I colloqui tra sindacati e azienda imboccano una "strada nuova,,?

I colloqui tra sindacati e azienda imboccano una "strada nuova,,? Trattative per la Fiat, sesta settimana I colloqui tra sindacati e azienda imboccano una "strada nuova,,? I sindacati hanno posto una serie di « richieste, ipotesi e precisazioni sui punti che avevano causato i più vistosi contrasti » - La Fiat ha dato ieri sera le prime risposte, altre seguiranno oggi II Sida decide di aspettare la «verifica della fase attuale» prima di dichiarare nuovi scioperi Conferenza economica promossa da Cgil, Cisl e UH nel complesso Fiat Due l'atti hanno caratterizzato ieri la vertenza Fiat: la ripresa delle trattative dopo la pausa della scorsa settimana: la conferenza economica tenuta da Cgil, Cisl, UH nel salone della Camera di Commercio. Cominciamo dalla trattativa clic riguarda i 185 mila dipendenti della Fiat, Om, Autobianchi e Weber. La settimana scorsa c'era stato soltanto un breve incontro mercoledì poi, su proposta dei sindacati, la discussione era stata rinviata. La pausa doveva servire ad « un ripensamento » delle parti per avviare la discussione su « strade nuove ». E' stato raggiunto lo scopo? A giudicare dalla giornata di ieri qualche risultato (almeno nel metodo di negoziato! è stato conseguito. E' troppo presto per dire se si giungerà a soluzioni soddisfacenti (sia i sindacalisti che l'azienda si sono vincolati alla riservatezza). Tuttavia il dato certo è che rispetto alle cinque settimane precedenti è cambiato qualcosa: almeno il modo di discutere. Se ne trova la conferma nei comunicati dei sindacati e nelle dichiarazioni dei rappresentanti dell'azienda. 11 comunicato di Cgil. Cisl, UH dice: « I sindacati hanno sostenuto la necessita ili avviare immediatamente una veri/Ica sulle possibilità di imboccare una strada nuova caratterizzata da una maggiore concretezze e da una disponibilità reale da parte della Fiat. L'azienda si è dìchiarata disponibile alla verifica richiesta. I sindacati hanno ini- j ziato l'esposizione di una serie di ipotesi e precisaz'-ni su tutti quel punti che nelle tornate precedenti hanno fatto registrare i j più vistosi contrasti. E ciò con I 'impegno di esplorare tutta l'area del dissenso per acquisire un giudizio globale che permetta 0 no un proseguimento delle trai- i tative. Dal canto suo la Fiat si I è Impegnata a fornire le prime j risposte nella giornata di mercoledì e le restanti entro la corrente settimana ». 1 tre sindacati concludono affermando che i n questa fase del negoziato è di importanza decisiva». Il Sida ha scritto: «La pausa nella trattativa e servita come momento di riflessione ed ha consentilo di sdrammatizzare il tono generale della situazione. 1 sindacati hanno espresso idee, propositi ed ipotesi tendenti a trovare soluzioni dei punti già oggetto di esame. Questo avvio cosi concreto permette di entrare nel vivo del negoziato ». Il Sida pertanto ha deciso di attendere «la verifica della nuova fase di trattativa » e di convocare 'gli organismi direttivi del sindacato per giovedì prima di proclamare altri scioperi (il Sida lino alla settimana scorsa faceva quattro ore di sciopero alla settimana). Restano invece le otto ore settimanali di Cgil, Cisl. UH. Fase del silenzio Infine le dichiarazioni che il capo deilii delegazione Fiat avv. Cuttica. con il vicedirettore dell'Unione Industriale dott. Baio, ha fatto ai giornalisti. « Filialmente abbiamo imboccato la strada nuova che auspicavamo da un pezzo. Il dialogo si svolge ora in modo concreto secondo un metodo rapido. Cerchiamo di volta in volta le soluzioni clic consentano di superare gli ostacoli. Naturalmente le intese che venissero raggiunte su alcuni punti avranno valore solo nel momento in cui tutto sarà concordato. Cioè o tutto o niente. Perciò sia noi che i sindacati et slamo imposti il silenzio su questa fase. E' una fase che si esaurirà o con l'accordo o con la rotturu». Dove si arriverà? L'avv. Cuttica ha risposto: « Siamo entrati in una fase di silenzio simile alla -,'iterruzionc dei contatti radio degli astronauti che rientrano sulla Terra. Se l'angolo di Impatto con l'atmosfera è esatto si urriva felicemente. Se e sbagliato la navicella si perde ». La Fiat ha cominciato già nel- | la serata di ieri a dare le prime risposte ai sindacati. Altre le j damcozisie dagiecnomvedenesLpleecstziniristvmdatrtiè dclapmtivmvcglPcll11111i111j 111111111(11111111111r 1111111 11111 ti111m1111 darà oggi: l'incontro riprende sta- | mane all'Unione Industriale. I j colloqui avvengono tra delega- | zioni ristrette formate da otto sindacalisti dei quattro sindacati | e cinque rappresentanti dell'azien- \ da e dell'Unione Industriale. Parla Camiti Il secondo avvenimento della giornata è stato la conierenza economica che Cgil. Cisl, UH hanno tenuto nel salone della Camera di Commercio con l'intervento dei tre segretari generali dei metalmeccanici Trentin, Carnlti e Benvenuto, di sindacalisti, esponenti politici ed economisti. Lo scopo era di « analizzare la presenza del monopolio Fiat nelle sue componenti produttive, economiche e finanziarie nel nostro paese e sul piano internazionale ». Il convegno era organizzalo dal Cres (il centro di ricerche economiche e sociali costituito dai tre sindacati i. Il collegamento tra convegno e vertenza Fiat è stato strettissimo. Camiti, presidente della seduta pomeridiana (al mattino aveva presieduto Trentin), nel trarre le conclusioni del dibattito ha detto: « Se un merito c'è, è quello di aver messo in chiaro due punti: a giudizio dei sinda- jcoti l'attuale organizzazione del jlavoro alla Fiat e altrove rap- 'I\\:!presenta un limite al raggiungimento di nuovi livelli di produttività e di produzione, perciò deve essere modificata: nel mutamento dell'organizzazione del lavoro non è più possibile contare, come in passalo, su orari maggiori di quelli contrattuali o sull'estensione dei turni di lavoro. Per i sindacati questi sono vincoli da cui non si prescinde e con i quali I padroni ed ì pub blici poteri dovranno fare i conti per un nuovo e diverso tipo di sviluppo ». Il convegno si e aperto con tuia relazione di Ada Collida del Cres, clie ha esaminalo le richieste sindacali contenute nella « piattaforma rivendicativa » e la strut-I tura produttiva e finanziarla della 'Fiat. Tra l'altro ha affermato: I« Tutti i dati indicano che le con- ldizioni rti lavoro alla Fiat sono jpeggiori che altrove. Inoltre la j gentina. Zambia. Francia ». j Nella conclusione la relatrice ha affermato: n In primo luogo ' la Fiat può sostenere aumenti I del costo rii lavoro senza che tali \ incrementi possano alterare il suo livello di competitività sul \ mercato ìnternn'lonale; In secon: do luogo le sue resistenze alle ! richieste dei lato'utori sono tanto più forti, quanto più implica: no l'esigenza di modificare l'ori ganizzazione produttiva: in terzo i (uopo la Fia' deve individuare azienda ha ridottissime scorte di magazzino che rappresentano un risparmio, ma rendono anche il meccanismo totalmente automatico per cui l'uomo e ridotto alla stregua di un congegno ». Pericolo di crisi La potenza economica e finanziaria della Fiat è stata definita dalla relatrice ce di straordinarie dimensioni ». « L'azienda ha ammortizzato il 75 per cento degli immobilizzi tecnici ed ha dei debiti molto bussi. L'impero Fiat ha centri di potere anche fuori d'Italia: ha infatti partecipazioni in aziende di produzione e montaggio in Spagna. Portogallo. Repubblica Federale Tedesca. Austria. Turchia. Marocco. Cile. Ar- l'indagine della Commissione in dustria della Camera per soste nere che l'utilizzazione degli im pianti alla Fiat non è inferiore al normale e che l'azienda può accogliere le richieste dei lavo- uno schema dt decentramento diverso da quello attuale che consiste nel trasferire altrove le produzioni diverse dall'auto e monoculturizzare ancor più l'arca di Torino ». Sono seguiti gli interventi. L'on. Libertini tpsiupl ha citato ratoii. Mlnucci (pei) ha respinto « ogni allarmismo strumentale » ed ha sostenuto che lo sviluppo dell'economia deve essere assicurato non con « una maggiore intensità del lavoro, ma con una maggiore intensità di investimenti per rinnovamenti tecnologici u Ha anche detto che « sarebbe irresponsabile ignorare f pericoli di recessione e di crisi che esìstono nella flessione degli investimenti ». Sono seguiti altri oratori: Gastone Sciavi di Brescia, Corrado Ferro della UH di Torino, Il consigliere comunale della de Mario Berardi. il consigliere regionale del pll Valerio Zanone. il quale ha sostenuto che « è di/lìcite accettare la tesi dei sindacati in base alla quale utilizzando di meno gli impianti esistenti al Nord si costringerà le aziende ad investire di più al Sud ». Zanone ha osservato: « Cosi facendo sperperiamo una parie delle risorse nazionali che sono giù investite negli impianti del Nord». All'Alfieri stamane alle 9 i tre segretari generali dei metalmeccanici partecipano ad una manifestazione pubblica « di sostegno a!!?, lotta Fiat » con l'Intervento dei rappresentanti di varie categorie.