Don Chisciotte e i monumenti

Don Chisciotte e i monumenti Come si custodiscono in Italia i tesori d'arte Don Chisciotte e i monumenti Un sovrintendente, dopo 38 anni di servizio, guadagna 220 mila lire il mese e per la sua difficile opera ha a disposizione un organico di pochi volonterosi - L'esempio di Ravenna i Dal nostro inviato speciale) ' /Ravenna, aprile. 1 oti La situazione è dramma i (Ica, abbiamo un'infinita di1 scompiti che aumentano ogni. sgiorno e non possiamo fare'neppure lo stretto neccssa-l rio ». esordisce Ercole Chee- chi, Soprintendente ai morni menti di Ravenna. Ferrara e|l'orli, ricevendoci nll'ingresso del mirabile complesso costi-1 mito da San Vitale e dal mausoleo di Galla Placidia. Ci sii la accanto una comitiva di turisti, asiatici, che non credono alla fortuna di trovar aperto — malsrado il lungo sciopero del personale delle Belle Arti italiane — e poter vedere i più celebri mosaici del mondo. San Vitale e Galla Placidia. informa Checchi, sono proprietà ciell'arcivescovado. che li apre e chiude quando crede. Per ima convenzio ne del "47. lo Stato si occupa della loro sorveglianza (in questi giorni ci pensa il prete) e della manutenzione ordinarla e straordinario. A Ravenna sono dello Stato i due Sant'Apollinare, il Battistero degli Ariani, il mausoleo di re Teodorico ( tappa d'obbligo per i tedeschi nella loro corsa al sole, tanto che ieri, in uno slancio inarrestabile, i « soliti ignoti » hanno scardinato il cancello chiuso dallo sciopero, pur di vederlo». » Ma la sorveglianza di Sant'Apollinare in Classe — precisa il Soprintendente — è affidata ai benedettini, quella del battistero e del mausoleo agli assuntori di custodia, cui 10 Stato dà 66.000 lire l'anno, che possono salire fino a 240.000 (20 mila il mese) in rasi speciali. Se è venuto da Venezia a Ravenna in auto, sarà passato per Pomposa: ha un assuntore che prende 66.000 lire l'anno ». Non per nulla era chiusa, ma conoscevamo già quella che è una delle abbazie più belle d'Ita lui, amilo della catena che va da Roma a Ravenna. Venezia, Torcetto: senza averla vista, non conviene parlare di mosaici. Chiediamo se anche a Ravenna i custodi statali prendono 700 lire quando fanno 11 turno di notte. « Precisamente, poco più di 60 lire l ora. Lo Stato — dice Checchi — pretende, a ragione, che i datori di lavoro paghino in modo cqtto i lavoratori; poi con i suoi si comporta così ». E il Soprintendente quanto guadagna? Ci mostra l'ultimo mandato di pagamento: Ercole Checchi, laureato In architettura, 38 anni di anzianità di servizio, prende al mese 224.730 lire nette. Ma non si lamenta, è scapolo, vive con la .orella in un appartamentino ricavato nella stessa Soprintendenza < 20 mila lire il mese, però, j bimestre anticipato, se non i paga entro il 5 l'Intendenza ' di Finanza sollecita), sopra ■.uni dei chiostri silenziosi di! San Vitale, sul quale si affacciano anche le finestre degli : uffici. «Questo e un po' un guato». i confessa Checchi. « Tante voi ! te. la sera, dopo aver visto dicci minuti di tv. mi annoio, numi in ufficio e lavoro finoa tardi ». Gratis? « Proprio gratis no. Mi danno un assegno trimestrale di 81 mila lire come compenso per lo straordinario. Ho calcolato che le mie ore extra mi fruttano sulle 200 lire l'una. Eppure, guardi, l'anno prossimo dovrei andare in pensione. Spero invece che venga approvata anche per noi la legge varata per il Genio Civile, che permette di trattenere in servizio il personale tecnico e direttivo. Mi riterrei un uomo fortunato: que sta è la mia vita, la mia passione. Anche se. quando me ne andrò, mi sentirò un po tradito, per tutte le promesse che ci hanno fatto e non hanno mantenuto ». Torniamo alla nostra in chiesta economica, al vaio-re e al costo del patrimonio artistico, ai suoi « redditi » , . .. , „ «toiuh turistici. Ravenna e un po'una citta campione, di gran dissima importanza cultura le, ma senza attrattive na-liliali o di altro genere. « Net ntesi estivi — c'informa II Soprintendente — abbiamo lina media di cinquemila pj. sitatori tale. Per ci custodi. Ma non è qui il Im di cinquemila v il giorno a San Vi tutto bb' ,j „ ' a ,am" ~" problema. Mi devo occupare delle opere d'arte immobili, per natura o destiiutzione — chiese, oalazzi. ville, monasteri — di tre province che hanno centri storici come Cervia. Faenza. Bagnacaval lo. Rtmini, le rocche malate sitane. I " luoghi di delizie " estensi. L'organico è formato da me. da un geometra e da due architetti (atlualmen /<• due architene i. olire a un operaio specialista di musai «' "» economo. Niente di sognatori, assistenti, archivi sii. dattilografi, hi quattro tecnici abbiamo rcspoiisahi Ma immense- uitre al restali •'•» delle opere d'arte, (lobbia esaminare i piani rego 'n'or'- ' programmi di lab briccnione che nei cèntri Sto r'c' sono delicatissimi, tuie :.:rc il paesaggio ». * Ma per poter difendere le bellezze ntituralì e artisti che — pro.sexxic Checchi ■ occorre che ci sia un vincolo preventivo. E chi )a i vin i coli? Noi quattro. Con il vin I colo, tocchiamo interessi eco nomici, spesso grossi: tanno ricorso al ministero, al Con siglio di Stato, per ribattere i quali si devono tare altre relazioni E chi le fa? Noi \ quattro. Im catalogazione dei ' monumenti? Ci sono opere d'arte innumerevoli: dovrem- mo avere una conoscenza capillare di tutto, non supera viale e improvvisata. E chi deve catalogare'' Noi quat i tro. sempre noi quattro. Co- ; me si fa? Occorrono archivi. \ quando sono arrivato, non I esistevano. I.i ho impiantati , e li sto mettendo in ordine un immobile io. con l'aiuto di custodi che si trasformano anche in dattilografi. Ma questo nSD lo scriva, perché non si dovrebbe: potrei avere dei guai ». I I privati che fanno? «Con \ la legge del 1961. lo Stato \ . ?i , „ „ _ contribuisce Arto alla meta I delle spese che il proprietà |rio affronta per restaurare Devo dire che | ; quella Icone ha stimolalo pa \ recchie iniziative. Pero, altro I lavoro per noi. perché dob , biamo controllare le perizie, MRtra nel patrimonio artistico, per dare il via al contributo • t'iinh' in questi ultimi lempi ci sono state disponili!- stabilire se l'immobile riensodsipsuceI litu abbastanza forti; quanto m\ chiedo a Roma mi arriva (in co\ media. 150 milioni ,rinmi M .' , , u I Ma siamo in pochi per do m| cumcntare quanto occorre u i ebbe e per chiederlo, non. sc| si può arrivare dovunque in ; ptre province e star dietro a 1 fr] tutto in quattro e con una l'stila auto, una "Millecento" ». Checchi e d'accordo con quanto ci diceva a Venezia il Valcanover: pili che di quattrini, è problema di uomini e di qualità, « Certo, la buona paga da anche garanzia di qualità Conche? jiovani che sarebbero preziosi, ma quando sentono eh; d0. po essersi laureati e aver stvgte(•cg1NcdrVinto il concorso, entrano a i fil'iti iiiil'i mensili, cambiano Sdiscorso ». « Sono aita vigilia della penatone — conclude Checchi — e guardo soprattutto al fatturo. Mi fa paura pensare che domani i nostri successori dicano: che ce ne facciamo di questa roba? Perché dovremmo occup<ir cene, quando altri prima di c«gpgddqDbnoi l'hanno disprezzata' Ma a. , ' sse lasceremo monumenti ben drestaurati, cataloghi perfetti. ,lagallerie e musei ordinati. I cluminosi, accoglienti, non j mavranno il coraggio di la- i bsciarli andare In malora. ,n\ Pcaso contrario, verrà „ gior. ìf0,or' j teno in cu, non sarà più ne- ncessano parlare di strutture sanziché aumentare t fondi e sgli organici, lasciamo che lsparisca il patrimonio da cu- dstodire E' una soluzione an • nMtche questa »

Persone citate: Checchi, Don Chisciotte, Ercole Checchi, Ercole Chee, Galla Placidia