Tornano Simeon e Gentile, sale Mennea (l'atletica azzurra prende nuovo slancio a Torino)

Tornano Simeon e Gentile, sale Mennea (l'atletica azzurra prende nuovo slancio a Torino) Dodicimila spettatori al "meeting,, tra Urss-Germania Ovest-Italia Tornano Simeon e Gentile, sale Mennea (l'atletica azzurra prende nuovo slancio a Torino) II discobolo ha vinto con metri 59,86, Gentile battuto soltanto dall'olimpionico Saneev - Il giovane velocista si afferma nei 200 in 21", limite personale - Conferme di Arese e Del Buono, grande prova offerta da Cindolo L'atletica leggera italiana lascia Torino (per tornarvi il 12-13 giugno, traguardo la sfida con Germania Est, Romania e Norvegia) con buone speranze per il futuro. Il meeting universitario maschile fra gli azzurri, i sovietici ed i tedeschi ovest non ha portato ieri dei record, ma ha dato la sensazione che la nostra Nazionale, con l'inserimento di Puosi e le auspicate guarigioni di Ossola e Dionisi, sia solida più di quanto si pensasse. Se Azzaro ha in parte deluso, tutti gli altri campioni si sono battuti sul loro standard di rendimento; in più, c'è stata la grande giornata del giovane Mennea che in 21" netti ha vinto i 200 metri abbassando il suo record personale; si sono avuti soprattutto i graditissimi ed inattesi ritorni di Gentile e Simeon a livelli di rendimento notevoli. Gli avversari non hanno costituito un test valido in tutte le gare, ma l'atletica si può misurare in base ai risultati: il lancio vincente di Simeon (metri 58,96, con una seconda miglior prova a 58 e 20) vale molto, anche se i rivali stranieri sono finiti alle spalle del veneto con grossi distacchi. Simeon è in un periodo di esami, si è allenato poco: una misura del genere ottenuta non al meglio della forma è un grosso risultato, che si affianca degnamente al record del martello ( Vecchiatto, m 70,60) del quale nella stessa giornata di ieri è giunta notizia da Udine. Gentile, sulla pedana del triplo, ha ritrovato Saneev, vecchio avversario delle Olimpiadi del Messico. Il sovietico ha vinto con un 16,53 per lui di normale amministrazione, ma la vera sorpresa è stato l'azzurro, secondo con metri 16,40. Da tempo, ormai, eravamo abituati a vedere in gara solo delle sbiadite controfigure di Gentile: ieri Beppe ha ottenuto la miglior misura all'ultimo salto, dimostrando che le gambe « tengono ». « II mio obiettivo sono le Olimpiadi di Monaco — ha detto il romano dopo la gara —, ma conto già di essere in zona-medaglie ai campionati europei di agosto ad Helsinki. Mi sto allenando duramente, ho troppo tempo da recuperare ». La strada sembra più dura per Frinolli, che ieri ha faticato molto (finendo terzo in 51"5) nei 400 ostacoli, alla sua rentrée in campo intemazionale. L'hanno preceduto il sovietico Zorin ed il tedesco Buettner; Roberto ha ceduto alla distanza, dall'ultima barriera al traguardo. Dovrà ancora lavorare molto, se ne avrà la forza, per tornare quello di prima. E' il destino dei campioni che lasciano l'atletica ancora nel pieno delle forze, e poi si accorgono che le ore più belle sono quelle dello sport e vogliono tornarvi Il ritorno di alcuni elementi della « vecchia guardia » colma dei vuoti di rendimen to; non annulla i problemi di fondo che esistono in cer te specialità, ma consentendo all'atletica di andare avanti dovrebbe favorire la propaganda di questo sport. Ieri i dodicimila spettatori dello stadio comunale sono stati trascinati all'entusiasmo dalle gare di corsa, dalle vittorie dei nostri mezzofondisti. Del Buono negli 800 metri, ed ancora più Arese nei 1500 metri, hannp avuto vita facile, ma la battaglia è stata dura nei 5000 metri per la resistenza che ha opposto il sovietico Puklakov, vincitore alle Universiadi dello scorso anno, ai desideri di rivincita di Ardizzone e Cindolo. Ha trionfato Cindolo allo sprint, alzando le mani con indice e medio allargati a « V », per indicare vittoria. Un ultimo giro da leone, quello di Cindolo, un ultimo giro che ha confermato le doti (gambe e cuore) di uno dei personaggi più simpatici del la nostra atletica leggera. Nel nplemseu2ncertscssmfla sua scia è arrivato il so-vietico davanti ad Ardizzo- ne, la cui facilità di corsa è purtroppo handicappata dalla mancanza di sprint: tutti e tre sono finiti sotto i 14 minuti, segno che la gara è stata tirata — per merito esclusivo degli italiani — ad un buon ritmo. Con Mennea, vincitore dei 200 metri, hanno impressionato l'ex calciatore Oliesi, secondo nei 100 dietro Borzov, e Zandano, primo nella « serie extra » dello sprint. Entrambi gli italiani hanno corso in 10"5, Borzov in 10"4, con assoluta tranquillità. Lo spettacolo di potenza che il sovietico non ha dato nei 100 metri, l'ha offerto nell'ultima frazione della staffetta velo¬ ce, recuperando almeno quattro metri ad Abeti, per batterlo di precisione sul traguardo. Con Borzov, Saneev ed i saltatori in alto, il migliore dei sovietici è stato l'indistruttibile Ter Ovanesian, primo nel lungo con 7,92, sèmpre su misure mondiali. Di Jellinghaus (metri 400), Engel (asta) e Shell (giavellotto) le tre vittorie della sparuta rappresentativa tedesca. Per l'Italia, ancora un Liani in gran forma nei 110 ostacoli, con Ottoz in tribuna, forse a rimpiangere il tempo delle gare. Bruno Perucca ds| ctdbmcp—ltcddr Azzaro si è fermato a- m 2.1-2 ma ha divertito il pubblico con i suoi calzoncini-bermuda