Il commissario che condusse le indagini

Il commissario che condusse le indagini Il commissario che condusse le indagini Calabresi parla degli attentati interrotto spesso dagli anarchici ■ Dal nostro corrispondente) Milano. 22 aprile. Il commissariti Luigi CalaIllesi, ilrll'ullicio politico •iella questura ili Milano, ha deposto oggi al processo contro i sci anarchici accusali di IX azioni dlnamitarile. Il funzionario era Ria stato sentito il mese scorso circa le t nnliilcn/c avute ila Nino Suitnsaiili. (letto « Nino li l'ascisi» ». amico ili alcuni itegli attuali imputati e (Il Cinseppe l'incili, che, la notte del là dicembre l!Mi!l. precipitò dal quarto piano della questura, dove j veniva in lemmato dal dott. ( al.illusi sulla stram- del l'.' dii cui li re in piazza Fontana. Calabresi è stalo ripeini.unente ai cosato dalla sinistra extraparlamentare di esseri- responsabile della morte dell'anarchico. L'odierna deposizione del dnit. Calabresi — il cui in'.'.rosso in nula è stato accolli! da iui prolungato mormorili e ria grida ostili da parte del pubblico — non riguardava il tragico episodio del 15 dicembre, anche se si è parlato ancora una volta di Giuseppe Pinelli. Il presidente gii ha domandalo come la polizia fosse venuta a conoscenza delle confidenze fotte a Pietro Valpreda dall'imputato Paolo Braschl, che si vantava d'essere sialo l'autore di alcuni attenuti. * Subito dopo la strage (ti piazza Fontana, ha risposto il leste, nella larda serain del 12 dicembre 1969 eseguimmo una perquisizione in casa di Giuseppe Pinelli e Iinvanitili) la copia di due dattiloscritti inviali in data - dicembre 1969 a Pio Turrotti, di Cesena, e ad Aldo fiossi, di Roma: nella lettera. Pinelli chiedeva delttcidazio ni sulle confidane fatte a Valpreda da Bruschi sugli attentati di Livorno e Genova i su questa circostanza, una vt-iil ma eli giorni fu, era stata sentito lo stesso Valpreda I" che aveva detto però di non | aaver inai parlalo con il lira- osclu. N.d.r.l e l'anarchico' miniifcsìava la sua intenzione , qdi recarsi a Roma per sapere \ bs(/italcosa di più ». Braschi < scattando in pie- ,.di): «Ma di o.uait confitene \ eòiparlate: e tutta un'invemaon della polizia, che torna a tirare in ballo un morto ». Il pin. comunque, ha chiesto la acquisizione agli atti dei due dattiloscritti; la Corte si è ri servata di decidere. Presidente i a Calabresi i : ii (Hi imputati Braschi. Faccio, li e Pulsinelli hanno dichiarato in aula che le dichiarazioni da loro fatte alla polizia sono siate estorte con la violenza: il Faccioli afferma, inoltre, ilie gli e stato rotto un labbro con un pugno. E' vero tutto questo? » Calabresi: « Assolutamente no! Gli interrogatori si sono •-colti nel modo piU corretto». Bruschi: « Non ti ricordi le botte che ci ha dato il maresciallo Vito Punessu e le tue minacce? » Calabresi; e Torno a ripeteche a nessuno degli attua Mdli imputati furono estorte con I .'ii violami dichiarazioni per loro compromettenti: le am missioni sono slate spanta- .e Ricordo poi che ebbi oc ■ costone, un /mio di volte, di, /■.sitare in carcere Paolo Fac doli e, sapendo che voleva prepararsi agli esami, mi of- Irti per procurargli dei libri: .Itti respinse la mia cortesia ». Faccioli i urlandoi. « Sei ve mito a San Vittore sei o sette volte pei prendermi in gjro , e per dirmi che gli filtri de-1 tenuti volevano farmi ruori. perché ero un intellettuale ».. Il presidente lia poi domun-. il.ilo al leste se le confidenze .•.une dulia professoressa Ro , semina . u: cerna siano state spontanee; Calabresi ha rispo- sto affermativamente. L'avvocato Rumajoli. della difesa. In: chiesto al teste per- le mai iu Zublema venne ...leirogala in questura il Jl. 25 e 2ti giugno 1U69. quun- ilo ormai la pratica era nel- 'le mani del giudice istmi- l ore. Calabresi: « Perche volle es sere mia rogata di sua spon tanea colonia dulia polizia il mi» superiore, doti Alle imi, i/e/ resto, aveva avvertita la n-uutst rat urti ». Quando il teste nu accennato itile confidenze latte dalla ZaiUle ma su presunti rapporti car- cali ini Della Savia. Braschi e Faccioli gli imputati sono insorti. Uniscili lia gridalo: «Ionon ho mai partecipato a fe siiiu tra uomini. E' luttu una '.•ligure invenzione della po- lizia per infangarci »■ E Fac-doli «Sono due anni che ci si accanisce contro di noi ac- cusandoci di noni nefanda Ad una precisa domanda di UI1 altro dilensore. I avv.(archi, che voleva sapere *• Faccioli ammise subito tut- lo o dopo qualche reticenza. u dott Calabresi ha nspo-sto: * Sou solo parlo subito. imi si attribuì pure lu pater llila di attentati contessuti da Il funzionario della «Politica» di Milano ha confermato che le ammissioni dei giovani non furono estorte con minacce o percosse • Vivace reazione di Braschi « Faccioli si attribuì la paternità di alcune imprese dinamitarde » - La difesa: « Ma questo non risulta a verbale » - Il teste rileva: « Non si può scrivere tutto » 1 . Ik * \ A A . A j ! j {| 1 i {| ' , " altri, anche ogni cosa n. Milano. Titl'udienza dAvv. Bar questo non bali ». Calabresi scriva¬ tu. ' Milano. Tito Pulsinclli mentre contesili alcune affermazioni del joi.ur Calabresi durante l'udienza di ieri. A sinistra nella foto. Angelo Della Savia II ;icioK> Associated Press) poi ritratto I può interessare ai fini nei sona verbalnzava » « £ una l'istruttoria ». quarta picchiava ha ugglun- L'avv. Ramujoll ha poi chie- to Bruschi Avv. Barelli « Ma lutto questo non risulta dui ver sto al L'avv rre li crappresentaQu condurre si li Non si pini Faccioli tutto. Si cerca di PUlslnelll. ' ~\ scriva¬ tutto. Si cerca di PUllnelll. . esprimere'chiaramente le~idee\iAo Calabresi, e al collega Pa lB,lve nd alcuni allentati. ò^grjndo soltauto ciò cheignozzi. mentre una terza per Gino Mazzolili iiiiiiiiiitiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiii 1111111 11111111111111 m ' 11 : iti 1111: : 11111111111 m 1111111111111:iii 111 ti i;111111111 :i u i'11n>11 ■ 11: i ri- . . . • ■» i •« ii Si inizia oggi a Palermo il processo d appello