ribero, Mussolini

Luoghi citati: Etiopia, Germania, Italia