Come una controfigura di Charlot

Come una controfigura di Charlot Come una controfigura di Charlot «Un certo Piuma» di Michaux, piccolo capolavoro deirumorismo nero Henri Michaux: «Un certo Piuma », seguito da « Lontananza interiore » ( 19301936), a cura di Alfredo Giuliani, Ed. Bompiani, pag. 230, lire 1500. prie vicissitudini, narrate da■Michaux in una serie di tre- dici brevi capitoli, offerti co- me altrettanti contes philoso-phiques e surreali. Se al ristorante accade a Piuma di chiedere soprappen- siero una costoletta, d'otte-nerla e di consumarla, subito dopo qualcuno dell'eserciziogli farà notare con tono mi- « Terribili avventure, quali che siano i vostri esordi e intrighi, avventure dolorose e dominate da un nemico implacabile ». E' questa la dottrina che Piuma iapparso a molti come la più geniale controfigura letteraria di Charlot) può trarre dalle prò- I Eppure infinita è la pazien| za di fronte all'avversità di questo Candido dell'era deli l'angoscia. Forse, con l'amor ì fati, egli potrebbe scongiurare i tranelli d'ogni attimo c. rendendosi fluido, mimetico e volatile tu piuma»), dissolversi pi udentemente nell'etiticement protettivo. Ma egli sembra dimenticare la ben noia lezione: « Par délicatesse, j'ai perdu ma vie ». Il peggior nemico Il peggior nemico è natii-miniente il sesso: a Berlino, Piuma (che adora viaggiare) non avrà la durezza di resistere, nonostante la sua propensione alla castità, alle insistenze d'una prostituta che. sfruttando senza pudore il fallo d'esser madre di nove figli per commuovere il passante, riuscirà, a dispetto della bella fioritura di pustole naccioso che la costoletta non I ta, nella lista: la distrazione | diventa così lo strumento di cui si serve il destino per i fare d'un pacifico avventore la preda smarrita di un'inarrestabile sequenza kafkiana d'eventi inesplicabili e funesti. Se Piuma cessa d'osseivare un volto, ecco che questo volto si disfa e si decompone ghignando, mentre la mascella tracolla senza forza. E se. sbadato come sempre, anziché tenere i piedi per terra incomincia a camminare sul soffitto, egli se ne accorge troppo lardi e, già paralìznzato dal sangue accumulato nel cervello, non sa più come fare, è perduto, con terrore , scorge sotto di sé il parimeli- i io lontano, la poltrona unì ' tempo così accogliente, l'in ] tera stanza diventa un abisso 1 in cui la tranquilla quotìdia i nità e inghiottita definitiva', mente: «Ó fatica! fatica! non ci lascerai dunque mai? ». che anima il suo viso, a coinvolgerlo in una spaventevole deboscia notturna (« finché Inon c'è sangue non c'è vero jgodimento»; dalla quale ilisuo compagno riemergerà ; spossato e depredato, ma con \ trm?enti- *oWo ^distrarmi una rassegnazione intatta e idolcissima, E se il caso farà jdi lui un timido e remissivo ambasciatore di Danimarca. \la Regina straniera a cui pre- i senterà le credenziali in as- \ senza del Re lo trascinerà a poco a poco nella propria alcova: « E carezzami le gambe, soprattutto, gli diceva, al subito, e non saprò pili perché mi sono coricata... Pro prio allora entrò il Re! ». .4 questo piccolo capotavoro dell'umorismo nero nel quale, sotto il segno del merveilleux norma!, Michaux lia concentrato con estrema eie- ganza intellettuale le ragioni del suo disagio e della sua sfasatura nei confronti della vita, fanno seguito le poesie in versi e in prosa di Lontananza interiore, che è sicu rumente una delle raccolte più importanti del Novecento, quantunque fra le meno strombazzate. Già il titolo informa che contro la ragna tela del quotidiano e la eoe cinta ottusità del fato e auspicabile un distucco verso l'« altrove », una partenza per l'essere Passione ed azione . Se la violenza dello siato solido del mondo avrà pur sempre la meglio su Piuma ndmpotenza, potenza degli al- tri»). sarà comunque possibi- te accumulare gli «stati cusci- netto» del fantastico, non sol- tanto por preservarsi nell'evo- sione, ma per avviarsi verso un'esplorazione visiva e Un- OUistica della coscienza, delle s"e modalità e delle sue /or ?-e- Michaux trascrive cosi lo svolgimento del proprio film Psichico, assiste al incessante '»orf oc reazione dell immagi "ar!0 .con uu atteggiamento "0H PhtVUMhm, ma prensile e a modo suo reattivo, crea sbarramenti d'irrealtà contro ici realtà. Forse potrà addirittura oc- cadere che un giorno lo spi- to secema la propria ener- cria e. isolando i movimenti dell'essere interiore, canalizzi nella parola le spinte emotive che di continuo lo percorrono e lo scuotono. Si assisterà allora all'avvento di una «poesia per potere» nella qua ;e l'artista, partito dalla pus sjone, giungerà all'azione gra zie a un linguaggio finalmente realizzante e magico che sarà possibile opporre al desti ilo? Michaux (che Mallarmé avrebbe sobriamente definito «un passani considerante»; sembra credere di sì. lvos Margoni

Luoghi citati: Berlino, Danimarca