Gimondi vince, ma per gli stranieri

Gimondi vince, ma per gli stranieri Tra polemiche e crolli clamorosi il Giro d'Italia si sgretola giorno per giorno Gimondi vince, ma per gli stranieri Primo in volata a San Vincenzo, rilancia Gòsta Pettersson e Van Springel - Dancelli perde 22', Zilioli rischia il ritiro, poi finisce a 6' con il gruppo di Motta e Bitossi - Michelotto alla ribalta (Dal nostro inviato speciale) San Vincenzo, 27 maggio. Giurilo per giorno, pezzo per pezzo, il Giro d'Italia si sgretola sotto i nostri ocelli e non basta certo la vittoria a sorpresa di Gimondi sul traguardo di Sun Vincenzo, con il veterano Aldo Moser nuova muglia rosa al posto di Colombo, per attenuare il giustificato pessimismo sulte prospettive future dellu corsa. Ieri e andato k.o. Gianni Motta, per un caso di 11 doping » che suscita ben minore comprensione nel confronti del corridore delta Salvaranl dopo gli ultimi, sconcertanti sviluppi della vicenda. Oggi il Giro ha perso per strada Michele Dancelli, costretto da una grave crisi ad accusare un ulteriore handicap di venttdue minuti sui primi, ed ha rischiato di perdere anche Italo Zilioli, il cui caparbio recupero nel momento in cui lo si credeva ormai alla deriva ed avviato ad un probabile abbandono, lui finito col costituire uno degli episodi positivi della giornata. Il torinese dellu Ferretti, tormentato da una violenta gastrite provocata dal freddo, è stato messo in difficoltà dall'inizio velocissimo della corsa e si è trovato subito ad arrancare, in compagiiia di Motta, In fondo ad un plotone di ritardatari. Dopo essersi liberato lo stomaco. Italo si e progressivamente ripreso, ha annullato lo svantaggio dalla pattuglia di lesta, a poco più di metà corsa era di nuovo fra i migliori. Il successivo sviluppo della gara, con Gósta Pettersson all'offensiva nell'avanguardia guidata da Gimondi, lo ha costretto a segnare il passo e a condividere la sorte dellu muglia rosa Colomba e di Bitossi. Il suo recupero dice comunque che Zilioli, perduto per la classifica, non lo e forse per il Giro. Lo stesso discorso cale iter Gimondi, il quale è stato indubbiamente il più deciso protagonista del colpo di mano che ha sconvolto — in una tappa con arrivo in pianura — lu classifica generale. Il bergamasco ha confermato che lu crisi patita a Potenza era solo un fatto episodico. La sicurezza con cui Fc- lice, non velocista, si è imposto nella volata davanti a Wugtmans, testimonia un'invidiabile freschezza, dote fra le più apprezzabili in un Giro che richiede soprattutto resistenza fisica. Sgambetto L'offensiva scatenata da Gimondi. in collaborazione con la Mollali, con- la Scic e con la Ferretti, è però approdata a risultati che riducono ulteriormente le possibilità di successo finale in magliu rosu di un nome italiano sufficientemente significativo. E' venuto alla ribalta il vecchio Moser, che ha astutamente upprofittato della situazione per fare lo sgambetto ad Ugo Colombo e conquistare la sua seconda maglia rosa (la prima la ottenne nel 1958, proprio a Torino), con un margine di 'J7 secondi su Michelotto. La miracolosa longevità atletica del trentasettenne ciclista trentino è indubbiamente una nota simpatica in questo Giro così avaro di personaggi nuovi. Si può applaudirlo, si può annotare con piacere una regolarità di rendimento che testimonia un'esemplare serietà professionale. Sarebbe troppo pero credere in lui al punto di furile un favorito per la maglia rosa finale. Con Moser e Michelotto, sono alla ri'ialta del Giro, a più di cui- glie minuti dulia mugliti rosu, al- tri « outsiders » italiani, come: Paolini, Colombo e Schiavon. I grossi nomi sono indietro, molto ndietro, Bitossi a tredici minuti. Gimondi e Zilioli ad oltre un quarto d'ora. Una corsa che è appena giunta al suo ottavo capitolo, e deve recitarne altri dodici (tra cui due ti cronometro » e cinque tappe di montagna) può ancora offrire grosse sorprese e clamorosi crolli. Pessimismo Giudicando II Giro ora sulle cifre della classifica, non si può tuttavia nascondere che l'unica alternativa che esso offre al trionfo di un nome Italiano di secondo piano, al di fuori della cerchia dei campioni più attesi, sta in una vittoria straniera. L'offensiva condotta da Gimondi è servita come ulteriore trampolino di lancio per Gòsta Pettersson. che è ora quinto a meno di sette minuti ed hu permesso anche un notevole recupero a Van Springel, il gitale è in ritardo di soli due mimili sullo svedese. Siamo messi male, insomma, comunque si guardi la situazione. Gianni Pignata

Luoghi citati: Italia, Potenza, Torino