Difesa degli organismi delle infezioni da virus di Giorgio Cavallo

Difesa degli organismi delle infezioni da virus UN SETTORE DI RICERCA AVANZATA Difesa degli organismi delle infezioni da virus Fattori specifici (anticorpi) e no - Chiarito il ruolo delle immuno^lobuline e dei linfociti - Che cosa è la «ipersensibilità ritardata» - I fenomeni del rigetto Gli organismi superiori, e i cuf1 a questi l'uomo, sono dovati podi complessi sistemi difensivi tecontro le infezioni: questo è beun fatto noto a tutti; da parte | mdi molti, però, si ignora che 1 pila resistenza alle malattie da virus si diversifica per molteplici ragioni da quella che normalmente si esplica contro batteri, funghi, protozoi etc. Anche nel caso delle infezioni virali abbiamo l'Inter' vento di fattori aspeciftci e di fattori specifici: questi ul' irci si identificano con gli antlcor Igdeanesfranetromevselii. che con termine moderno dtsi chiamano immuni globuline ligie che possono ritrovarsi o liberi nei liquidi organici oppure legati ad alcuni linfociti che in tal modo riescono ad attaccare i virus, quando questi siano penetrati in un organismo vivente. L'influenza dei fattori aspecifìci, fattori cioè che non hanno specificità e che pertanto agiscono contro tutti o quasi tutu gli agenti virali e non, come nel caso della resistenza specifica, verso uno solo di essi, e notevolissima e. oltre a quei meccanismi che intervengono contro 1 batteri, comprendono l'Interferone, l'nuriiétrto della temperatura corporea ed una larghissima categoria di alti, inibitori non specifici che vengono divisi in termostabili e termolabili. Per quanto riguarda l'ini- viinlindiinlitmcequpavegetrtucenobpdosee gusiamunita specifica, la quale pa- \dradossalmente è quella studiata con maggiore intensità, ci troviamo davanti ad una situazione non del tutto chiara. Se da una parte sembra assodato che gli anticorpi umorali siano i maggiori re gdmgatipcosponsabill della prevenzione ! mdalle infezioni virali ed an- ì ccore di più dalle reinfezloni. | cvi sono numerose prove spe- i rrimentali che fanno ritenere ni linfociti, con anticorpi ade- rurenti alla loro superficie. 11 Qprotegonistl della seconda i pparte di queste infezioni. mFra l'altro è stato chiarito cche non tutti gli anticorpi sprodotti durante l'infezione dvirale interferiscono nella re-. sistenza. ma soltanto tinelli eche agiscono sulla superficie del virus; è stato inoltre sottolineato che anche In questo caso 11 complemento, che e un complesso di fattori contenuti nel siero dei mammiferi, aumenta l'attività nettt ratizzante degli anticorpi. Sotto questo aspetto è utile ricordare che 1 virus si trovano quasi sempre nell'Interno delle cellule, perché solo in esse possono essere riprodotti, e perciò in tale situazione risultano protetti dalla neutralizzazione degli anticorpi che si trovano nei liquidi che circondano la cellula, ma che non possono superare la barriera costituita cai rivestimento della cellula Infetta. L'azione degli anticorpi, quindi, si può esplicare solo quando elementi virali vengono liberati o per rottura della cellula o perché essi fuoriuscendone devono, seppure per un breve periodo, passare attraverso questi liquidi, ma ciò non accade sempre: esistono alcuni virus, come quello della influenza che si comporte in onesto modo, in altri casi, invece, come per il virus dell'erpete, il passaggio avvienti direttamente da una cellula all'altra con il risultate che le lesioni patologiche possono s\ Papparsi anche se l'Individuo è ricco di anticorpi. Un altro punto chiarito di recente è quello dell'importanza nelle infezioni virali degli anticorpi noti conte IgA. Esistono cinque classi principali di immunoglobuline e cioè IgG. IgM. IgA. IgD e igE; t-.elli- Infezioni virali in lervengono, oltre alle IgG e IgM, anche le IgA. le quali sono presenti nel sangue in concentrazioni molto esigue ma si trovano in grande quantità in altri liquidi organici quali 11 muco nasale, quelle intestinale, la saliva ecc. Esse quindi si ritrovano in par- equlascmvcaticolar modo sulla superficie j delle mucose e costituiscono | l'arma principale a disposi /.ione dell'uomo nella protezione contro le infezioni da parte dei virus respiratori e intestinali: è stato visto, ad esempio, che i migliori elTetn che si ottengono col vaccino antipolio vivo (11 ben noto vaccino di Sabini rispetto al vaccino inattivato ittpo Salki sono riporta bili al fatto che il vaccino di Sabin determina una produzione notevole di IgA sia a livello delle prime vie respiratorie sia a quello della mucosa intestinale, mentre in ambedue queste serie, dopo ti t nettamento con vaccino di sa:;-., le IgA specifiche risultano assenti. Le IgG e le IgM che si ac cumulano nel siero si com portano in modo praticamen te identico per effetto di am bedue i vaccini, anzi non mancano dati che indicano più alti livelli ematici di IgG dopo somministrazione del virus inattivato: è s»r..o anche dimostrato che non esiste una netta correlazione fra la quantità di anticorpi nel siero e la protezione contro l'infezione poliomielitica, mentre tale correlazione è evidentissima con le IgA pre senti nel muco. L'aspetto più interessante dt.Ua resistenza alle infezioni virali è quello del ruolo che in questo caso esplicano i linfociti specifici. L'attività di questi linfociti, che viene indicata come « ipersensibilità ritardata » o anche come « immunità mediata da cellule ». è molto studiata In questi ultimi tempi principalmente perché essi intervengono nel famigerato rigetto (cioè nella risposta al trapianti) e nella difesa naturale contro 1 tumori; ricerche in questo campo hanno stabilito che l'ipersensibilità ritardata è Importante pure nelle infezioni virali, dove essa interviene nella seconda parte del processo e cioè quella ohe porta alla guarigione, in cui agisce insieme con l'interferone ed altri fattori aspecifici. D'altra parte era già noto da J*™00 ,che ** agamma- globulinemici. e cioè gli in dividul che sono geneticamente incapaci di produrre gammaglobuline e quindi anticorpi, rispondono a buona parte delle infezioni virali cosi come gli individui nor- ! mali: ora è stato dimostrato ì cne in «mesti individui 1 mec| canismi della ipersensibilità i ritardata sono dal più al me no normali. Pochi sono i vi rus che fanno eccezione a 1 Queste regola e fra questi i purtroppo si annovera il te mibile virus dell'epatite, per combattere il quale si ha bi sogno dell'integrità assolute di tutti i sistemi di difesa, . Si deve alla sorprendente esistenza nell'uomo di tanti e cosi differenti fattori, che quasi si accordano insieme in un'unica funzione e cioè quella della protezione dall'invasione di questi agenti, il fat- to che anche in carenza di farmaci antivirali gli effetti di questi .pericolosi nemici della .salme umana risultano contenuti in limili relativamente ristretti. Giorgio Cavallo Direttore titillilo di Mlcrobloloila dcll'Univcnlla di Torlnu

Persone citate: Sabin

Luoghi citati: Torlnu