Sepolta la "rivoluzione,, di Nasser di Igor Man

Sepolta la "rivoluzione,, di Nasser La crisi politica in Egitto vista da Damasco Sepolta la "rivoluzione,, di Nasser (Dal nostro inviato speciale) Damasco. 15 maggio. Hafez Assad. presidente della Siria, è solidale con Sadat: lo annunciano con grande rilievo la stampa e la radio siriane, che hanno dato con altrettanto ri¬ lievo il discorso del Presi- dente egiziano. Sadat viene definito il difensore dell'unità araba, si spiega il suo colpo di forza con la necessità di salvare l'unione tripartita ( Rcu-Siria-Libia i da un sabotaggio «irrespon- sabile e antistorico ». Nel suo drammatico discorso alla nazione, Sadat ha assicurato il paese che la vicenda « non è che una tempesta in un bicchier d'acqua» e dopo aver reso omag- gio alla lealtà e al valore delle forze armate ha invilato i militari a pensare alla guerra, a non occuparsi di politica. La « tempesta in un bicchier d'acqua » è in realtà un vero e proprio putsch freddo, paragonabile alla prova di forza che nel 11154 oppose Nasser a Neglub. Anche allora Nasser e gli "ufficiali liberi" si appoggiarono all'esercito, fulcro della rivoluzione di due anni prima: ma a quel tempo pochi erano gli ufficiali fedeli a Faruk. il sovrano deposto, mentre oggi parecchi giovani ufficiali non nascondono le loro simpatie per la sinistra nasseriana, che postula la lotta ad Israele. Il generale Sadek. nuovo ministro della Guerra già capo di Stato Maggiore dell'esercito di Nasser. non si potrebbe certamente definire un moderato. E' tuttavia descritto come un realista, un tecnico eccellente che gode della slima delle truppe. Il deposto ministro della Guerra. Fitteti, non era molto amalo Nasser io aveva ! nominato per controllare le | forze armate. Nelle intenzioni di Sudai questo stesso | ruolo di controllore dovreb| be ora essere svolto da Sa\ dek. Il nuovo ministro della Guerra conosce bene i dossiers degli ufficiali egiziani e dovrebbe essere in I grado di compiere l'indi| spensabile epurazione dalle i forze armate degli elementi i più radicali. Nella lotta per il potere, i Sadat ha in questo momenI to segnato un grosso punto ; in suo favore: ma la partita ! forse non è ancora chiusa. | L'esercito dovrebbe coprirlo | nella sua azione tesa a | smantellare l'Unione sociali1 sta aruba, che si proponeva al Paese come l'unica forza capace di « colmare il vuoto » apertosi dopo la morte di Nasser. Nei manifestini distribuiti dai giovani della Unione socialista alla vigilia del putsch, Sudat veniva accusato di preparare « una disfatta peggiore di quella del 1967 ». In definitiva le sorti di Sadat rimangono legate all'evolversi della crisi mediorientale. Se dovesse far concessioni a Israele e sacrificare sull'altare della pace lembi di territorio nazionale, egli si urterebbe forse I fatalmente con le forze ar| mate, che rifiutano ulteriori compromessi. Nello stesso tempo, essendosi presentato | come l'uomo che vuol farla j finita con la guerra « anche I con l'aiuto degli americani », accattivandosi le simj patie della piccola borghel sia, del clero, dei contadini ì e della macchina burocratica dello Stato. Sadat vedreb' be vacillare la sua posizione se non dovesse pervenire. ! in un periodo ragionevole, a un regolamento pacifico del\ la crisi. Ma in ultima istanza : pace dipende dalla volontà | delle due superpotenze. La I Urss detiene in Egitto una ; posizione di estrema forza, | per la presenza di militari e I tecnici e per gli ingenti aiuj ti finanziari. Sembra che l'ambasciatore sovietico Vinogrado abbia visitato martedì scorso Ali Sabry nella sua residenza sorvegliata: se gesti del genere dovessero ripetersi in futuro, Sadat la verrebbe posto di fronte a scelte difficili e rischiose. Appassionato giocatore di ping-pong. Sadat è il presidente dell'Associazione di tennis da tavolo. Lo aiuterà la « diplomazia del pingpong » nel suo tentativo di portare l'Egitto all'equidistanza che Nasser abbandonò definitivamente dopo la guerra dei sei giorni? Un fatto è certo, quale che possa essere il futuro politico di Sadat: con il suo colpo di forza egli ha seppellito gli ultimi resti della « Rivoluzione » e Nasser. Igor Man