Uccide a fucilate due giovani coniugi e si sopprime con un colpo al cuore di Giuliano Marchesini
Uccide a fucilate due giovani coniugi e si sopprime con un colpo al cuore Tragedia della gelosia in un paese presso Verona Uccide a fucilate due giovani coniugi e si sopprime con un colpo al cuore L'assassino è un muratore trentunenne - Le vittime avevano 32 e 25 anni Il delitto provocato dalla passione dell'omicida per la moglie dell'amico iDui nostro inviato speciale) Verona, 15 maggio Un uomo ha ucciso a fucilate due coniugi, poi s'è tolta la vita sparandosi un colpo al cuore. Si chiamava Angelo Sega, era un operaio trentunenne. Le vittime sono Franco Ederle, di 32 anni, e Anita Scattolo, di 25. La tragedia è avvenuta questa notte davanti ad una piccola casa in contrada Corte Bassa di Sandrà, ad una ventina di chilometri da Verona. E' un delitto originato da una violenta passione amorosa, forse sfociata in un impeto improvviso di follia. Al centro della vicenda c'era Anita Scattolo, una donna non molto appariscente, ma giovane ed esuberante. Attorno a lei, il marito e Angelo Sega, un uomo magro dagli occhi inquieti. L'operaio abitava a Lugagnano insieme con i genitori: talvolta appariva mite e silenzioso ed altre volte dominato da un'ansia implacabile. Conosceva da paiecchio tempo Franco Ederle, perché lavoravano insieme in un calzaturificio poco lontano da Sandrà. Un giorno, circa due anni fa, il compagno gli disse che aveva deciso di costruirsi una casetta e gli chiese se fosse disposto ad aiutarlo. Angelo Sega rispose di si, che si sarebbe prestato volentieri: abbastanza spesso, dopo il turno allo stabilimento, si era arrangiato a fare qualcosa come muratore. I due giovani cominciarono a tirar su il piccolo edificio, una di quelle villette che costano più fatica che denaro. Durante le ore trascorse a mettere insieme mattoni, Angelo Sega fu assalito da un turbamento: cominciò a mettere gli occhi addosso alla moglie di Franco Ederle. In breve tempo, quell'attrazione si trasformò in una passione tormentosa. L'operaio cercava la donna, studiava il modo di restarle accanto il più a lungo pos- sibile, le sue visite ai due coniugi erano ormai diventate un'abitudine. I vicini lo vedevano andare e venire. Franco Ederle e la moglie si trasferirono infine nella nuova abitazione con i figli Ulisse, di 6 anni, ed Elena, di 3 anni e mezzo. Ma c'era ancora d'attorno Angelo Sega, la sua insistenza era divenuta quasi un'ossessione. Forse Anita Scattolo lo aveva già respinto, però lui era travolto dal desiderio di rivederla. Restava, per tutti e tre, l'amicizia che in un certo senso li legava, ma che creava anche una situazione estremamente tesa. Comunque, qualche giorno fa, Franco Ederle affrontò deciso il compagno e gli disse: « Senti, d'ora in poi tu non devi più frequentare la mìa casti. E' meglio per tutti ». Il giovane se ne andò cupo, senza replicare. Ieri sera, verso le 23,31), i due coniugi sono soli nella loro villetta. La donna ha messo a letto i bambini, marito e moglie stanno per an- dare a coricarsi. Circa un quarto d'ora prima, Angelo Sega ha deciso di andare a far loro un'ultima, esasperata visita. E' salito sulla sua « 500 » e sul sedile posteriore ha deposto il fucile da caccia carico. Forse ha anche bevuto parecchio, perché in serata lo hanno visto trattenersi a lungo in un paio di osterie. L'operaio lascia l'auto a circa mezzo chilometro dalla casa dei coniugi, si mette in spalla la doppietta e si avvia lentamente. Raggiunge l'abitazione ed entra. Nessuno può sentire che cosa i \ protagonisti della vicenda si dicano, attorno al tavolo del salotto su cui sono servite tre tazzine di caffè. Ad un certo punto, Franco Ederle ed Angelo Sega esco- I no nel cortiletto. Le loro voci sono rabbiose, adesso an-1 che i vicini odono il litigio. I Anita Scattolo si fa sulla por- j ta, il piccolo Ulisse s'è sve-1 gliato ed a sua volta s'affaccia per vedere che cosa stia I accadendo. L'operaio escitima rivolto all'ex amico: « Inginocchiati e chiedimi perdo- j j no ». Un uomo che abita ad I una cinquantina di metri sente la donna gridare angosciata: « Torna indietro. Angelo, ti chiedo scusa io ». Ma in quel momento il giovane imbraccia il fucile e fa partire i due colpi, l'uno a breve di! stanza dall'altro. Franco 1 Ederle è colpito allo stomaj co, la moglie al petto: riman! gono fulminati. Il oiccolo Ulisse rompe in singhiozzi, è paralizzato dal terrore. L'omicida lo atterra ed entra per prendere anche Elena. Veste in fretta, sommariamente, i due bimbi. Poco dopo li conduce per mano, allucinato percorre circa due chilometri, fino all'abitazione della loro nonna materna, Maria Dina Rossi. Li lascia piangenti, percorsi da tremiti, davanti alla porta. Si allontana un poco, poi si punta la doppietta al cuore e spara. Giuliano Marchesini
Luoghi citati: Verona
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