Mille aerei Usa in azione sul Laos
Mille aerei Usa in azione sul Laos Bombardate le basi vietcong Mille aerei Usa in azione sul Laos A Washington si afferma che entro la fine dell'anno saranno ritirati dal Vietnam altri 100 mila americani • Respinti contrattacchi nordvietnamiti presso Se pone - Protesta della Cina contro gli Stati Uniti dal corrispondente New York. umedì matt. t>r la asconda, volta dall'inizio dell'offensiva sudvietnamita nel Laos, gli Stati Uniti hanno compiuto un massiccio attacco aereo su tutte te principali postazioni gnedt•ptcsrj s{aI ttcomuniste in Indocina. Oltre mille cacciabombardieri e centinaia di elicotteri Ieri hanno bersagliato la «pista di Ho Chi Minti », la regione a nord di Se pone, dove le forze regolari di Hanoi n i vietcong si stanno raccogliendo per un contrattacco, la Piana delle Giare e il SudEst della Cambogia. Le perdite del nemico sono enormi. Secondo notizie provenienti dal fronte, gli apparecchi americani sono giunti da tutte le basi nell'Estremo Oriente e dalla Settima Flotta al largo del Tonchino. Una parte della forza aerea Usa è stata tenuta di riserva nel caso di un'offensiva missilistica del Vietnam del Nord, per un'azione di rappresaglia. La Cina ha reagito al massiccio attacco affermando che apparecchi americani « /tanno molestato » sue navi nel Tonchino, e diffidando Washington <r dal ripetersi di slmili Incidenti ». Anche la Corea del Nord ha protestato, accusando 11 governo Usa di aver organizzato manovre militari non lontano dai suoi confini « in vista di un'aggressione ». Finora, però, non si è '^lineato il pericolo di un'escalation al di fuori dell'Indocina. L'alto comando americano ha dichiarato anzi che l'andamento del conflitto non consente il suo allargamento e che il ritiro di molte truppe è imminente. A Wiuhington | si parla di un ritorno di altri 100 mila uomini in patria entro sei mesi (attualmente ce ne sono in Indocina S26 mila, soprattutto nel Sud Vietnam). La conquista di Sei-ono da parte delle truppe sudvietnamite impegnate sulla e pista di Ho Chi Minili) e il successo dell'offensiva aerea di ieri hanno restituito fiducia sia a Saigon sia agli americani. L'avanzata in territorio laotiano continua, circa 24 mila uomini occupano una striscia di 50 chilometri di lunghezza e 30 di ampiezza, a cominciare dalla frontiera del Vietnam del Sud. Ha dichiarato il generale Hoang Xuan Lam, che comanda l'operazione a terra: « Il nemico sta ricevendo rinforzi alcuni chilometri a nord di Sepone, ma con l'ani to degli aerei Usa sapremo sconfiggerlo. 1 rifornimenti comunisti lungo la pista di Ho Chi Minh sono in parte pgzdct«rsL già interrotti e presto saranno ridotti a Mero». Le forze regolari di Hanoi ed il Vietcong; hanno sferrato due violenti contrattacchi intorno a Se po ne, pila base • Lotto » ed alla base « Sophia », ma sono stati respln- j ti. Il maggiore impiego di eli- ' cotteri Usa ha permesso al sudvietnamiti una straordinaria mobilità, che ha colto di j sorpresa e disorientato gli {avversari. Nella sola giornaI ta di sabato, complessivamente gli elicotteri hanno com- piuto 2400 azioni. L'equipaggio di uno di essi, caduto In zona nemica, è stato salvato dopo l'intervento anche dei cacciabombardieri. Non è sta. to fatto ricorso alle famose « pattuglie dt soccorso » americane, perché Washington insiste che solo gli aerei possono varcare i confini del Laos, non 1 soldati. Presso Sepone, i sudvietnamiti stanno riparando e riattivando l'aeroporto militare, che dovrebbe servire per un vero e proprio ponte aereo con il quartiere generale di Khe Sanh nel Sud Vietnam. Appena vi saranno riusciti, la avanzata aumenterà di ritmo. Sepone era uno degli obie t ivi principali dell'offensiva, ma i comunisti hanno aperto un altro passaggio per la « pista di Ho Chi Minh », più ad occidente, e ad esso punte rebbe ora Saigon. L'interruzione della pista non è il solo danno arrecato ad Hanoi: i sudvietnamiti hanno catturato anche ingenti depositi di armi e munizioni, comprese rampe di missili e carri armati, tutti di fabbricazione sovietica. Nelle altre aree del conflit- ; tcNnddnMnlpnUt ; to indocinese, non «otto procede nel migliore dei modi. Nella Cambogia, le truppe sud vietnamite (20 mila uomini circa) hanno raggiunto e' distrutto nuovi « santuari » dei guerriglieri e proseguono nella marcia verso 11 Nord. Ma sulla Piana delle Giare, nel Laos contro-settentrionale. la situazione si fa sempre più grave per le forze governative, e per i <t consiglieri » americani. Il massiccio attacco aereo Usa di Ieri dimostra che l'alto comando intende concertare le diverse azioni per fiaccare il nemico e distrugger ne l'organizzazione. Saigon e Washington sperano cosi che il Nord Vietnam venga « mesto nel caos » per un paio d'anni. In questo panorama s'Inquadra l'annuncio del ritiro di buona parte delle trippe statunitensi dall'Indocina. Entro 11 1* maggio, secondo i programmi originari, il loro numero scenderà da 326 a 284 mila, e si spera che arriverà a 200 mila per la fine dell'anno. Forse con eccessivo ottimismo si accenna a soli 50 mila soldati americani nel Sud Est asiatico ( piti le forze I aeree, naturalmente, il che significa altri 100 mila uomini) per la fine del "72. Gli americani nel Sud Vietnam erano, nel '68, oltre 500 mila. Per Nixon, questo « disengagement » sarebbe una benedizione elettorale. I sondaggi d'opinione Oaiiup PoU dimostrano infatti che il pubblico ò ormai prevenuto contro di lui per la questione indocinese come lo era contro Johnson. Ennio Caretta
Persone citate: Ennio Caretta, Hoang Xuan Lam, Johnson, Nixon
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