Come si difende il direttore del "Gaslini" accusato per i tre bambini-cavia di Genova di Filiberto Dani

Come si difende il direttore del "Gaslini" accusato per i tre bambini-cavia di Genova Carlo Sirtori: "Esperimenti? Assurdo, furono terapie,, Come si difende il direttore del "Gaslini" accusato per i tre bambini-cavia di Genova Nella denuncia si afferma che ai piccoli, ammalati di epatite virale, venne somministrata - una sostanza che para lizzava le difese naturali affinchè il virus potesse svilupparsi per essere fotografato » - Il medico ribatte: secondo una teoria accettata, « bisogna ridurre le difese, perché la malattia dipende dall'incontro tra esse e il virus » - Questa cura, aggiunge, l'ho usata anche su di me » - Perché allora queste accuse? Sirtori allarga le braccia e tace ,. , , . (Nostro servizio particolare) .. «ciniva. '2.1 apule . " BnmtolwJ come topi da te ooralarlo? fi assurdo, seni weementc assurdo ». oscla '»«■ » professor Dar- Sirtori, direttore generale scientifico dell'istituto «Gian <;i,s"'>'>' <" «'-nova, e Presidente della fondazione *Car!° Erba» di Milano I severi giudizi espressi sul suo operato dagli esperti del Con nnalonale dello ricer- cho 0 Consiglio regiorw !" lianni. sconvoliii. Sl,n" ncl suo s,l,ciio- ™» si aitacela sul mare di Sfuria, sul mio taccuìno non ci sonn più di quindici parole: è lutto quanto sono riuscito a cavargli di bocca in tre ore. Io chiedo, lui non risponde o risponde n mono sillabi. Sono maldicenze? Insisto ancora: insomma, non sente il bisogno di di fendersi dalla grave accusa di usare i piccoli ricoverati come cavie'.' Chiesta volta la risposta esce a pezzettini: I r i a - 1 -; - \ I : r- ! , e | « Non votili" lare della mal j dicenza. Ciascuno rispetta ne : stesso netti misura in cui ri • spetta gli altri*. Maldicenza'* • Le pare, professore, che gli altri a lituani i rispettato lei? Lo convinco a rileggere I enn ine la stona raccontata ' dal professor Giulio Macca| raro, collaboratore scientifico , d'un quotidiano milanese. Tre ! bambini — S. P. femmina, 3 asini: D. L.. femmina. 3 an | ni; C. T.. maschio. R anni — vengono ricoverati al « flash ni » perché affetti da epatite virale. Non ce farmaco per questa malattia: la cura, bii forma il collalxiratore ocieni Mlico, « consiste nel protegge'. re il legato da altre cause I lesive e favorire contempora| neomente lo svilupparsi di quelle difese naturali, cioè immunitarie, che sole POSSOno portare a guarigione ». Che cosa fa. invece, Cai lo Sirtori? « Fa somministrare ai tre bambini una sostanza clic paralizzi tali difese per che il virus possa svilupimrst piti rigogliosamente nel legalo e sia più facile fotografarlo in quel pezzetto detto sfesso fegato che egli strapperà Ire o cinque giorni dolio ». 11 collaboratore sdentine t i e documentato: a pagina ' t»i della Gazzetta Sanitaria \0'i?, 10 stesso Carlo Sirtori scrive che, per riuscire in questo intento, era ricorso « a un espediente farmacologico »: « Prima della biopsia (cioè la iniezione al fegato per prelevare il tessuto epatico) som ministrai primi due himbt 8 milligrammi per chilogrammo di peso u! giorno di aza tioprina per tre giorni e ci Isrzo bimbo S milligrammi per cinque giorni L'atolloprimi poteva, nel nostro caso, ridurre i poteri immuni tari e. rendere pertanto più agevole la maturazione del virus » E' chiaro, conclude 11 collaboratore scientifico, che *< nessuna di queste ape razioni configuri ti più pie colo vantaggio terapeutico o diagnostico, anzi un rischio gravissimo per I fr«' barn bini » Asora, professore? « I barn bini non hanno corso nessun pericolo perche s'è trai tutu d'una terapia, non d'un espc rimento Ut stessa terapia che ho personalmente seguito quando mi sono ammalalo di epatite virole e che non I esiterei a seguire iwr i miei , figli » A poco a poco, linai! mente. Carlo Sirtori si riscalj da. si accende. « ' orrei di ; scuterc queste C3St su un pia j no scientifico, senza dover ; scendere a basse polemiche, ! perche mi renilo conto che [ di fronte a una malattia insoluta e a un problema con trorerso. com'è l'epatite viri le. si possono avere opinioni I differenti ». In verità, gli laccio ossei vare, più che di opinioni differenti, qui ci sono giudizi estremamente pesanti. Cominciamo da quello del Co: untato nazionale per le scien! ze biologiche e mediche del j Cnr: « La ricerca del pro/es 'sor Carlo Strtori aptmre im ; proutnta all'insegna della superlicialita. dell'imprecisione e dell'improvvisazione u. Un giudizio pesante \ i ' | ; 1 I,a risposta e decisa « fVoK accetto questo punto di vista Giudizi di questo tipo devo no maturare con maggiore ri flessione, anche tenendo con to di quello che altri dicono », Il professore mi fa leggere sul Rritish Medicai Journal del 19 dicembre 1M70 che scienziati lo hanno citato dopo aver «visto» lo stesso ti po di virus ch'egli ha fotogra fato. «.Von mi pare proprio di essere un superficiale, un im- preciso e un improvvisatore», commenta tra i denti. <"(• poi il giudizio, altre! tanto pesante, della professoressa Fernanda Pedemonte, assessore regionale all'Igiene, che ha liquidato la ricerea scientifica di Carlo Sirtori (defunta « inutile e in- ; giustificata » i con due considerazioni: 1 > la biopsia e una tecnica ormai affermata ma nel caso dei tre bambini non é servita a una diagnosi, ma ad altri scopi; 2) il trattamento con immuno-soppressori. c'.oe con azatioprina. ch'é una sostanza cui si ricorre sovente nei trapianti per diminuire la capacità reattiva dell'organismo e quindi U pericolo di rigetto, ha esposto i tre bambini a un maggior rischio rispetto alle malattie infettive e addirittura alle malattie tumorali. «Un grosso equivoco» '"••rio Sirtori mette le mani avo...,; « Un momento. Anzitutto bisogna sgombrare ti terreno da un grosso equivo co. che riguardi il trattameli to terapeutica. Molti sostengono che bisogna attivare le difese immunitane dell'Olganism". altri che bisogna ridurle perche la gravita della malattia dipende proprio dal massiccio incontri) tra difese immunitarie e virus. Sta di latto, comunque, che l'azatio prìna. come il cortisone, entrambe in grado di ridurre le difese immunitarie, vengono usate nell'epatite virale; e sta di fitto anche che la malat (in non insorge, con i suoi chiari sintomi, quando sono presenti t virus, ma mancino 1 le difese immunitarie ». L'azatioprin» somministrata ai tre bambini non aveva dunque scopi scientifici? rTult'altro. E' stata somministrala esclusivamente a scopo terapeutico: il resto e venuto dopo ». Cioè. « da que sta terapia sono emersi eie menti che luinno dato origi ne alla ricerca. Volendo ne certarc ciò che si verificava nel fegatn. si sono visti dei virus. Tutto qui ». E' vero che questo « espediente farmacologico» ha prorogato inutilmente la degenza dei tre bambini? ! « Smentisco. La loro degen za non si e protratta neppure di un giorno. E dirò di più i bambini non hanno sofferto alcun danno, anzi Itanno tratto beneficio da questa terapia. Tant'è vero rhe sono stati di ' messi completamente guariti Da allora è passato più di t un anno» C'è dell'altro, professore.Al Consiglio regionale è stato detto che i genitori dei tre bambini avevano dato il loro ' consenso per questo tratta- | mento, ma che s'era trattato' di un consenso dato ad occhi chiusi. Erano, o no. Informa- \ ti del fatto che lei intendeva : fotografar? il vini* dell'epa- 1 lite? « iVoh io Uno a che punto ; potessero conoscere i detta- | gli. Comunque, i genitori ave- vano mtorizznto quel tratta mento», Sarebbe tutto regolare.dun- que. E allora perche questa clamorosa alzata di scudi da parte di pervme qualificate (medici: «il inalilo aspetta da noi la vita, non l'onore di una citazione sui testi »; giuristi: « Non e soltanto un problema deontologico, ma anche un problema di diritto penale»! e di un'intera avsemb'.ca regionale? Quest'ultima doman da resta senza risposta. Carlo Sirtori mi guarda in silen zio e allarga le braccia. Filiberto Dani , { i i '. I | i Genova. Il prof. Carlo Sirtori (Tticfolo Ansa)

Luoghi citati: Genova, Milano