Il cinema scopre l'ecologia

Il cinema scopre l'ecologia Il cinema scopre l'ecologia «2000: la line dell'uomo»: tragedia avveniristica sulla distruzione della Terra, raccontata con la tecnica dei grossi elicili - «I licenziosi desideri di una ragazza moderna»: commediola tedesca (Astori - Una vicenda tragicamente avveniristica è narrata alla maniera d'un grezzo fumetto nel film inglese 2000: la fine dell'uomo («No biade of grass»), derivato da un romanzo. Lo ha prodotto e diretto Cornei Wilde, il quale, stavolta, non si preI senta come attore, mentre in ' uno dei personaggi principali della storia c'è la sua bionda moglie Jean Wallace. Il racconto trae spunto dal danno prodotto alle colture da un virus che, propagandosi in modo rapidissimo, annulla ogni forma di vita vegetale. Terra bruciata, ovunque, le zone più densamente popolate ridotte alla fame. La vicenda si finge ambientata in un'Inghilterra in preda al caos, senza governo, con l'esercito in rivolta, e minacciata da bombardameli- ti chimici che hanno il si-nistro scopo di distruggere ] gli abitanti'in massa, ad evi- tare ch'essi soccombano lentamente per mancanza di cibo. Per so! trarsi a quest'agghiacciante prospettiva, un gruppetto di persone cerca di arrivare a una fattoria situata in una zona boscosa, difficile da raggiungere e nello stesso tempo facile a esser difesa. Qui sono stati coltivati vegetali non avve lenati dal virus, perciò coni-mestibili: un tesoro conteso, per il quale uomini e donne, con barbaro egoismo, si ammazzano tra di loro senza pietà. E' indubbio che tale favola a grossi effetti cerca di risuonare come un monito (o come una profezia?) nei confronti d'una « civiltà » che arrischia, purtroppo, di trovare in se stessa gli elementi della propria distru- zione. Ma l'eccessiva macchi- nosità del racconto, la piatta regia, la rozza schematicità dei personaggi raffreddalo, se non annullano, l'interesse per un tema che, sia pure attraverso una produzione commerciale, poteva determinare sensazioni ben più vive e profonde: la calamità di cui il film parla non è una ipotesi assurda. * * tMafJei) - Dalla Germania, 1 con un rilardo di circa tre , , a i o i » i - anni, arriva questa gracile commediola che si propone di scoprire « I licenziosi desideri di una ragazza moderna con il complesso della verginità ». Banale nell'invenzione del soggetto, inconsistente nella sceneggiatura, elementare nella regia di Marian Gosov, il film si affida ad un casi! del quale le componenti femminili dimostrano maggior di- - /mestichezza per lo spogliarel- a à , lo che per la recitazione ed I i rappresentanti maschili ten' tano il comico con esiti inqualificabili. Si raccontano le avventure j di una « illibata » diciannovenne che lascia la provincia j per andare a conoscere | ì'« amore » a Monaco. Capite! rà nell'appartamento di un ! gruppo di giovani che dapì prima la ignorano ed alla | fine faranno a cazzotti per | contendersela. Nel frattempo I la ragazza si impegna in una ; assidua caccia all'uomo, ma i , i | con SCarsa fortuna. Il periodo - j vacanza sta per finire ed a n fastidioso «complesso» non a i se n'è ancora andato via. Po i che ore prima della partenza . l'incontro giusto: la ragazza dtstcadpotrà tornare al suo paesello finalmente libera. Gila von Weitershausen è la « complessata », Uli Kosh e Dieter Augustin gii inefficienti ospiti. Colori. vice LE PRIME VISIONI SULLO SCHERMO

Persone citate: Cornei Wilde, Dieter Augustin, Gila, Jean Wallace, Marian Gosov

Luoghi citati: Germania, Inghilterra, Monaco