Cura chirurgica dell'infarto di Angelo Actis Dato

Cura chirurgica dell'infarto Le malattie della circolazione; problema di importanza sociale Cura chirurgica dell'infarto Negli ultimi anni due grandi progressi tecnici: coronarografia e circolazione extracorporea - Ormai è possibile prevenire, in molti casi, l'ostruzione totale delle arterie che irrorano di sangue il cuore - In caso di infarto avvenuto, restano ampie possibilità di intervento per ovviare ai danni più gravi (aneurismi) - Utilità delle unità coronariche Su 55 milioni di italiani 6uu mila sono malati alle arterie coronarie. Ogni anno in Italia sì verificano 100 mila infarti. Ogni tre morti una è dovuta a malattia coronarica o infarto: dati drammatici, impressionanti. Da 20 anni la chirurgia tenta di rendersi utile nella lotu contro quesin calamite sociale. Ma solo recentemente H cardiochirurgo può combattere la sua battaglia efficacemente grazie a due concreti progressi tecnici: 11 la coronarografia che, grazie all'Iniezione di un liquido radio-opaco attraverso una sonda nelle coronarie, rende visibili ai Raggi X tali arterie ed evidenzia U punto o i punti ostruiti e ristretti (vedi figurai; 2) la cireclstione extracorporea che, sostituendo temporaneamente- Ir. funzione del cuore con la macchina cuore-polmoni, permette al cardiochirurgo di fermare il cuore per « ripulire » o « migliorare la viabilità » delle sue arterie. Gli obbiettivi e le possibilità attuali della chirurgia cardiaca sono due: 1) migliorare il circolo nelle arterie coronarie dei malati con angina di petto per alleviarne gli atroci dolori, non solo, ma per prevenire l'ostruzione totale e Ve infarto » che significa la morte di una parte del muscolo cardiaco. La ooronarograiia oetciò è indicata in tutu i malati suri e ribelli atte cure mediche, in quelli ohe baino già avuto un infarto e ancora r.ei oasi dubbi. Essa permette, ai lini pratici, per la scelta del | tipo di cura, di distinguere t ; coronaropaUol in due gruppi: ! 1" Gruppo: Malati che han- no un restringimento od ! ostruzione delle arterie pre-1 valentemente in un solo pun to (o al massimo 2 o 3 punti), (vedi figura). In essi è indicato un intervento diretto: 1) la disostruzione (vedi figura). Quest'operazione consiste nel fermare il cuoi., aprire con un piccolo taglio l'arteria ostruita, asportare il materiale che la occlude e ricostruirla, ricucendole sopra una piccola placca a losanga, ritagliata dal pericardio dello stesso malato, a guisa di rattoppo 11 quale serve anche oer allargarla; 2) la creazione di un « By Pass » o « ponte » o circon valutatone coti un pezzo di | vena di 10-15 cm delle stesso malato (perciò bene tollerate, senza rigetto) che collega l'aorta all'arteria coro- naria. scavalcando il punto ristretto e portando sangue al di là di esso tvedi figurai. '2' Gruppo: Maiali che pre| sentano restringimenti multi- pn su tulta la lunghezza del-1 gu le coronarie e loro ramifica-1 ca aloni; in questi è chiairamen-1 la te impossibile praticare uno | degli interventi sopraddetti; | s Però si possono fare opera- ; è zioni indirette: denervazlon* i stotale o taglio dei nervi del cuore, con la tecnica da noi proposta, per eliminare il dolore: « agopuntura » dal cuore t una specie di trivellazi-'-<*. uel muscolo per farvi arrivare sangue dal ventricolo Sinistro); addossamento al cuore o impianto di tessuti ricchi di vasi o dell'arteria mammaria ecc. per far giungere al muscolo cardiaco un supplemento di sangue dlaracnsrncebvPerciò. orni tipo di maialo vcoronarico I studiato * quando sia bene iw aia l'indica- rione clinica, può sottostare ad un intervento che, con un rischio molto modesto, ne j può migliorare decisamente ! la prognosi, procrastinando ! od ovviando all'imminente in- i farto. e migliorare le sue con j dizioni di vita e di attività. tpllvmper chiudere tale perforazio-1 „! ne: b t Quando 11 danno del ! oventricolo sinistro è cosi gra | qve ed esteso da provocare , edema polmonare, può esse ; re tentata 1 asportazione della parte di muscolo morta : ed inerte; c * Quando le gra' vi irregolarità delle pulsazloi ni. le crisi di fibrillazione ven' tricolare si ripetono per giorni, nonostante le cure, alcuni 'i Ovviare ai danni creati dall'infarto. Raramente, nei primi giorni dopo l'infarto, può essere indicato un intervento: a) Quando si verifica una rottura del setto o paretai che divide i due ventricoli il sangue si riversa attraverso l'improvvisa breccia dal ventricolo sinistro net destro con gravi tur»*» della circolazione: il chi; ...-go de: ve allora intervenire subito ; consigliano di asportare il tessuto cardiaco morto per eliminare una spina irritativa, causa delle aritmie. Più spesso il cardiochirurgo interviene utilmente dopo I pe mesi daK'irdarto qttattado~ne I e • deriva un aneurisma o dila-1 - ! fazione a sacco a causa del-1 a , i indebolimento della parete I r dei CUOre. dove ormai il rott-1 e i e scolo è stato rimpiazzato da i una lamina sottile, fibrosa, incapace di contrarsi. Questi casi sono sempre più frequenti, perche un numero sempre maggiore di infarti gravi ed estesi vengono salvati, nella fase acuta, nelle unita coronariche. A causa di tale sacca < aneurisma • o di un semplice In debolimento della parete < zona acinetica), il cuore non può pompare sufficiente san- I gue nell'aorta, poiché ia sac- ca cede e si dilate durante la pompate. Il malato accusa debolezza, stancabilità e la sua attività è molto limitate e la progno- si è grave. Il cardiochirurgo deve in questi casi asportare la zona di cuore inerte e parassita, ridonando al ventricolo la possibilità di una buona ed eiììcace pompata del sangue. Si tratta i veui figura) di applicare la circolazione extracorporea, fermare il cuore. ritagliare via la sacca | e ricucire 1 margini della breccia ricostruendo cosi iì | ventricolo sinistro. Tutte queste operazioni di- verranno sempre più frequen- ti. La chirurgia ha fatto e può fare ancora molto nella lotta contro l'infarto e le malattle coronariche. Angelo Actis Dato L. D. Canlluchlrurao - turino ♦ / Prevenzione dell'intano: da sinistra, coronarografia, disostruzionc, bypass Cura degli esiti dell'infarto: da sinistra, aneurisma, asportazione, ricostruzione

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