I pensionati senza mutua

I pensionati senza mutua La sicurezza sociale I I pensionati senza mutua Sono i familiari delle vittime dei campi di concentramento nazisti Ci è stato domandato perché le pensioni ai superstiti degli ebrei deportati nei campi di sterminio nazisti non danno diritto all'assistenza sanitaria mutualistica. I superstiti di coloro che sono morti nei campi di eliminazione fruiscono della pensione di guerra come i familiari dei caduti sotto le armi, con i qunli condividono il singolare privilegio di doversi pagare medici e medicine, perché esclusi dalle prestazioni sanitarie gratuite. I pensionati di guerra sono circa un milione, ma molti I hanno già l'assistenza mutua- | listica per assicurazione prò pria o come familiari a carico j di lavoratori assicurati. Gli I esclusi (che sono pur sempre parte cospicua della catego- i ria) aspettano da anni che vengano estese anche a loro le prestazioni sanitarie che gli altri pensionati hanno da tempo. Eppure, le pensioni di guerra non sono così alte da dover escludere i loro beneficiari dall'assistenza mutualistica, né l'età dei singoli cosi verde da ritenere che le malattie siano per essi eventi assolutamente accidentali. Si tratta di persone anziane e quindi costrette a ricorrere frequentemente al medico e al farmacista. Ma le richieste di questi pensionati — sommessamente rivolte a una società sorda ad ogni sollecitazione che non abbia il tono minaccioso delle masse e in serbo l'arma dello sciopero — Rnon sono ancora state accolte, iilVerso la fine dell'anno scorso la Commissione Interni della Camera ha dato il consenso a un progetto di legge per l'estensione dell'assicura- | zione mutualistica alla cate-1 goria, ma il provvedimento deve ancora essere approvato dall'analoga Commissione le- j gislativa del Senato. Intanto ' il tempo passa e nel crescente dilagare della mutualità questi pensionati costituiscono — con pochi abbienti prò-: lessionalmente non qualificali — la superstite pattuglia della clientela libera dei medici. RÌSDOSte aì lettori ncbdinpdpL'aumento delle pensioni di I cguerra (graduale nel prossimo ! squadriennio) si applica an- j «Gradìreì sapere se l'aumento delle pensioni di guerra, eia voi preannunciato il 28 aprile scorso, sarà esteso alle pensioni indirette: nel mio caso, alle vedove dei caduti nella guerra 1915-1S. Annetta Po, Rivergaro (Piacenza). rlie a quelle delle vedove dei I tcaduti. Nei giorni scorsi sono \ mstati stanziati altri fondi che ; lportano a 74 miliardi e mez-1 szo la somma complessiva da ' nspendere per aumentare del i i20 per cento tutte le pensioni ddi guerra. pj t11Resta a vedere se i tempi previsti saranno rispettati, oppure se, come succede sempre in questi casi, l'operazione andrà mollo più per le lunghe. Vorrei sapere se le norme per il riordinamento dell'assicurazione volontaria verranno effettivamente emanate presto. A questo problema siamo interessali in molti e vorremmo qualche assicurazione al riguardo. Enrico Masoero, Torino. Il riordinamento di questo Bsettore della previdenza do- Uvrebbe avvenire entro il 31 di- 1cembre prossimo. Lo prevede : cl'articolo 35 della legge n. 153 1 rciel 30 aprile 19*59, che delega I oi! governo a ridisciplinare la : imateria per realizzare, fra l'ai- Ntro, « la parificazione aella ' nlontribuzione .olontaria a 1 2quella obbligatoria, raggua- aliandone l'importo alla me- ; cdia delle ultime 156 settima- ; ane di contribuzione effetti- va"; , fE una delle tante deleghe dconierite al governo dalla leg- j gge e non ce motivo di crede- ore che la scadenza del 31 di- ' Scembre 1971 non debba essere rispettata. Ad ogni modo, I trattandosi di un problema che interessa circa due milio- ni di persone, daremo subito | notizia di quanto potrà essere disposto al riguardo. La mia pensione — liquidata con decorrenza V gennaio 1971 — è di 270.001) lire mensili. Poiché ho due figli studenti, credevo che mi spettassero, per loro e per mia moglie a carico, tre decimi di pensione in più: cioè una ■maggiorazione complessiva di 81.000 lire il mese. Mi danno invece soltanto 15.600 lire in lutto. Vi pare giusto? M. D. Firenze. i Si, perché in base alle nor- , ine vigenti (articolo 46 della legge n. 153 del 1969) le quo- Ite di maggiorazione per il co- iniuge e per i figli a carico- del pensionato spettano nella fstessa misura degli assegni familiari corrisposti ai lavoratori dell'industria: 5720 lire mensili per ciascun figlio e 4160 lire per la moglie a carico. Questi assegni sono dovuti per 12 mesi all'anno: non spettano quindi per la tredicesima mensilità di pensione. Osvaldo Paita

Persone citate: Enrico Masoero, Osvaldo Paita

Luoghi citati: Firenze, Piacenza, Rivergaro, Torino