Sadici anni dai giudici d'Appello all'ex prete che uccise la moglie
Sadici anni dai giudici d'Appello all'ex prete che uccise la moglie Il delitto nel 1968 nei pressi di Pavia Sadici anni dai giudici d'Appello all'ex prete che uccise la moglie L'imputato, che ha ora 46 anni, nel 1950 lasciò l'abito talare per sposarti Milano. 1» aprile. La prima Corte d'Assise ci'appello. accogliendo la ri- )chiesta avanzata dal procura- itore 8enerele dott. Bacchet- ta. ha confermato la rondar.- !ila a 16 anni di reclusione. Idi cui uno condonato per |l'uxoricidio compiuto nel 1968 'da un ex sacerdote, Dapra di 46 anni. Igino I fatti risalgono alla notte idel 17 dicembre 1968 quando •il Daprà uccise con undici icoltellate la moglie Giuditte Pasquarelli di 46 anni, da lui !sposata con rito civile nel ']Igino Dapra era stato ordinato sacerdote nel 1946. l'anno successivo era stato nominato parroco a Torre Bercili «Poviai dove aveva conosciuto la Pasquarelli con la quale aveva allacciato unii relazione intima. I due si sposarono nel 1950 dopo che il sacerdote abbandonò l'abito talare. Daprà e la moglie andarono ad ubi ture a Cernusco Monte Secchio tPaviai. Nell'aprile del 1957 però tornarono a Torre Beretti, nonostante l'ostilità dei parenti della donna e degli abitanti del paese. I due. comunque, vissero in pieno accordo per dieci anni. N61 19C7 l'ex sacerdote ottenne dalla Santa Sede la speciale dispensa che gli consenti di«Dosare ia Pasquarelli anche con rito religioso. Da tempo pero la vita dei due coniugi era angustiata da serie dilli colta finanziane. Daprà infatti, dopo avere tentato diver se attività ed avere latto fra l'altro l'assicuratore, il prò cacciatore d'affari e il commerciante, non riusci a trovare un lavoro che gli consentisse di rialzare le sorti economiche della propria fami glia. Lu sera in cui avvenne il delitto, Daprà ricevette la visita di un creditore che gli Intimò di pagare il debito per il giorno successivo. Questa nrcostanza sconvolse l'ex sacerdote che quella notte non riuscì a prendere sonno. Per alleviare le proprie pene egli — come disse nel processo fono nella moglie tentando ) di intavolare con lei un dia i loso. La donna però non gli diede retta e, nonostante le ! soliecitazioni del marito, con I tinub a dormire. A un certo | punto Daprà si recò in cucina ' di primo grado •— cercò con- i dole: « Guarda cosa sta sue • cedendo. Se non t', decidi ad i ascoltarmi e a parlare la faccio finita ». La Pasquareili ! cercò allora di strappare dai ' le mani del marito il coltello prese un coltello e tornato nella camera da letto svegliò ] nuovamente la moglie dicen- e tra i due ci fu una zuffa nel corso della quale Daprà colpi per undici volte la donna uccidendola. L'ex sacerdote compose poi il cadavere sul letto matrimoniale, lo copri con una coperta e lasciò la casa. Dapprima, come egli stesso disse, si recò , Tortona per pregare sulla tomba di Don Orione; poi telefonò ui fratello raccontandogli quanto era ac caduto, quindi tornò al paese e si consegnò ai carabinieri. Al magistrato non seppe mai spiegare i motivi che lo spinsero B uccidere la moglie alla quale disse di avere sempre voluto bene. « A'on so cosa mi capito quella sera. De vo averc (t„it0 senia l0io„la !Questa l'unica giustificazione j cne Dapra seppe fornire, ag giungendo che il coltello con il quale uccise la moglie lo prese perché intendeva ucci dersi. Sottoposto .- perizia medica Dapra venne ritenuto pienamente responsabile. Slamane, in aula, l'ex sacerdote ha rievocato ie vicissitudini della propria vita, ribadendo il profondo amore per la moglie. tAnsu,
Persone citate: Don Orione, Giuditte Pasquarelli, Pasquarelli, Torre Beretti
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