Saper lavorare

Saper lavorare Saper lavorare Sono stati citati esempi di; grandi città che hanno risolto j benissimo il problema dell'in-! sediamento nel centro storico , di tipologie internamente mo- derne per l'edilizia economica. . Norimberga è stata rifatta j quasi tutta con sistemi tipo ; Gescal, e la stessa splendida ; Ferrara nostra è stata pen- ; sata nelle operazioni di restauro proprio come compito I dell'Ina-Casa e della Gescal. Quindi, non si vede perché non ci sia la possibilità di far collimare l'interesse della pulizia e dell'igiene e dell'abiiabilità in senso moderno dentro questi antichi gusci che, quando nacquero, furono considerati da visitatori stranieri come un modello di perfezione. Ora, la vecchia strut- tura urbana è in gran parte | recuperabile Pensiamo alle strade dietro i quartieri militari. Vediamo che hanno strutture decorat ive estremamente semplici. Anche il corso Vittorio è di struttura decorativa estremamente semplice, con materiali estremamente poveri. Non c'è nessuna città che abbia adoperato dei materiali cosi poveri e dogli elementi decorativi così poveri pur conseguendo un cosi alto signilicato... i i FIRPO — E' il mattone pa dano, più povero di quello di Bologna e di Ferrara, CAVALLARI MURAT — A Torino, o mattone o intonaco, e questi sono mezzi che pos sollo essere sfruttati benissi mo anche oggi. Ma ci voglio no maestranze idonee, opera tori idonei e progettisti ido- nei. L'altro giorno sono andato a visitare quei rioni che Roma riordina proprio ormai per spinta dell'iniziativa privata. Ho notato che sui ponteggi c'erano riquadratori che, usando la pozzolana viola, rifacevano certe sagome, consolidavano certi intonaci, rimettevano a posto certi paramenti di mattoni, con una capacità che oggi noi non saremmo piti in grado di otte- nere qui a Torino, perché in Piemonte è caduta l'abitudine al restauro monumentale, e non ci sono più le maestranze. OREGLIA — In questo panorama di rimpianti credo sia obiettivamente possibile un discorso ottimistico. Penso si i debba cercar di localizzare un i primo moto di innesto, tro- vato il quale tutto dovrebbe discendere di conseguenza, per reazione a catena. Vedia- mo che cosa è successo in alcune citili, per esempio Ro- interesse verso il recupero del | vocchio centro, ovviamente per interessi di carattere an-1 che materiale, speculativo, mnl soUo la Dand}era sven- tolatadella cultura .Via Prat - tina è diventata un'isola pe-1 donale; all'inizio i cominci - ' cianti erano disperati e mi- j nacciavano la serrata; adesso | è un salotto, mente vissuto; meravigliosaci vanno i ro- mani e in determinate ore cè un afflusso straripante digente. Ecco la rivitalizzazione di cui parlava poco fa il prof. Casalegno. Questo sarebbe un motivo .assolutamente efflciente. E non dimentichiamo la bellissima strada pedonale che a Copenaghen attraversa tut- to il centro storico, dove c'è una vita eccezionale, concen- tratissima. Ora, il trovare un artificio che provocasse iniziative si rivaluterebbe anche sul piano economico queste cubature, e quindi a macchia d'olio si re cupererebbero alcune arteriemili nella Torino vecchia pen so trascinerebbe dentro di sé vaste conseguenze. In una strada « rinobilitata », i loca li oggi fatiscenti sarebbero appetiti da altri inquilini; ciò del centro, il che significa ri- viverle com'erano una volta

Persone citate: Casalegno, Cavallari Murat, Dand

Luoghi citati: Bologna, Copenaghen, Ferrara, Norimberga, Piemonte, Roma, Torino