I tupamaros di Ankara di Gianfranco Piazzesi

I tupamaros di Ankara RIVOLTA STUDENTESCA E ULTIMATUM DEI MILITARI I tupamaros di Ankara Da mesi novemila estremisti, di destra e di sinistra, si battevano fra loro e contro la polizia nelle Università turche - L'eser cito decise d'intervenire quando in uno scontro venne ferito un ufficia!?; • Il colpo di Stato seguì a breve distanza il rapimento di quattro aviatori americani: impresa di Deniz Gezmis, gigante audace, Punico guerrigliero con la patente in tasca (Dal nostro inviato speciale) i Ankara, marzo. | I militari turchi hanno provocato una grave crisi politica per chiedere l'attua «ione di Quelle riforme che Kemal Pascià aveva lasciato a mezzo e che i suoi successori non hanno completato. Ma è un altro l'episodio che ha condotto il Paese sull'orlo del colpo di Stato. L'esercito aveva fatto irruzioni nell'Università di Ankara; un ufficiale era rimasto tei Ho. Ora. alla radio, racconta la sua avventura. « Stavo tornando verso S miei uomini, dopo aver convinto gli studenti a disperdersi. A un tratto parte una raffica e rimango colpito a una gamba. Mi hanno sparato alle spalle ». Colonnelli e generali, negli uffici di Ankara e nelle guarnlgio ni di provincia, avvampano d'Indignazione. Lo stato dt anarchia deve finire. Qualche telefonata, e subito è decisa la convocazione di quel k gran consiglio » delle forze armate che per poco non mette fine a vent'anni di esperimento democratico. nit studenti sono stati ti detonatore che ha fatto esplodere la crisi: il primo mtnlstro Demirel deve a lo |ijjI ro la fine, per lo meno tem poraneu. islls :ua carriera polìtica. Non lo meritava, perché proprio lui i era sempre mostrato tollerante verso i giovani e aveva licitato al minimo gli Interventi della polizia. Demirel è un conservatore e i militari sono assai più a slntstru. eppure il mtntstro aveva mostrato maggiore indulgenza. Fermenti europei Questo apparente paradosso può essere facilmente spiegato. Demirel scorgeva nella contestazione lentesca un fenomeno solo esteriormente drammatico. I ragazzi di Ankara e di Istanbul avevano le stesse idee dei loro compagni di Parigi | e di Roma, e per lui queste i era un altro Indice della coscienza europea della borghesia turca: un sintomo. j seppure spiacevole, del pròj gresstvo Inserimento delle I nuove generazioni nel mondo culturale dell'Occidente ; Invece t militari, sia i moi rieraii sia quelli che cer I cano una « via turca al so i datismo ». sono unanimi nel j difendere il principio di au- 1 tarda. Gli estremisti di destra I sono circa tremila, adoperano la dinamite e le nini j Ielle con tutta disinvoltura: I quelli di sinistra sono almeI no il doppio e si esercitano alla guerriglia urbana. Gli scontri fra le opposte fazioni sono quasi quotidiani: spesso sanguinosi. Negli ultimi dodici mesi sono morti ventun giovani: uno soltanto è rimasto ucciso in una sparatoria con la polizia. Infat li tutti l giovani turchi, secondo il costume mediterraneo, tengono sempre un coltello nella tasi a dei calzoni: ma ormai parecchi universitari vanno a scuola anche con la rivoltella. Per non farsi scoprire dai sorveglianti e dai compagni avversari, essi hanno scoperto un trucco ingegnoso: la copertina di un libro di filosofia serve a mascherare una scatola dove è adagiata una « calibro nove ». Una setttmana la. la polizia ha perquisito il « campus » del Politecnico ut Ankara, che è la facoltà più turbolenta; vi ha trovato esplosivi, fuc'li con canne telescopiche, mitra, uniformi, pistole lanciarazzi e una radio trasmittente. In una galleria gli studenti ave- imiti perfino sistemato un rozzo poligono dt tiro. SI parla spesso dt armi fornite dai puerrigllert palestinesi e perfino dalla Cina, ma a me qualcuno ha detto: « Lei ordini, e domani le saranno consegnati tutti i mitra che vuole. In TurcMa il contrae- tnuvij 6 nioiici fiorente e gli studenti ha: no soldi: provvedono ai Wo bisogni militari rapinano.. .lanche ». Il capo in fuga In questo sottobosco così ricco di cespugli spinosi fa spicco «l'armata di liberazione del popolo »: un gruppo guerrigliero creato sul modello del « tupamaros » e dei nazionalisti francofoni canadesi. Il suo capo. Deniz Gezmis. in due mesi è divenuto un personaggio celebre. Lo hanno arrestato giovedì scorso, mentre fuggiva verso il confine sovietico insieme con un compagno. La notizia della sua cattura ha fatto scomparire dalle prime pagine dei giornali perfino le informazioni sul «colpo di Stato». Qualche mese fa Deniz Gezmis. uno studente del Politecnico di 24 ami. feri due poliziotti d! guardia dtnan- zi all'ambasciata americana. Fu subito riconosciuto. Un turco non ìfugge facilmente all'attenzione dei testimoni quando la sua statura supera Il metro e novanta. E Gezmis, un gigante agile e vigoroso, conosciutlsstmo da tutta la città, dovette trotrarsi un rifugio sicuro e ri- parò nei sotterranei del Politecnico. Gli altri studenti, anche quelli che disapprovavano le sue idee e i suoi melodi, non lo avrebbero mal denunciato alla polizìa. ■ : l ! ' i Nel sotterraneo. Gezmis I smise di pensare alla laurea e incomincio a costruire il ! suo personaggio di eroe temerario e invincibile. A gen- , naio rapina una banca, poi 1 sequestra Jimmy Finelv, un j aviatore americano. Lo aga re di.sic di notte e la mattina dopo si accorge che. | purtroppo, Ila catturato un negro. E' costretto a rilasciarlo, per mostrare la sua simpatia e la sua solldartetà verso i popoli di colore. Si rifà quindici giorni più tardi, organizzando insieme con altri amici il rapimento di altri quattro aviatori, que sta volta tutti di pelle bianca. Per rilasciarli reclama quattrocentomila dollari. L'ambasciatore degli Stati Uniti si presenta alla radio e. legge lui stesso un appello: dice che non pagherà il riscatto per impedire un'epidemia di sequestri, ma si rivolge alla pietà e al buon senso del rapitori. « Questi ragazzi non vi hanno fatto nulla. Se li uccidete, commetterete un'azione vile. Basti, al vostro orgoglio, che il rappresentante della potente America sia venuto alla radio per chiedervi un gesto di umanità ». Due giorni dopo. I quattro aviatori si accorgono che l'appartamento di Ankara dove venivano tr-ttenutl è rimasto senza custodi. Possono scendere per strada e raggiungere la caserma con un taxi. Ma non è stato l'ambasciatore a ottenere la loro libertà. Deniz Gezmis la soltanto ceduto a un moto dt compassione. Dirà al ministro degli Interni: « La mo glie di uno di quei giovani aspettava un bambino e io non ho voluto uccidere suo padre. A questo punto, per non fare ingiustizie, ho liberato anche gli altri. Ma sia ! ben chiaro che oggi me ne ! pento ». Gezmis c audace come nessuno, ma non appare altrettanto scaltro. Sequestra quattrp aviatori. chiede quattrocentomila dollari per | il riscatto, poi li rilascia, ma j si trattiene un loro berretto. i come ricordo o come trofeo, incurante di fornire al| la polizia una prova decisi I va. qualora venga arrestato. 1 Ha imparato l'arte della | guerriglia presso i Palestine si e ha ottenuto una tessera, con tanto r*i bolli e di ! fotografìa, in cui si attesta ' che ha frequentato con prò | fitto un corso di addestraI mento di tre mesi. La polizia gli troverà la tessera in tasca; Gezmis era un Istanbul. Un giovane ucciso, nel cortile dell'Università, negli scontri fra gruppi estremisti: le vittime lìnora sono ventuno (Foio Grazia Neri) uerrigliero con la patente. Qualunque calcolo politio gli era ugualmente estraeo Dopo i quattro aviatoi americani. Gezmis si riprometteva dt sequestrare nche un diplomatico sovieico. per protesta « contro un imperialismo non meno brutale di quello americano )i. Va bene che in questo modo sarebbe diminuito il numero degli amici su cui ontare in caso di bisogno: ma non se ne cura. Lui non egue una strategia rivoluionaria che lo porti alla conquista del potere: all'atratto rigore dell'anarchico unisci: anche qualcos'altro: l gusto della violenza, il rozzo giustizialismo del brigante Antica fierezza Lo hanno arresiato menre M dirigeva verso il confine sovietico cefi un amico, n motocicletta. Entrambi si accorgono che t posti di blocco militari divengono sempre più fitti e noleggiano un camioncino, sistemando la moto all'interno. Sono fermati da un guardiano notiamo e da due gendarmi e invitati al più vicino posto di polizia. Gezmis finge di obbedire, ma all'improvviso cstrae la pistola. Gii agenti rispondono al fuoco e feriscono l'amico: Gezmis fugge, ma *uiu. presto circondato. Si arrenderà soltanto quando avrà sparato 'ultimo colpo. Dall'alto del j suo metro e novanta. Gezmis è troppo fiero per mentire, sìa pure a un poliziotto, per nascondere qualche sparatoria o qualche sequestro. Confessa tutto ed ag- j giunge, impassibile: «Mi ren- i do benissimo conto che sarò presto impiccato ». Ep- \ pure non ha ucciso nessuno e potrebbe tentare con qualche successo una battaglia legale. Si stenta a delnire qaesto giovane scombinato come un imitatore del « tupamaros »: sembra, piuttosto. cne a0bia ceduto a un im- pulso ancestrale. Gezmis, è vero, era diretto rerso il confine sovietico, ma non è detto che volesse consegnarsi nelle mani di altri « imperialisti ». E' più probabile che volesse raggiungere le montagne abitate dai curdi, che in Turchia come nell'Iraq. nell'Iran e nella stessa Untone Sovietica, sono sempre in continua polemica con il potere costituito. Tra quel popolo fiero sperava di trovare il suo posto. La sua sciagurata avventura ha comunque lasciato ombre inquietanti: troppi sono i giovani che lo considerano come un eroe. E perfino tra chi sta dall'altra parte della barricata è possibile avvertire una sfumatura di considerazione, se non proprio di rispetto, per una fierezza, un orgoglio e un coraggio che sono nello stile delle migliori tradizioni nazionali. I giornali hanno pubblicato un'immagine che in questo senso e rivelatrice. Deniz Gezmis e il ministro degli Interni posano assieme per i fotografi. Gezmis. con la sua divisa da yaerrigliero. lacera e nitri sa di fango, guarda all'obiettivo con tutta tranquillità, senza mostrare paura e nep- pure una disperata baldan- za. E il ministro ha quell'aria solenne e contegnosa comune in lutto il mondo at personaggi ufficiali, quan- do hanno la ventura di ricevere un uomo importante Gianfranco Piazzesi