Amaro dramma di Sciascia

Amaro dramma di Sciascia LA « CONTROVERSIA L1PARITANA » A ROMA Amaro dramma di Sciascia (Nostro servizio particolarel Roma, 12 maggio. Nell'ultimo scorcio della stagione — una stagione teatrale avara di buone proposte — è andato in scena ieri sera al Quirino un testo drammatico di Leonardo Sciascia, Recitazione della controversia liparitana, dedicata ad Alexander Dubcek, allestito dalla « Compagnia dell'Atto », per la regia di Mario Missiroli. Nello stile scarno ed essenziale che gli è proprio, Sciascia, con questa commedia-pamphlet ambientata nel pruno Settecento, è tornato ad uno dei suoi filoni preferiti, la rievocazione storica a sfondo siciliano proiettata allusivamente nel mondo d'ogrri. L'episodio da cui La controversia liparitana prende le mosse era, di per sé, futile: due ufficiali dell'annona sequestrarono a Lipari un sacco di ceci per il quale non era stata pagata la tassa di vendita, ma la merce prove- I niva dalle dispense vescovili e quindi era esente da gravami fiscali. Per tale errare — nonostante ne avessero chie- | sto pubblicamente venia — i due furono colpiti da scomimica. La modesta vicenda fu il pretesto di un aspro conflitto fra Stato e Chiesa, 1 che contrappose in un accanito braccio di ferro un viceré spagnolo e Un vescovo, si estese dall'ambito giuridi- | co e politico alla coscienza più largamente civile, e minacciò la stessa unità religiosa del clero e del popolo. Sciascia, nel riproporre questa storia, ha opportunamente ritrovato il clima del tempo — la' confluenza di illuminismo e giansenismo, autoritarismo politico e ansia di libertà, denuncia dei privilegi secolari della Chiesa e attesa d'una religiosità più interiore e giusta — ma insieme ha sottolineato i temi ancora oggi aperti dalla spietata logica del potere: l'inu¬ tile tentativo degli Stati satelliti di contrapporsi allo Stato guida, la crisi dell'inteilettuale che opera in un sistema repressivo, gli abusi di potere e il difficile ricupero della dignità dell'uomo. Questo il senso della dedica a Dubcek, il leader sconfitto della primavera di Praga. Forse nell'intento di rendere più «teatrale» un testo pui rigoroso ed affascinante come la Recitazione, il regista Missiroli ha dilatato le venature grottesche del dramma e impresso alla rappresentazione un ritmo esagitato — a volte da opera buffa, se non da farsa — che è risultato fastidioso. Il pubblico, tuttavia, è stato prodigo di applausi. La « Compagnia dell'Atto » è al suo secondo anno di attività. Ha rappresentato spettacoli su testi di Balducci, Saunders, Camus, Cooper, sempre con la regìa di Missiroli, che una settimana fa ha diretto Eva Perón di Copi al Premio Roma. |, m.

Luoghi citati: Lipari, Praga, Roma