Nuova lingua di fuoco s'avvicina a Sant'Alfio boschi e case sono in fiamme, la gente prega

Nuova lingua di fuoco s'avvicina a Sant'Alfio boschi e case sono in fiamme, la gente prega Nuova lingua di fuoco s'avvicina a Sant'Alfio boschi e case sono in fiamme, la gente prega E' giunta a circa 3 chilometri dall'abitato - Le altre colate procedono più lentamente - Il magma ha distrutto decine di abitazioni e ha bruciato ettari di frutteti - Migliaia di curiosi salgono sul vulcano per osservare l'avanzata del fiume ardente - Processione dei fedeli Catania, 20 maggio. L'eruzione di lava dall'Etna continua a minacciare gli abitati di Fornazzo e Sant'Alfio. Mentre la colata principale — quella che scorre nell'alveo asciutto del torrente Cubania — procede molto lentamente (nelle ultime ore non ha percorso che una decina di metri), un'altra lingua di fuoco si avvicina a Sant'Alfio procedendo ben alimentata: questo braccio lavico si stacca da quello che percorre il corso del Cubania all'altezza del secondo ponte e continua sulla sinistra la sua marcia con un fronte eli circa 80 metri. Attualmente sta distruggendo una vigna tra le contrade « Ceresella » e « Felce Rossa ». Alle 9,30 questo braccio, che è il più alimentato, era a due-tre chilometri in linea d'aria dal paese di Sant'Alfio. Tutte le altre colate procedono invece ad una velocità molto ridotta, tant'è che la strada provinciale « 59 », laLinguaglossaZaff erana che fi-no a ieri sembrava che do-vesse essere interrotta da unmomento all'altro, non é sta-ta ancora raggiunta. Intanto continua l'esodo del-le famiglie i cui poderi sonopiù direttamente interessati all'eruzione. Alfio Coco, la cui casa colonica è stata investita stamane dalla lava, ha asciato il suo podere solo una mezz'ora prima che la colata la distruggesse. Con le acrime agli occhi ha detto: « Avevo speso una viva per j fare di questa pietraia un frutteto ed ora debbo lasciare tutto ». Ora gli è stata assegnata una casa popolare e tornerà a fare il bracciante agricolo: « .4 sessantanni è duro ricominciare », ha aggiunto. Dopo l'istituzione dei posti di blocco disposta dalla prefettura l'afflusso dei curiosi verso la zona interessata all'eruzione è diminuito. Possono andare a Fornazzo ed a Milo soltanto gii abitanti della zona e quanti vi si recano per motivi di lavoro. I permessi sono concessi solo dalla questura. Dal cratere apertosi due giorni fa a quota 2900, con I un diametro di circa 150 me tri, continuano sempre a usci re gas e vapori neri. I vulca nologi speravano che questo potesse fare diminuire la pres-1 sione interna sul magma con un'attenuazione della tuoni- scita di lava. Fino a questo j leLsgPacaupccnsv momento però, questa ipotesi I non si è realizzata: infatti la | I o -1 n - o j lava esce ancora molto fluida ed a velocità sostenuta. « Avevo la roba quassù. L'eruzione del '50 se ne prese un bel pezzo, un altro era già stato bruciato nel 1928 ». Parla Antonino Spoto, di 80 anni, un vecchio con la faccia mgosa che si appoggia a un bastone. « Ho ancora un altro pezzo di terra — prosegue — a Milo, ma credo che non ce la farò più a camparci. Nel 1950 il governo mi diede 140 mila lire di sussidio per la terra che avevo perso e che proprio a buttarla via ne valeva almeno 400 mila. Ma fu già un successo rispetto al 1928 quando non mi diede neanche una lira ». A Cava Grande la lava scende impetuosamente. La sua velocità è aumentata ed é stata calcolata grosso modo in cinque-dieci metri l'ora. E' un fiume incandescente che avanza sempre più minacciosamente verso il basso. Per ora dista ancora un centinaio di metri dalla strada provinciale LinguaglossaFornazzo. ma si pensa che tra stasera e domani la sede stradale verrà travolta. benblnbgcplcazSulla strada Linguaglossa- i I Fornazzo sono state allestite , a | numerose bancarelle di am- j ulanti. Vi si vendono bibite bottigliette di acqua mierale, pizzette, dolciumi, cii. caratteristici del luogo ale persone che, superando il aturale timore per i possiili sviluppi della colata, salono fino a dove viene loro onsentito, ed organizzano" icnic ai margini del fronte avico. Qualcuno addirittura uoce le salsicce sui blocchi ncora caldi. Sulla Linguaglossa-Fornazo il braccio lavico minaccia anche un ponte. Sarebbe il quarto. Già la strada Mareneve, una arteria panoramica eostruita per buona parte ma non ancora ultimata è stata agliata in più parti ed è adesso impraticabile. Si sta preparando una spedizione che ha come obiettivo di scavalcare il fronte lavico nei punti in cui si è già freddato per andare a vedere quali distruzioni abbia apportato. Finora il magma si è ic mangiato » una ventina di villette ed abitazioni rurali, oltre a centinaia di ettari di terra coltivata. Quando finirà la colata? I vulcanologi non sanno rispondere; sono impensieriti soprattutto per la costante alimentazione dei bracci la- «umttbsstfilgferali, che muta una sceno- grafia agreste in un paesag- I da crime gio infernale, avvolto un'acre nube di fumo. Anche oggi si è svolta una j processione in onore di San-1 t'Alfio, affinché venga scongiurato dal paese il pericolo della lava. Una cinquantina di persone, fra cui molte donne piangenti, hanno seguito l'osten- 1 sorio d'oro innalzato dal par- j loco, don Salvatore Fichera, che procedeva protetto da un baldacchino dorato sorretto j ai lati da quattro fedeli; al suo passaggio, numerose per- j sone si sono inginocchiate. « Signore. fatela fermare — j imploravano le donne in lasant'Alfio pensaci tu ». Il parroco ha quindi impartito la benedizione. (Ansa)

Persone citate: Alfio Coco, Antonino Spoto, Cava, Salvatore Fichera

Luoghi citati: Catania, Sant'alfio