Allarme per una ragazza scomparsa Era dalla polizia sotto un falso nome di Alberto Rapisarda

Allarme per una ragazza scomparsa Era dalla polizia sotto un falso nome Si temeva che fosse stata rapita a Ostia Allarme per una ragazza scomparsa Era dalla polizia sotto un falso nome Luciana Straccia, 14 anni, aveva fatto perdere le sue tracce all'uscita della scuola - Poi una telefonata alla madre: «Preparate molti soldi per il riscatto, Luciana è con noi, sta bene» In realtà la studentessa era stata fermata dalla polizia cui aveva fornito false generalità (Nostro servizio particolare) Iloina, 29 maggio. Per un giorno e mezzo si è temuto che a Ostia si fosse ripetuta la tragedia di Milena Sutter: una ragazza era scomparsa di casa ieri a mezzogiorno, stamane alla famiglia era arrivata una telefonata che invitava madre e padre a preparare « tanti soldi per il riscatto ». Un giovane, tale « Robertone », perché alto un metro e ottanta, era stato fermato, in quanto la gente diceva che girava con atteggiamenti sospetti attorno alle scu- Stasera verso le 22 si coperto che la ragazza era òtata fermata dalla polizia vicino al Colosseo. Protagonista è Luciana Straccia, 14 anni (ma ne dimostra di più) residente ad Ostia. I genitori hanno un piccolo bar. Era scomparsa ieri all'uscita di scuola, ma l'allarme alla polizia è stato dato soltanto questa mattina dopo la telefonata che faceva pensare ad un ricatto. Sulle prime i genitori non si erano gran che preoccupati, perché già lo scorso anno se ne era andata per un giorno intero a girovagare in bicicletta. Pensavano che sarebbe tornata spontaneamente come allora 12 non volevano avvertire la polizia per il timore che il fatto fosse reso pubblico. Ma stamane all'udire la voce dello sconosciuto che chiedeva tanti soldi si sono spaventati. La polizia si è messa alla caccia della ragazza e dei possibili rapitori con uno spiegamento imponente di forze. Posti di blocco, auto inseguite, appena si scorgeva nell'interno una ragazza con un giovane. Tutto inutile. Poi alle 22 la rivelazione: un funzionario si è ricordato che alla « Casa del fanciullo », l'ufficio assistenziale della questura, c'era una ragazza ancora « sconosciuta ». Fermata ieri sera, aveva dato un nome falso dicendo di essere di Rieti. Quando le informazioni in quella città risultarono negative, dette un altro nome assicurando di essere fuggita da una casa di rieducazione di Velletri. Ma anche questa seconda volta si è riscontrato che non era vero. Questa sera il funzionario le ha domandato: « Ma tu sei Lucia Strac eia? ». Invece di rispondere si è messa a piangere. « Sei tu, sì o no? » la ragazza continuava a piangere. Vestiva abiti diversi da quelli indicati dai genitori di Lucia, ma si poteva pensare che se li fosse cambiati una volta a Roma. Il funzionario ha accompagnato la ragazza ad Ostia: alla presenza dei genitori è rimasta muta, occhi bassi. « Figlia, figlia mia, perché sei fuggita? ». Nessuna risposta. La madre le ha mollato un ceffone. Il padre se l'è prega in disparte. « Mi vuoi dire, perché sei scappata? ». Lucia si è messa a piangere. Il funzionario ha consigliato i genitori di mandarla a dormire, (c domani si sarà calmata ». Il motivo della fuga, almeno quello occasionale, crediamo di conoscerlo attraverso le nostre ricerche, rimane da scoprire chi possa aver telefonato alla famiglia stamane alle 6,15 dicendo «preparate tanti soldi per il riscatto, Lucia è con noi e sta bene ». Forse il segreto della scomparsa di Lucia sta in alcune frasi scritte sul diario scolastico: nessuno, genitori e insegnanti, immaginavano che sotto le apparenze della ragazza bionda introversa e taciturna, potesse covare tanto odio rabbioso per i genitori. Ieri l'insegnante di religione aveva sorpreso Lucia durante le lezioni mentre faceva leggere alle compagne più giovani il diario sui quale aveva scritto parole oscene e « una frase irripetibile contro i suoi genitori ». Don Nazzareno aveva mostrato il diario alla preside e Luciana era stata invitata a far venire i familiari per un colloquio. Sarebbe stata la prima volta che eli insegnanti vedevano la madre o il padre della studentessa. i « All'uscita dalla scuòla, Luciana ha stracciato per la rabbia il quaderno di italiano » ci dice la compagna Luciana Piccioni. Un'altra amica, Loredana Zerbini, aggiunge che Luciana le aveva detto di essere preoccupata per il manifestarsi dei fenomeni connessi con la pubertà. « Domanda spiegazióni a tua madre » le aveva suggerito l'amica. « No, mai, vado da mia sorella », aveva risposto Luciana. Quando si è fatto tardi hanno sospettato della fuga, ma, come si è detto, sempre convinti di un ritorno spontaneo. L'ultima persona che l'ha vista ad Ostia è stata Raffaella D'Innocenzo, un'impiegata che si trovava alle 13,15 di ieri alla stazione in attesa della metropolitana per Roma. « Sono sicura che era Luciana — ci ha detto — la conosco bene perché siamo vicini di casa e vado a comperare sempre il latte nel bar-latteria della madre. Luciana, alle 13,20 era alla stazione di Ostia con i libri sotto il braccio e stava compe randa un biglietto della metropolitana ». Ma chi può aver telefonato alla famiglia questa mattina, quando da alcune ore la ragazza era in questura? Forse Luciana a Roma ha incontrato giovani senza scrupoli, ha detto loro di essere fuggita di casa, forse con loro ha organizzato il tentativo di strappare qualche soldo ai genitori (che ne hanno ben pochi, perché ancora stanno pagando i debiti contratti per aprire il bar). E' un'ipotesi plausibile, perché i genitori non hanno telefono in casa, ma soltanto nel negozio e la telefonata è giunta pochi minuti dopo l'apertura del bar. Solo Luciana poteva conoscere questi particolari. Alberto Rapisarda Ostia. Maria Straccia, madre della ragazza che era fuggita (Telefoto «Ansa») Ostia. Una recente foto di Luciana Straccia (Telefoto)

Persone citate: Loredana Zerbini, Lucia Strac, Luciana Piccioni, Luciana Straccia, Milena Sutter, Raffaella D'innocenzo

Luoghi citati: Ostia, Rieti, Roma, Velletri