L'Europa in ostaggio

L'Europa in ostaggio "PERCHÉ CAMBIA L'EQUILIBRIO NEL MONDO„^ TESI TEDESCA L'Europa in ostaggio La distensione è un gioco, cui gli europei partecipano disuniti - In realtà, l'Urss sta rafforzando la sua potenza militare, soprattutto nei missili e sui mari; con la «dottrina Breznev» ha creato un cordone sanitario attorno alle sue frontiere - 11 vecchio continente appare minacciato: una riduzione «bilanciata» delle forze dei due blocchi (come chiedono i comunisti) metterebbe in pericolo le nazioni libere Franz Josef Strauss mie- I dne che l'equilibrio delle forze Mnel mondo stia cambiando a | Qtutto favore dell'Urss. Mosca, secondo l'ex ministro tedesco della Dlfesit, approdit»rtì?be della distensione per reali/ «ire i suol plani espansionistici. Bonn, 22 mnrzo. L'alleanza atUtt.ttcù e emersa unita ancora una volta dalla conferenza della Nato svoltasi a Bruxelles nel dicembre 1970. Tuttavia non è uppursa unita, come in precedenza, nella sua volontà di accrescere la patema dell'Occidente, ma nel. ìuo cauto atteggiamento verso la politica dell'Est. Il precedente enfisiasmo delle nazioni libere suite possibilità di cooperazione con ti campo socialista è stato sostituito da un punto di vista più cauto, lors'anche dalla delusione, perché i rischi del confronto con i paesi del Patto di Varsavia sono stati meglio compresi. Il gatto e i topi La distensione e la dissuasione — cioè lo sforzo, da un lato, di raggiungere vn « modus vivendi » politico con l'Est e. dall'altro, il mantenimento delle difese militari dell'Occidente — sono rimasti il doppio scopo dell'alleanza. Ma la capacità di dissuasione (o deterrent;, c'.'c sembrala meno importante della distensione, ha ripreso il suo giusto posto nella politica della sicurezza occidentale. Il deterrent non * (come sostengono i radicali idealisti influenzati dalla propaganda comunista/ l'opposto della distensione, ma le sua precondizione. Per questo motivo, la distensione non viene favorita, ma è ostacolala quando, per raggiungerla, si aumenta la pressione per abbandonare la capacità di dissuasione. Questa tendenza divenne chiara, negli ultimi anni, nel mondo libero, specialmente nel nostro conti':"'le. e ha influenzato la politica. Il destino dell'Europa, tuttavia, non dipenderà dal suo desiderio per la pace, la prosperità e il progresso, ma, in ultime, analisi, dalla lotta tra \ due giganti — gli Stati Uniti e l'Urss — perché non è dato a nani come noi eliminare il pericolo di una guerra. Come dice Mao Tse-tung, la pace può essere fatta solo tra due gatti, non tra un gatto e una banda di topi. Gli americani hanno tentato di raggiungere un accordo nucleare con l'Urss per stabilizzare la situazione di stallo, che comprometteva la mobilità politica delle super-potenze, ma garantiva la loro difesa. Le più importanti pietre miliari luna questa strada sono il trattato per il bando degli esperimenti nucleari in superficie, il trattato contro le armi nucleari orbitanti e infine il trattato che avrebbe dovuto limitare il numero delle potenze nucleari. Gli Usa hanno spinto gli europei verso questa direzione. Gli europei presero quindi parte al gioco della distensione, per non essere lasciati indietro, e ben presto superarono i loro maestri americani. Ma. sfortunatamente, lo fecero disuniti. drlsclCosi, soprattutto nella Germania Occidentale, si diffuse l'idea che la minaccia reciproca di guerra, che era determinante agli effetti dei rapporti tra i due blocchi, avrebbe potuto essere sostituita da un accordo sulla pace, se all'Ursa foste stata concessa la sicurezza nello status quo. il dinamico sviluppo della storia ha da molto tempo dimostrato che i principi statici sono insufficienti per l'affermazione della pa ce. poiché resta uno spazio sufficiente per le crisi e le guerre. I conflitti nel Vietnam e nel Medio Oriente dimostrano con chiarezza che l'equilibrio delle forze nucleari tra le due super-potenze permette lo scoppio di conflitti convenzionali e semi-convenzionali. Il progresso nella tecnologia degli armamenti, sfruttato senza pausa dal sovietici, ma limitato, all'inizio, dagli americani, suscita timori che l'equilibrio del terrore stia per essere disturbato. La crescente potenza nucleare della Cina annullerà il sialema bipolare degli accordi tra i sovietici e gli americani in un futuro prossimo. Chiunque, da dietro le quinte, guardi con occhi aperti gli avvenimenti che determinano o influenzano le azioni e le reazioni degli Stati Uniti e dell'Unione Sovietica e t cambiamenti sulla scena regionale degli europei deve vedere questi fatti. Quando la coesione del Patto Atlantico si allentò — senza, fortunatamente, sciogliersi —. la pressione per la liberalizzazione nei paesi del Patto di Varsavia non ebbe successo. Come ha dimostrato l'uso della forza da parte sovieti M coniro /„ Cecoslovacchie. QUMf| emno sofjocatl \ dalla nazione-guida. Anche la reazione del governo polacco per reprimere i moli popò lari del dicembre 1970 fu fiat ticolarmente dura per timo re dell'intervento sovietico. L'Urss. dopo aver creato il suo cordoli stalinaire. puliti camente con la dottrina Breznev e militarmente con le sue forze armate, ora sembra voler trasformare l'area di fronte ad essa in un cordon sani taire, cioè in una catena di Stati neutrali attui .Nella stessa misura in cui gli Stati Uniti si stancano dei loro impegni e diventano ; più deboli a causa dei Irop pi oneri. l'Urss tenta di ac- i crescere la forza della sua j posizione sul nostro pianeta, come non aveva mai fatto prima d'ora. L'attività marti lima delle potenze orientali è la prova più chiara che l'Urss non è affatto soddisfatta di conservare la sua attuale sfera di influenza e sta cercando di accrescerla in conflitto con le potenze occidentali. Mosca ha tentato, con successo, di trasformare il concetto difensivo della k costa avanzata ». che era sufficiente per la sua sicurerà, nel concetto offen- \ sivo di concorrenza marittiv.a con gli Stati Uniti. Benché la pessione geografica dell'Uri* e la mentalità del suo popolo non siano favorevoli a questo concetto, il Cremlino ha potuto spostare in avanti le sue posizioni strategiche e migliorare così la sua posizione vis-à-vts con gli Stati Uniti. La potenza navale La Russia sovietica è già al secondo posto nella graduatoria delle potenze navali. Quantitativamente ha quasi raggiunto il livello americano, anche se qualitativamente, nonostante l'equipaggiamen lo moderno, rivela ancora gravi lacune. Dispone soltanto di due porti sempre liberi dal ghiaccio, ma ha quattro flotte: una nel Mare del Nord, la seconda nel Baltico, la terza nel Mar Mero e la quarta nel PacMjeo'. 2* 1»*. rina sovietici oggi fflspoW di due unità porta-elicotteri (con 30 elicotteri ciascuna). 25 incrociatori. 214 cacciatorpediniere, 248 unità antisommergibili, 308 dragamine. 470 motosiluranti, 3SS sommergibili, 158 mezzi da sbarco e 320 navi appoggio. La strategia espansionistica marittima di Mosca non è avvertibile soltanto nel Baltico e nel Mediterraneo, ma oltre ti fianco marittimo della Nato la potenza sovietica st sta spingendo nell'Oceano Indiano, quasi abbandonato dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, e sta premendo nel mare dei Caralbi. mostrando scarso rispetto per < l'emisfero occidentale», e al Sud. oltre i confini dell'area della Nato. Chiunque si consoli con il pensiero che la superiorità marittima dell'Occidente è ancora indiscutibile ignora gli effetti politici di questo sviluppo. La crescita dell'Urss come potenza navale In concorrenza con l'America rappresenta un cambiamento profondo nel quadro globale. Essa contraddice l'affermazione corrente che l'Urss cerca soltanto la propria sicurezza e desidera trasformare in collaborazione l'inimicizia con gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti guardano a questi sviluppi con preoccupazione, tanto più che l'Urss migliora la qualità de¬ gli armamenti, oltre che la quantità. Questo progresso indica abbastanza chiaramente che i sovietici desiderano creare una forza capace di distruggere in un solo colpo quasi tutta la potenza militare dell'America. Molti americani, di conseguenza, hanno l'impressione che Mosca abbia un solo scopo: preparare un primo attacco che non lascerebbe all'America la possibilità di rispondere. Sarebbe un errore interpretare la strategia del Cremlino come un piano preciso per distruggere l'America con un attacco nucleare. L'Urss ha una strategia molto meno diretta. Le armi nucleari di Mosca non sono soltanto armi militari, ma strumenti politici che otten- gono un effetto psicologico I mediante le minacce. Esse \ servono a scopi difensivi \quando l'Urss ha forze a sud- ; eterna per fare fronte ad un \ attacco. Divengono armi of- 1 fenstve quando Mosca accre- \sce il suo arsenale al pun- to che esse superano le ne- \cessttà difensive e servono | a scopo di ricatto. deSSS.* SSffi^TSSS: \ ali Stati Uniti vogliono sta- • bilizzarc l'equilibrio nucleo- 're in un modo da non per- \ mettere a nessuna delle due isuperpotenze di attaccare \ l'altra, senza commettere suicidio. Di conseguenza, se il Cremlino continua a produrre armi per poter colpire per primo, gli Stati Uniti non potranno raggiungere un accordo durevole con l'Urss. Gli eventuali accordi andrebbero bene per un breve periodo, ma a lungo andare non arresterebbero la corsa agli armamenti. Mosca accetterà le proposte americane ai negoziali « Salt »? Il dubbio è più /r>- hpzisredcte della speranza, perché ì 'esovietici rifiutano di discutere i missili a media gittata, oltre a quelli di lunga gittata. Questo dimostra quanto difficili siano per Washington i negoziati, perché gli americani non hanno nulla da offrire in cambio. Dato che l'Urss è fortemente superiore nel settore del missili a media gittata, gli europei diventano ostaggi dei sovietici quando gli americani sono in grado di neutralizzare soltanto le ar- mtevl'anpslapsdmi che minacciano il loro territorio e non le altre: Mo- I dica acquista la capacità di ìlericattare l'America in Euro- \ upa. appena l'America perde 'cla capacità di scoraggiare il oricatto. sNon vi sono segni che tl'Urss ridurrà la sua minac- \lada militare contro l'Europa . oOccidentale in cambio del ; uriconoscimento della sua po- 'a sizlonc egemonica nell'Euro- I v Orientale. Al contrario. j laessa suscita il sospetto dt l volere usare * L'èra dei nego- t zitti» con gli Stati Uniti. \ p come una chance per supe- l,,h,i,t„ ,1.,,<i„ \rare l'immobilità derivante dall'equilibrio del terrore, \a vantaggio dell'Oriente e a | svantaggio dell'Occidente, „, . . . \ & sfora della Nato • Le prospettive degli sfor'zi per la distensione in Eu\ ropa, mediante la riduzione ideile forze convenzionali di \ ambedue i blocchi, devono essere giudicate in questa luce. Per molto tempo la Nato ha tentato di ottenere una reciproca diminuzione delle forze nell'Europa Centrale. Ma il Patto di Varsavia, dopo una lunga attesa. tHtrbcdpmrvnctsr ha solo accennato di essere pronto a discutere la riduzione delle forze straniere sul territorio dei suoi alleati. Vista questa realtà militare, non vi è ragione di attendersi alcun progresso da una conferenza sulla sicurezza europea. L'Urss sta rapida- r. l' ■ I 1| t | ! | Imente riducendo la sua in teriorltà come potenza navale, non è soddisfatta dell'equilibrio nucleare e sta aumentando la superiorità nelle forze convenzionali. Gli scopi dell'Urss Gli scopi dell'Urss nel prò- \ porre una conferenza sulla \ sicurezza europea sono: 1 ) ' lare apparire superfluo l'im- , pegno americano per la te sta di ponte europea e ren derlo psicologicamente più : j difficile: 2) deprezzare Valleanza occidentale mediante un illusorio sistema di sicurezza (mentre l'alleanza ortentale resta intatta a cau sa dell'autorità del suo po tere egemonico): 3) astacolare l'integrazione europea, offrendo speranze illusorie di un sistema pan-europeo: 4) allargare la dominazione so vietlea sulle zone liberi del la nostra parte de! mondo, Dovremmo, quindi, smettere di sopravvalutare le possibilità di un accordo tra I l'Occidente e l'Oriente e sot- \ 1 -.. i -....1.; ji .._ tovalutare t rischi di un con Hitlo tra Est e Ovest. Perciò, ti morUentntertto della sicurezza, della pace e della libertà richiede altri sforzi comuni e II consolidamento delle posizioni occidentali più che un atteggiamento remissivo verso l'Oriente. L'Europa deve essere unita, se •I I vuole preservare la profezia- i ne americana di cui ha ancora bisogno. Non c'è molto tempo, perché se ne è già sprecato parecchio. Lo capiremo? Franz Josef Strauss top,rl«ht 41 « The TIme» » « par l'Italia de «La Slamai» Franz |oic: Strauss, visto da Levine (Copyrilhl \. V. itoicw ci Hook». Opera Mundi c per l'Italia la Slampa)

Persone citate: Breznev, Franz Josef Strauss, Hook, Levine, Mao, Strauss, Ursa