Casa: i sindacati ed i costruttori sono d'accordo solo nelle critiche
Casa: i sindacati ed i costruttori sono d'accordo solo nelle critiche L'indagine conoscitiva dei comitato ristretto Casa: i sindacati ed i costruttori sono d'accordo solo nelle critiche Il progetto governativo attaccato anche dai rappresentanti regionali e da quelli della proprietà edilizia • Le motivazioni sono diverse, e in qualche caso opposte /Nostro servizio particolare/ Roma, 20 aprile. Il provvedimento governativo per la casa continua ad essere oggetto di critiche du- ; rissime un po' da tutte le j parti: costruttori e sindaca- ! ti. Istituti deUe case popelari e rappresentanti della proprietà edilizia, ammini- j stratcri regionali e organizzazioni cooperative. Le motivazioni delle criti che sono diverse e talvolta i opposte; non si riesce per tanto ad immaginare quali ; saranno i risultati dell'inda 1 gine conoscitiva, avviata la settimana scorsa, dal cornila ; to ristretto della commissio ne Lavori Pubblici della Ca mera, presieduta dal demo 1 cristiano Baroni. Oggi, le tre confederazioni j sindacali iCgll. Cisl e Uil) I hanno pubblicalo il testo del documento illustrato venerdì { al comitato ristretto. Circa il | titolo primo del provvedimen- oeldutplal1sqstdsvstdvsuunu puiiiu uri ^uvvcuaiK»-1 to. 1 sindacati chiedono che 1 le nonne che dovranno con- sentire l'effettivo decentramento alle Regioni delle fun/toni di pianificazione urbanistica e territoriale, siano ; emanate entro un anno dall'entrata in vigore della legge per la casa e comunque non ; oltre il mese di marzo del 1972 « contestualmente alla '■ emanazione della legge- qua- ' Uro urbanistica ». Ribadita l'esigenza di attua \ re l'equo canone e. nei tempi ! brevi, un effettivo controllo dei fitti, le tre confederazioni sindacali riaffermano: 1 ) gli indennizzi per gli espropri dovranno riferirsi in ogni caso al valore agricolo del terreno; 2» va snellita la procedura di espropr|o tanto da renderne possibile l'emanazione definitiva da parte de! prefetto entro 15-20 giorni Iti tutte le aree espropriate per pubblica utilità devono essere cedute esclusivamente ti titolo di concessione «a tempo determinato e a titolo oneroso >.; 4> tutti gli alloggi costruiti dall'intervento pub blico su aree espropriate i>er pubblica utilità devono esse re cedui: esclusivamente in fitto. Per quanto riguarda : prov vedimemi anticongiunturali il documento dei sindacati sostiene che • le >nisure di so- . stegno dell 'occupazione del I settore edilizio debbono in primo luogo prevedere lue ' attrazione delle opere pub bliche e di ediliua sociale ». e. infine, che le « agevolazioni fiscali debbono essere con cesse soltanto per quevlt ni . '.oggi che siano costruiti in j I { | obbedienza a certi standard ! te a fitti convenzionati ». 1 lSalvo su pochi punti, come | cla « ulteriore centralizzazione delle attribuzioni in campo urbanistico e la pressoché totale obliterazione delle competenze regionali previste dalla Costituzione ». deplorateanche dalla commissione Bilancio della Camera, l'Ance 1 Associazione nazionale cosi ruttori edili) è in dissenso quasi completo dalle tesi dei sindacati. In una coiuerenza stampa tenuta stamane, il presidente dell'Ance, sen. Perri. ha sostenuto che il progetto governativo « non delinea una seria organizzazione del settore, non assicura livelli produttivi soddisfacenti, non avvia a soluzione il problema sociale della casa ». Dopo aver definito « ambi l2tdbciurptprvedgua » e « basata su ampi mar- i pini di discrezionalità» lainormativa riguardante gl'in- ; 1 dennlzzi dene aree espropria- 1 ' te. legge per la casa « potrà assi curare al mussimo. ncll'altua- Perri ha affermato che la ile formulazione, poco più di 220 mila alloggi l'anno contro un fabbisogno ottimale di 450 mila » e con molte probabilità « meesfimenti precisti in un triennio saranno invece attuabili soltanto in un quinquennio ». Un quadro ancora piU ne- ro è stato fatto dall'on. Zuppaliti-, liberale, presidente tifila confederazione della proprietà edilizia. Dopo aver riferito alla commissione lavori pubblici della Camera, egli ha dichiarato che « la situazione è drammatica perché: 1) l'edilizia pubblica ha mancato quasi completamente ai suoi impegni, provocan do nei ceti meno abbienti uno stato di grave disagio. olire tutto facilmente stru- mentalizzabtle a fini politici;'y l'edilizia privata, sebbene sia arrivata a coprire oltre il 90°° degli investimenti, non ' e riuscita ad assicurare il fabbisogno minimo di abitazioni, anche per le remore legislative frapposte all'afflusso del risparmio privato che lo alimenta; 3) gli spostamenti migratori dei lavoratori hanno determinato in alcune zone un imprevisto superaffollamento di popolazione con conseguente eccesso di domanda povera rispetto all'offerta ». Vale infine la pena di rias sumere la posizione del rap- presentanti regionali, che co stltulscono un gruppo di pressione nuovo ed ambizioso, capace — secondo alcuni — di modificare gli equilibri di potere tradizionali. A loro giudizio <■ è necessario che la riforma rappresenti un prov- redimento organico che anti- cipi la futura legge-quadro urbanistica. Vanno perciò re- spinte proposte di stralcio adottate sotto la pressione della congiuntura nel settore dell'edilizia ». ar. ba.
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