Papa Giovanni ricordato a 8 anni dalla scomparsa

Papa Giovanni ricordato a 8 anni dalla scomparsa Folla alla tomba nelle grotte vaticane Papa Giovanni ricordato a 8 anni dalla scomparsa Procede con rapidità la raccolta delle testimonianze per la beatificazione - Il nome di Giovanni XXIII legato anche alla positiva soluzione della crisi di Cuba /Nostro servìzio particolare) Città del Vaticano. 3 giugno. Otto anni or sono (alle 19.49 del 3 giugno 1963) moriva Papa Giovanni. « Il mondo è. udesso più povero ». disse John Kennedy esprimendo un sentimento di cordoglio condiviso in ogni parte della terra, con unanimità | sf2tVWlngsenza precedènti. lì"ricordo I ldi Giovanni XXIII non si ó I caffievolito in questi anni, anzi è aumentato, come dimostrano le lettere che anche oggi sono arrivate ' in Vaticano. Sono indirizzate cosi: « A Pupa Giovanni », quasi fosse vivo. La sua tomba, nelle grotte vaticane, è meta di continui pellegrinaggi, sempre adorna di fiori e candele votive. Il suo processo di beatificazione è condotto con rapidità; la raccolta delle testimonianze e dei documenti si concluderà, al massimo, entro il 1972. Stamane Paolo VI ha ricordato il suo predecessore officiando una Messa presso la tomba, presenti centinaia di fedeli, cardinali, prelati e i congiunti di Papa Giovanni, tra cui i suoi fratelli Zaverio e Giuseppe. Ieri sera, monsignor Capovilla, che fu segretario di Giovanni XXIII, aveva concelebrato una Messa, ricordando, al Vangelo, la difesa del celibato dei preI ti, che Papa Roncalli ebbe i sempre a cuore. Come omaggio al « Papa i buono », riferiamo oggi un episodio: l'intervento decisiI vo che Papa Giovanni comì pi, tra il 20 e il 25 ottobre ; 1962, per favorire un'intesa lia gli Stati Uniti e l'Urss ì nella minacciosa crisi di Cu! ba. che condusse il mondo sull'orlo della guerra. In quei giorni, erano rillj niti ad Andover, negli Stati Uniti, scienziati ed intellet\ tuali sovietici e americani \ che si occupavano, sul piano i degli studi, delle vie miglioj ri per facilitare il disarmo s«dcC\ ! - i ; j i ì \ ! Inucleare e l'accordo politico tra le due superpotenze. Il SoI^S 5 Uniti come ambasciatore. Copresidente era lo scrittore Norman Cousins. direttore della Satureia!/ Review, amico e consigliere personale di John Kennedy. Cousins lanciò l'idea di tentare il ricorso a Papa Giovanni, perché facesse opera di mediazione. Cousins telefonò a monsignor Igino Cardinale, ora nunzio a Bruxelles, e, in quell'epoca, capo del protocollo in segreteria di Stato. La richiesta fu portata subito a Papa Giovanni dali'allora segretario di Stato, cardinale Amleto Cicognani. Era sera, ricorda un testi- mone, e Giovanni XXIII sta-va cenando. «La mia perso-im non conta niente, ma Dio sembra proprio voglia servir- | si dì chi confida solo in lui ». furono le sue parole. Nella notte tra il 23 e il 24 ottobre vi fu un incessante contatto telefonico tra il | Vaticano e Washington e tra j Washington e Mosca. Verso i I ' j le 5 del mattino, Giovanni XXIII trasmise il messaggio a Washington. Kennedy I l'approvo e, secondo gli ae I cordi, lo comunico a Km- a n e a s o i i o o scev, utilizzando il famoso « telefono rosso », la linea diretta di telescriventi che collega la Casa Bianca al Cremlino. La risposta sovietica giunse dopo poche ore: anche Kruscev accettava il testo. (La simpatia di Kruscev verso Papa Giovanni, e viceversa, risaliva ad un anno prima, quando il leader sovietico aveva inviato al Pontefice un messaggio augurale per il suo ottantesimo compleanno). Da Washington, anche a nome di Mosca, giunse in Vaticano l'attesa conferma \ che il messaggio poteva es! sere letto dal Pontefice. L'ap- pello, in lingua francese, fu i lanciato, via radio, la mattina del 25 ottobre: « ... Rinnoviamo questo appello ac; corata e supplichiamo i capi j dì Stato di non restare ini sensibili a questo grido delì l'umanità. Facciano tutto ciò \ che è in loro potere per sai! vare la pace: cosi evìteranI no al mondo gli orrori di una guerra, di cui nessuno può prevedere le spaventevoli conseguenze... ». Era il « ponte » che Ken- nedy e Kruscev attendevano per risolvere la crisi: quel giorno stesso, ordinavano alle rispettive flotte d'invertire la rotta. Quando Norman Cousins gli aveva proposto l'interven-to di Giovanni XXIII, Kennedy aveva mormorato: « Lasituazione è ormai incontrollabile. Tra 6 ore potrei premere il pulsante e vi sarebbe un miliardo di morti ». La frase ci c stata riferita dao I cru l'ha appresa direttamenl te da Cousins. 5 ' Larnbertc^Furno