Il p.m. accusa De Lorenzo per l'«operazione Ravenna»

Il p.m. accusa De Lorenzo per l'«operazione Ravenna» La tcniutu corruzione al congresso provinciale del pri Il p.m. accusa De Lorenzo per l'«operazione Ravenna» latrato, l'ex capo del Sifar e il generale Allavcna erano al corrente Secondo il magistrato, l'ex capo del Sifar e il generale Allavcna erano al corrente (Iella/ione intrapresa dal colonnello Bono e dal giornalista Dell'Amico, attuali imputati al processo • Il dibattimento è stato rinviato per l'indagine istruttoria i Nostro servizio particolare! ; Koma. 19 aprile. I .i Procura dì Roma ha i iiirsio alla <.;mirrn Paul»- i rizzatone a procedere conini il generale (.intaniti De Lorenzo, deputati- monarchii'o. Se la richiesta sarà ai- ! colla, l'ex capo di Stalo Maggiore drll'etiercilo dovrà 1 comparire davanti ai «ludici > per difendere il nuo operato di ex capo del Sifar. Ad ac- | cintare il Reiterale Oc Loren- \ 'ii è il dott. (•invaniti Tranio, pubblico ministero nel processa contro il colonnello Agostino Bono, del Sifar. e il giornalista Landò Dell'Amico, imputali di avere tentato di corrompere, nel 1 !ti»l al congresso del pri a Ravenna, un gruppo di delegali iter favorire la formazione di un governo di Centro Sinistra. E' indiziato di reato per l'operazione Sifar a Ravenna anche il generale Giovanni Allavcna. già comandante del Sifar ed ex collaboratore di De Lorenzo. La notizia è stala data stamane in aula dal dottor Tra ufo il quale, dopo aver annunciato l'Indagine islruttoria su Allavcna e De Lorenzo, ha chiesto la sospensione del processo — accolta dal tribunale — contro Bono e Dell'Amico. Il processo è stato rinviato a nuovo ruolo. Per sollecitarne la sospensione il pubblico ministero ha sostenuto che non si possono scindere le posizioni degli attuali impuniti da quelle che potrebbeiT venir attribuite a De Lorenzo c ad Ai:avena. Il col. Agostino Bono e il giornalista Lauti.> Dell'Amico sono accusati di peculato militare. Questi i precedenti. Nel 1961, al congresso provinciale del pri a Ravenna, un delegato avverti l'on. Pacciardi, leader della corrente di destra, che qualcuno aveva tentato di corromperlo con •tu milioni. Alcuni anni dotto. Pacciardi. uscito dal partito repubblicano, denunciò l'episodio. Fu individuato nel Dell'Amico colui che aveva fatto Vavaiwe. Il giornalista raccontò di aver avuto da Enrico Mattel, presidente dell'Eni. l'Incarico di un'inchiesta nel Ravennate, in particolare sulla situazione economica delle cooperative repubblicane. Rivelò di aver avuto, come collaboratore nell'inchiesta, un ufficiale del Sifar. il colonnello Agostino Bono. Il giornalista e Pufliciale furono rinviati a giudizio Le responsabilità di Giovanni De Lorenzo e di Giovanni Allavcna, secondo il dott. Tranfo. sono emerse nel corso del dibattimento. A parere del p. ni., esistono due testimonianze contro i due generali. I.a prima è quella dell'on. Pacciardi. il quale sostenne, in aula, di aver appreso dal generale A loia, ex capo di Stato Maggiore della Difesa, che l'idea di corrompere t delegati al congresso «era •• ••wtiii da molto in alto ». Di qui la deduzione che il generale De Lorenzo e il suo collaboratore. Allavcna. allora al Sifar. non potevano essere all'oscuro dell'operazione del colonnello Bono e del giornalista Dell'Amico. La seconda è quella del generale Beolchini. capo della commissione d'inchiesta ministeriale sul Sifar. il quale ha detto anch'eglt di avere appreso che per |'« operazione Ravenna» il Servizio informazioni era stato ispirato « da molto in alto ». f. a. I i

Luoghi citati: Ravenna, Roma