Da Cuba la "scoperta" dell'anno di Angela Bianchini

Da Cuba la "scoperta" dell'anno "Paradiso,, irto capolavoro di Lezama Lima Da Cuba la "scoperta" dell'anno José Lezama Lima: « Paradiso », Ed. Saggiatore, pagine 547, lire 3500. «La expresion americana », El Libro del Bolsillo, Alianza Editorial, Madrid, 1969, pag. 191. Siamo qui per parlare dì un libro famoso, Paradiso. del grande scrittore cubano Lezama Lima, che arriva in Italia nell'ottima versione di Arrigo Storchi e Valerio Riva- Preceduto, come accadde in Francia, da una reputazione gjà stabima c aall'ammìra- 2;o;,e ai un discepolo, lo scrittore argentino Julia Cortazar, Lezama Lima Ira vissuto, come Borges, con la madre, e con Borges ha in comune W Professione di biblioteca rio. Come Proust, soffre, da anni, di asma. Come CE. Gadda, è corpulento. Per queste ragioni, forse, e, soprattutto perché il suo libro risulta dì non facile sistemazione, a questi autori egli è stato variamente paragonato. Ma è chiaro che non somiglia affatto né ad essi e neppure a Joyce e a Musil: la sua. è un'esperienza totalmente americana che eglislesso non ha mancato di il- luminare. Proprio da essa e dai suoi saggi che ha dichiarato di considerare come la parte più significativa della sua opera, partiremo per tentare una spiegazione di Paradiso. Al centro del sistema poetico di Lezama Lima sta l'« immagine ». collegata con l'u esperienza», ed è importante sapere quale valore attribuire a queste parole. Se è vero, come ha dimostrato il J grande critico Georges Potilet nei suoi saggi sul u tempo umano» (Etudes sur le temps humain. Plon, 1960) che ogni scrittore possiede nel suo tempo, e nel modo di ritrovarlo o spostarlo, la vera chiave della sua arte, dobbiamo dire che per Lezama Lima la chiave sta precisamente nell'esperienza temporale che unisce le immagini. Egli ha scoperto (e, di conseguenza, adoperai un parallelismo di simboli culturali o. come egli le chiama, di entità naturali o culturali immaginarie che si collegano, si danno la mano, ammiccano, quasi, lini l'altra, attraverso i secoli. In un saggio fondamentale, scrìtto nel 11)57. Miti e stanchezza classica, Lezama Lima sceglie di partire, per il suo viaggio, dal Libro delle ore del Duca di Berry. e procedere, poi. a! Raccolto di Brcughel. a un ritratto di Van dcr Weyden. fino al Cavaliere da Fogliano di Simone Martini: presi uno per uno. questi ritrovamenti rimarrebbero « congelati nella loro sterile piattezza » se una sorta di flatus dei, il vento di una porta mezza aperta, « una cavalcata così allucinante come dialettica » D, meglio, una rotazione, non lì integrasse in "na nuova visione, che è poi una nuova esperienza. Presenza di Dante Che cosa è successo? L'immagine finale, risultato detta rotazione, si avvicina, quantunque Lezama Lima non lo dica, a quella, dantesca, dei « tre giri di tre colori ed una contenenza » nell'ultimo canto del Paradiso, ad un'immagine finale, cioè, diversa da quelle di cui è formata e dì cui pure partecipa. E quest'esperienza dì analogia culturale ha, naturalmente, ca- I ratiere temporale, attraverso { secoli, e spaziale, attraver so le varie culture, e spiri | tuale fino alle radici di un | Eros oscuro. Ove si tenga in mente questo fondamento abbastanza semplice dell'ars, poetica di Lezama Lima, risulterà piU facile capire il perché del Pa- radiso cubano. Al Paradiso dantesco esso deve l'idea del l'ascesa. della conoscenza (attraverso la via della sensualità), ma forse, anche di più. l'idea della rotazione. Benché si tratti dì un romanzo, sarebbe inutile cercarvi un ve | r0 e proprio intreccio, come avverte Julio Cortazar nell'introduzione: a sostituirlo infatti, troviamo una sorta di or- dito interno che da un'imma- ghie si trasmette ad un'altra, da un personaggio, da un'epoca, da un sentimento va a quello analogico e parallelo, fino ad allargarsi smisuratamente, a macchia d'olio. Ecco perché, prendendo le mosse dalla scena abbastanza tradizionale della malattia e dell'infanzia dell'eroe, il ragazzo Juan Cerni, proiezione autobiografica dell'autore, il libro trasmigra fino all'infanzia e vita dei collaterali ed antenati di Cerni, a storie remote, alla vita scolastica di Cerni con Focion e Fronesis. alla « strana avventura della sensualità », a quel personaggio, Opiano L'icario, che rappresenta l'allontanamento, la distanza, l'Eros cubano della lontananza essenziale, e alla storia dei due fratelli che amano la stessa donna. Per ognuna di queste storie e personaggi una spiegazione esiste: Opiano Licario che confonde il reale e l'irreale e perde tutti coloro che vuole riconoscere, rappresenta, secondo quanto disse Lezama Lima in un'intervista, ; il senso del quotidiano die I per i cubani è sempre lon| tana, così come la favola dei due fratelli sta. sempre se- I condo spiegazioni offerte dal \ l'autore, come il simbolo dei i ìa famìglia cubana, dove non | mancano mai un fratello estroverso e uno introverso. Fulgore d'immagini L'eccezionalità di questo libro, come forse il lettore avrà già inteso, è delle immagini e dell'immaginazione. L'immaginazione, diversa da quella europea, è, negli intendimenti del suo autore, piuttosto un arricchimento e uno i scambio con quella occiden e a e tale: l'immaginazione di un Góngora (gongolino sì considera infatti Lezama Lima) complicata con quegli « scongiuri, rituali, cerimoniali viventi dell'uomo primitivo » che sono la base della « poesia di ritorno alle origini » di Lezama Lima. Quanto alle immagini, es se, oltre ad essere ricchissime di cultura e dì allusioni, davvero rutilanti dei colori del nuovo mondo, possiedo no una prerogativa: un tem po proprio, di stasi o di movimento, breve o lungo, in dipendente dal fatto narrato. Hanno anche un'altra proprietà: si agglutinano lima con l'altra fino a formare escrescenze, a volte mostruose, ma sempre sbalorditive. Un periodo come questo: « I cupidini. con le ali scheggiate, in quel combattimento contro gli angeli neri, che lanciavano i loro momentanei proclami secondo cui tutto deve essere e penetrare prima di tutto attraverso i sensi, volavano stizziti e percorsi dalle protuberanze che un attimo prima erano transito tra le loro teste e il coronamento delle cuspidi. Così trasformavano l'aridità di una stagione estiva in un salotto, in una di quelle battaglie in baia che tanto piacevano a Claudio di Lorena ». E' un « incondizionato poetico » e possiede, come dice lo stesso autore, « una poderosa gravitazione ». A sostituire la causalità aristotelica, lo scrittore cubano ha. infatti, creato quella che egli chiama « un'esperienza di vita obliqua » attraverso le epoche e le immagini. Che cos'è quest'esperienza obliqua? E' « come se un uomo, senza saperlo, girando l'interruttore della luce, inaugurasse una cascata nell'Ontario ». E Paradiso, recupero agglutinante della realtà cubana, va letto così: inaugurando cascate ad ogni pagina. Angela Bianchini |osc Lezama Lima, l'autore di « Paradiso »

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