Rissa nell'ambasciata dell'Urss a Londra tra ebrei e diplomatici di Renato Proni

Rissa nell'ambasciata dell'Urss a Londra tra ebrei e diplomatici Un israelita ricoverato in ospedale Rissa nell'ambasciata dell'Urss a Londra tra ebrei e diplomatici Volevano i "visti" per il processo di Leningrado - Zuffa e intervento della polizia - I russi parlano di "provocatori" (Nostro servizio particolare) | Londra. 13 maggio. J Lna rissa è scoppiata stamattina nella sezione consolare dell'ambasciata sovietica a Londra, tra diplomatici e un gruppo di giovani ebrei, lina quarantina di cittadini j inglesi di religione ebraica I si era recata nella lussuosa ; ambasciata, in « Palace dari dens Tenace ». a chiedere il | visto di ingresso ncllTrss. per poter assistere ai prò- 1 eessi contro gli ebrei a Leningrado e a Riga. Gli ebrei inglesi, apparte-1 nenti al « Comitato universi- I tario per gli ebrei sovietici », I hanno presentato la loro richiesta di visti ai funzionari sovietici « per sostenere le vittime innocenti dell'antisemitismo ». Sembra, inoltre, che all'esterno dell'ambasciata gli operatori della televisione stessero filmando l'av- j venimento. Il comportamento dei giovani è stato ritenuto «provocatorio» dal personale dell'ambasciata. Il primo incidente è avve sNmsv« sstqspsFu ; nutQ quando n. capo-gruppo Alan Freeman, di 18 anni, ha raccolto da un tavolo nel- i sl'ufficio consolare un opusco- i hlo da lui giudicato antisemi-1 vta. Il Freeman ha comincia- i bto a leggere ad alta voce alcune frasi del libriccino. Contemporaneamente, i suoi amici si avvicinavano alle finestre per richiamare l'atten- gilgzione dei passanti e della j troupe televisiva. ; II Freeman ha poi raccon- j tato: « Una decina di nomi- ì ni della Kgb .sotto entrati nel- i - la stanza, hanno chiuso le j teprime delle finestre e. mi hanno portato a forza in una camera del primo piano ». j Un altro ebreo. Norman Ar- , , ! nold, è stato colpito a pu- : - j gni e gettato fuori dall'am-1 i I basciata. E' stato ricoverato i o l e n all'ospedale, ma non è gra- j ve. Poco dopo, sono scop piate varie scaramucce tra i diplomatici ( descritti come « banditi » dagli ebrei I e i giovani contestatori. Alan Freeman veniva rilasciato dai presunti agenti della Kgb che gli raccomandavano di « non . ! fare più il bambino ». - i Mentre avvenivano gli sconl j tri. gruppi di ebrei dentro e I - fuori l'ambasciata comincia-ì , | wano a cantare inni ebraici | u ! e l'inno nazionale d'Israele e L'incidente è poi stato ridi- - j mensionato dalla polizia, un j n I cui portavoce ha detto: « Co-1 o me spesso succede in queste occasioni, c'è stata qualche spallata e qualche spintone. Nulla di serio e non abbiamo compiuto nessun arresto ». La dimostrazione dei giovani efesi ò stata definita « teppistica » dal capo della sezione consolare dell'ambasciata sovietica, che ha detto: « Hanno messo in scena questa richiesta di visti allo I scopo di protestare ». Il di- plomatico sovietico Vaigau-1 skas ha dichiarato che il jFreeman aveva col; :to con iun calcio un primo segreta-1 rio. Stasera, il consigliere del l'ambasciata sovietica, Ivan Ippolitov, si e recato al Foreign Office per presentare una nota di protesta al governo inglese. Un deputato inglese, invece, ha chiesto che il governo di Sua Maestà protesti presso il governo sovietico per il comportamen¬ to dei suoi diplomatici. La Polizia è intervenuta su ri chiesta dell'ambasciata so vietica. Renato Proni

Persone citate: Alan Freeman, Ivan Ippolitov

Luoghi citati: Israele, Leningrado, Londra, Riga, Urss