Auto di un mafioso scomparso abbandonata sporca di sangue

Auto di un mafioso scomparso abbandonata sporca di sangue Indagini su un misterioso episodio presso Napoli Auto di un mafioso scomparso abbandonata sporca di sangue E' un siciliano di 49 anni, condannato a 21 anni di reclusione in un processo per 8 omicidi a Marsala - Era al domicilio coatto, ma da 15 giorni nessuno lo ha più visto - Aveva noleggiato la vettura sotto falso nome - Ucciso per vendetta? (Nostro servizio particolare) ISalerno, 3 maggio, Un presunto mafioso sici- liano, Domenico Di Vita, 49 |anni, condannato a ventuno anni di reclusione e rimesso in libertà provvisoria in base alle nuove leggi sulla carcerazione preventiva, è scomparso dal domicilio obbligatorio di Tonc del Greco. Un'auto, che il Di Vita aveva noleggiato sotto falso nome, è stata trovata con tracce di sangue sui sedili nella zona di Vietri sul Mare, in provincia di Salerno. Il .presunto mafioso sarebbe scomparso da Torre del Greco una quindicina di giorni fa, ma la notizia è stata resta nota dalla polizia soltanto stamane. Le indagini sono cominciate dopo il ritrovamento dell'auto, ammaccata in più punti. Mediante il numero della targa, gli investigatori sono riusciti ad identificare e rintracciare il proprietario. Costui ha detto di averla noleggiata ad un uomo che gli aveva presentato una patente intestata a Angelo Lo Presti. Al noleggiatore, la polizia ha mostrato le fotografie del presunto mafioso, scomparso da Torre del Greco. L'uomo ha riconosciuto il Di Vita e la scomparsa del presunto mafioso è stata denunciata dalla polizia alla Procura della Repubblica di Napoli, che ha emesso contro di lui ordine di cattura per abbandono di domicilio coatto. Una ed è ritenuta amica del Di Vita è stata interrogata da«u investigatori, ma non ha Potuto dare alcun elemento utile. Ha detto di non sape- i i re dove si trovi il Di Vita, né che fosse scomparso. La donna sarebbe stata conosciuta dal presunto mafioso in una clinica di Salerno. Il Di Vita, infatti, da tempo ammalato di cuore, era stato processato due anni fa dai giudici della corte di assise di Salerno insieme con altri 37 presunti mafiosi, accusati di associazione per delinquere e scorreria armata a Marsala. Il processo, assegnato alla corte di assise di Salerno per legittima suspicione, si concluse nel dicembre del 1969: furono inflitte agli imputati due condanne all'ergastolo e pene varianti dai venti ed ai trenta anni. I presunti mafiosi, infatti, oltre ad essere imputati di organizzazione per delinquere, erano anche accusati di otto omicidi commessi sempre nella zona di Marsala. Il Di Vita, condannato a ventuno anni di reclusione, fu successivamente ricoverato nella infermeria del carcere j di Poggioreale per insufficienza cardiaca. Ottenuta la li-1 berta provvisoria in base al-1 le nuove leggi sulla carcera- j zione preventiva, si fece trasferire nella clinica di Sa-1 lerno. In seguito a due provvedimenti dell'autorità giudiziaria, l'uomo sarebbe dovuto andare prima in soggiorno obbligato a Manfredonia e poi a Varese, ma riuscì, in baI se ad una perizia rnedica. ad j ottenere l'annullamento dei due provvedimenti perché dichiarato « clinicamente intrasportabile data la sua insufficienza cardiaca ». Dimesso dalla clinica il 15 gennaio scorso, il Di Vita fu assegnato al soggiorno obbligato di Torre del Greco, un comune a pochi chilometri da Napoli, dal quale ogni giorno si sarebbe allontanato per raggiungere Salerno, dove sarebbe stato visto sempre in compagnia della donna. Sulla sua se. mparsa vengono ora formuicte due ipotesi che si basano sulle tracce di sangue nell'auto noleggiata dal Di Vita. Gli investigatori ritengono che il presunto mafioso possa ..jsere stato ucciso per vendetta da alcune persone, che poi avrebbero fatto scomparire il. suo cadavere dopo aver simulato un incidente stradale, provocando ammaccature alla carrozzeria dell'auto. Secondo l'altra ipotesi, il Di Vita, rimasto ferito in un incidente stradale, si sarebbe recato in una clinica privata o nell'abitazione di un medico di sua fiducia per essere curato. Una voli a guarito, non si esclude cd che il Di Vita possa essere fuggito per sottrarsi al giudizio di appello, che è stato fissato per il prossimo autunno. a- L