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Posta NORD/SUD Posta NORD/SUD Alla domenica il battilastra della Fiat indossa la giacchetta nera dell'arbitro di calcio: « Nei comuni della provincia vi sono campi che scottano » - Delusione del poeta saldatore - Ignorata tragedia siciliana - Una famiglia da riunire Un immigrato di 30 anni fa il battilastra alla Fiat, alla domenica indossa la giacca nera dell'arbitro e dirige incontri di prima divisione. Tra campionato e tornei è in campo 50 domeniche all'anno. Un direttore di gara scrupoloso e severo, un suo rapporto è costato a un giocatore la squalifica a vita. E' Alberto Farina, sposato, padre di 3 figli, abita in corso Roma 50 dl Borgo San Pietro. La famiglia è di Monasterace (Reggio Calabria): l suol sono contadini, ancora oggi legati alla vita dei campi. Aveva 16 anni quando è giunto a Torino, ospite di due fratelli operai: — Prima di allora non avevo mai lavorato. Ho seguito la tradizione dl famiglia e ho cercato un'occupazione in campagna. Dopo un paio dl mesi ho capito che non era il mio genere, ho fatto il fattorino in uno scatolificio, poi mi sono deciso per il settore della metalmeccanica. A Monasterace giocava al calcio con i coetanei. Era una discreta ala destra, abbastanza dotato fisicamente, si imponeva soprattutto per lo scatto e il dribbling. E' stato tentato di riprendere l'attività a Torino, ma un giorno ha letto sul giornale che s'apriva un corso per arbitri. — Ho frequentato le lezioni, sono stato istruito da tre direttori di gara famosi: Liverani, Righetti e Trono. Da allievo arbitro, ad aspirante ad effettivo: ho raggiunto il traguardo nel '68. Ora dirigo partite di dilettanti, sono quasi arrivato al mio scopo, arbitrare incontri di « promozione ». Dirigere sui campi di provincia non è compito facile. I tifosi non sempre conoscono il regolamento, talvolta s'infuriano a sproposito. — Nella cintura di Torino il pubblico è accettabile, ma ci sono zone che scottano: nella Valle dl Lanzo, in Val di Susa, nel Canavese. Gli appassionati sono in costante ebollizione. Basta poco per farli esplodere. In quei casi non resta che infilarsi in mezzo alla forza pubblica. E' chiaro che un arbitro non è infallibile, ma gli sbagli vengono commessi in buona fede. Purtroppo la furia si scatena anche quando l'intervento è ineccepibile. Voglio citare un caso. A Condove il terreno di gioco è in lieve pendìo, il pallone quando esce rotola lungo una discesa. Ci vogliono alcuni minuti per recuperarlo, cosi è necessario averne sempre un paio di scorta. Un giorno il pallone è uscito dal campo, ma la gara è subito ripresa. Il portiere ha preso un pallone di riserva e lo ha lanciato nel rettangolo dl gioco. C'è stata un po' di confusione, gli atleti giocavano con due palloni. Ho ammonito il portiere per condotta scorretta. Si è avvicinato un suo compagno per protestare, mi ha minacciato: « Ti spaccherei la faccia». L'ho •espulso'. Prima di uscire ha tentato di colpirmi con un pugno. Ora non gioca più al calcio. Alberto Furino, l'arbitro, battilastra, con i suoi bambini (Foto Moisio)

Persone citate: Alberto Farina, Alberto Furino, Liverani, Righetti, Trono

Luoghi citati: Condove, Lanzo, Monasterace, Reggio Calabria, Torino