Il sole non basta di Alessio Altichieri

Il sole non basta ANALISI! Il sole non basta (Per la prima volta si teme un calo nel flusso turistico in Italia) Trentadue milioni 962 mila stranieri hanno visitato l'Italia nel 1970. Hanno portato 1030 miliardi di lire in valuta estera, quasi il 10 per cento sugli incassi totali delle partite correnti. Il turismo estero ha per noi il valore di una grande industria, ma non gli vengono dedicate cure sufficienti: l'Ente nazionale turismo, infatti, ha un bilancio di 5 miliardi e 800 milioni, solo 10 0,27 del bilancio statale. Questo colosso ora vacilla. Per diversi motivi si teme che l'afflusso degli stranieri in Italia debba diminuire; secondo molti operatori economici, l'Italia sente sul collo il fiato della Spagna e della Jugoslavia, da qualche anno nostri validi concorrenti, soprattutto per le spiagge meno sporche e per i prezzi più contenuti. « Non c'è Paese in Europa inquinato come l'Italia, e nessuno ha cominciato a pensare ad ima soluzione: si è soltanto ammesso che 11 problema esiste », ha scritto il New York Times. Il grido d'allarme è indubbiamente esagerato, però bisogna riconoscere che fino allo scorso anno in Italia era stato fatto ben poco contro l'inquinamento. Sono state le inchieste dei pretori a smuovere l'opinione pubblica e, di conseguenza, le autorità: in Romagna si è iniziato un programma di depurazione degli scarichi con una spesa di trentacinque miliardi: è un'opera di grande impegno, mai affrontata in Italia per salvare le acque costiere da un sempre più pericoloso inquinamento. Anche in Liguria si stanno adottando misure per la pulizia delle spiagge. Questi primi provvedimenti per salvare i litorali si scontrano, però, con la mancanza di leggi adeguate; in un recente congresso a Cervia è stato osservato come nel 1970 si siano avuti soltanto otto processi per presunte responsabilità di inquinamento, e sei si sono conclusi con piena assoluzione. Per i prezzi, le previsioni sono differenti: in Liguria non vi dovrebbero essere aumenti (l'Ente provinciale per il turismo di Genova ha annunciato solo « qualche ritocco»). In Romagna si spera di contenere gli aumenti entro il 5-10 per cento; notizie più pessimistiche dal Lazio, dove le tariffe aumenteranno forse del 20 per cento: sono cifre che potrebbero allontanare anche i clienti più ricchi, come gli americani. Secondo un'inchiesta dell'Enit (Ente nazionale per il turismo), vi sono nel mondo 200 milioni di persone che sognano l'Italia come mèta delle loro vacanze. Ciò che li attrae nel nostro Paese, pur senza averlo visto, non sono soltanto il sole ed il mare, ma anche il fascino degli antichi monumenti (51 per cento), gli spaghetti' e gli altri piatti delle nostre cucine regionali (25 per cento); conta meno, invece, l'attrattiva religiosa (solo il 7,4 per cento degli intervistati vorrebbe visitare il Vaticano). Questi potenziali 200 milioni di turisti stranieri vorranno ancora visitare l'Italia, malgrado gli inquinamenti e i prezzi aumentati? O, almeno, torneranno quest'estate i 32 milioni dell'anno scórso? I primi dati non sono incoraggianti: a Roma, nei primi tre mesi dell'anno, le presenze di stranieri sono scese del 9,4 per cento. Ad invertire questa tendenza negativa non contribuiscono certo gli scioperi (e i concorrenti dell'Italia non perdono l'occasione di rilevare come le agitazioni sindacali provochino disagi ai turisti): proprio oggi sono in sciopero i 200 mila lavoratori alberghieri, per fine mese sono previste agitazioni articolate dei ferrovieri, mentre proseguono le astensioni dal lavoro nei servizi di terra degli aeroporti. L'Italia, come le inchieste dimostrano, ha tutte le carte in regola per rimanere il « Paese delle vacanze ». Ma per attirare turisti da tutto il mondo non bastano il sole e i monumenti. Alessio Altichieri