Ergastolo confermato al conte bresciano Ridotta a trentanni la pena all'ex amico di Giuliano Marchesini

Ergastolo confermato al conte bresciano Ridotta a trentanni la pena all'ex amico Ergastolo confermato al conte bresciano Ridotta a trentanni la pena all'ex amico La sentenza davanti ai giudici della corte d'assise di appello Erano accusati di avere ucciso un commerciante di francobolli e di avere gettato il cadavere nel lago d'Iseo - Prima che la Corte si ritirasse in Camera di consiglio il patrizio ha ripetuto: « Signor presidente, sono innocente » (Dal nostro inviato speciale) Brescia. 18 maggio. La corte d'assise e d'appello di Brescia ha confer- maio la condanna all'ergastolo inflitta in primo grado al conte Tebaldo Martineng0 Cesaresco per l'uccisione del commerciante di francobolli Battista Zani. I giudici hanno invece ridotto la pe- na all'altro imputato, Giù- seppe Piccini, concedendogli le attenuanti generiche trent'anni di reclusione, di cui due condonati. La sentenza è stata emessa dopo circa nove ore di camera di consiglio. Il dibattito s'era chiuso stamane con le repliche della difesa. Avevano parlato gii avvocati Loda e De Marsico per il patrizio, poi Quaglia per l'altro imputato. Ultime battute di una battaglia logorante. Alle dieci e trenta il presidente Ondei rivolge al conte ed al suo compagno la domanda di rito: « Avete qualcosa da dichiarare, priviu che la Corte si ritiri per deliberare? ». Nell'aula affollata il brusio si spegne d'ini- P""'*50: la ,geKt? aspetta 'n sllenzl0 le n^le- Dalla panca si alza per pn- mo Tebaldo Martinengo. il volto tirato, lo sguardo fisso, Dice con voce secca: « Si-lllllllllllllllllillili umilili umilimi I gnor presidente, io sono in- j nocente ». A queste parole.. | qualcuno tra il pubblico si lascia sfuggire un conimeli- , to. Il patrizio attende inquie- j to che ritorni la calma, poi j1 prosegue: « Quella sera, quan- imi imi mimmiiiimiimmiii do entrai nella villetta di Manerba sul Garda, non avevo né martelli né altro. Mi creda ». E' tutto, non ha altro da aggiungere: rimane in piedi, ad attendere. Ora tocca a Giuseppe Piccini. Il giovane, che ha seguito quasi sempre a capo chino le fasi dell'udienza, si scuote dal torpore ed esclama: « Quello che avevo da far sapere lo lia già esposto il mio avvocato. Però ho da dire ancora una cosa, qui davanti a tiltI ti: anche se il procuratore, generale mi ha defunto un topo di fogna, io posso guardare in faccia i figli di Battista Zani ». Subito dopo, i giudici entrano in camera di consiglio. Per i due imputati sarà una attesa molto lunga, per cui I si decide di ricondurli in car-1 j cere: ritorneranno in aula i | pochi minuti prima che la i Corte esca per pronunciare I il verdetto. Il patrizio e l'ex i amico se ne vanno l'uno do- ! po l'altro in mezzo a gruppi di carabinieri, inseguiti da- ; gii sguardi delle decine di persone venute ad assistere ; epilogo del dibattimento . pófrau'ìa vlene~ fatta "sgom-1 berare. Ma già nelle prime h , ure (ì,,j pomeriggio, il Palaz- z0 dj Giustiziale di nuovo j affollato: gente nel cortile e presso la scalinata che coni r|uce alla sala d'udienza. Nell'attesa, s'intrecciano i commenti. Come avvenne per il giudizio di primo grado, questo processo ha destato molto scalpore, per la tragica fine cui andò incontro i! filatelico Battista Zani e per la figura di Tebaldo Martinengo, appartenente ad una delle più note famiglie del Bresciano i j Un patrizio accusato di un - delitto feroce: il caso ha -1 riempito di pubblico l'aula -1 della corte d'appello. Accan- , j to al conte, Giuseppe Piccini, o , un giovane proveniente da un - j paese poco lontano da Bre- - j scia. Due personalità compie- - \ tamente diverse, accomunate . \ di fronte ad una imputazio-a | ne che comportava il rischio - j del carcere a vita. Durante - 1 il primo dibattito, i due si -i scagliarono l'uno contro l'ai- - | tro. facendo rimbalzare l'ac-tro. facendo rimbalzare l'ac - ! cusa: « Sei stato tu ad ucci- l \ derlo. deciditi a confessare». o1 « E' falso, l'hai ammazzato o 1 « E' i tu». Nel confronto violento, - Giuseppe Piccini tentò anche i ! di aggredire il compagno e .! fu trattenuto appena in tem-i po dagli uomini della scorta, - In questo secondo procesa ' so la contesa fra gli impu- tati si è ripetuta, ma con i toni più freddi. Tebaldo Mar-g-|tinengo si è comportato ne| confronti dell'ex amico quasi e con distacco. E l'altro ha rel : Plesso l'irruenza. Stavolta g ciascune dei due ha conti- nuato la propria battaglia davanti ai giudici senza ba- - dare Vroppo0al~rivale',* ricom-n- ponendo più volte la propria a. versione del tragico fatto. In n mezzo alle due verità c'era|la morte di Battista Zani, gastolo ». I difensori dei due giova ni sono rimasti impegnati per molte ore, nel clima teso del dibattito, per tentare di smantellare la sentenza di primo grado, Verso le 19,15 Tebaldo Mar tlneng0 e Giuseppe Piccini vengono riaccompagnati in , signiflca che ia rìunioavvenuta la sera del 14 marzo 1967 nella villetta di Manerba sul Garda. Il commerciante di francobolli andò ad un appuntamento: secondo quelli che erano stati gli accordi preliminari, avrebbe dovuto vendere una collezione del valore di circa 24 milioni, che costituiva buona parte del suo patrimonio. Poco dopo, il filatelico spirò sul pavimento del salotto. Assalito e poi soffocato, ha sostenuto l'accusa. Il cadavere venne gettato di notte nel lago d'Iseo, legato ad un blocco di cemento. Un delitto spietato e preparato nei particolari, secondo il procuratore generale, che nel formulare le sue conclusioni ha ripetuto due volte la parola « er- 1ne dei di appello stah*81" concludersi. La folla, in- tanto, si riversa nella sala di udienza. Il patrizio abbozza un sorriso, mentre conversa con i carabinieri che lo attorniano. Anche l'altro imputato si sforza di sorri- i dere. Pochi minuti dopo il presidente legge il verdetto. La prima parte riguarda due imputati minori, Cesare Fanzani e Luigi Busi, che dovevano rispondere di un furto: la loro condanna è stata ridotta a 3 anni e 6 mesi, con il condono di un anno. Poi, la sentenza per Tebaldo Martinengo ed il suo ex amico. Giuliano Marchesini i i : j I j | 11 come Martinengo

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