"Il conte e il suo compagno premeditarono il delitto"

"Il conte e il suo compagno premeditarono il delitto" Alle Assise d'Appellojt Brescia "Il conte e il suo compagno premeditarono il delitto" Questo ha sostenuto il P.G. nella sua requisitoria (Dal nostro corrispondente) Brescia, 3 maggio. (s. m.) E' proseguita stamani, davanti alla Corte di Assise d'Appello, la requisitoria del procuratore generale dott. C'origliano nel processo contro il conte Tebaldo Martinengo Cesaresco e Giuseppe Piccini, condannati un anno fa. nel processo di primo grado, all'ergastolo per avere ucciso a scopo di rapina il commerciante filatelico Battisi-i Zani. Il magistrato ha in pratica preannunciato che chiederà ancora l'ergastolo per entrambi gli imputati. Il dott. Corigliano ha detto infatti che nella motivazione della pena deve essere inclusa anche la premeditazione dell'omicidio, la qual* venne invece esclu¬ sa nel processo di primo grado. Inoltre i due imputai: non dovrebbero fruire di nessuna attenuante. « E' chiaro — ha detto il dott. Corigliano — che gli imputati agirono esclusivamente a fine di lucro ». Li ha definiti poi entrambi « amorali, malvagi c perversi ». La requisitoria del procuratore generale si concluderà domattina. All'udienza odic-ina ha assistito, come sempre, un pubblico numeroso, tra il quale era anche la fidanzata di Giuseppe Piccini, Agata Marchetti, la quale due anni fa partecipò ad alcune rapine compiute in banche dell'entroterra gardesano: la giovane accompagnava in automobile i propri fratelli, che erano gli esecutori materiali delle rapine.

Persone citate: Agata Marchetti, Corigliano, Giuseppe Piccini, Tebaldo, Zani

Luoghi citati: Brescia