Un diciannovenne strangola l'amante di 38 anni ed è trovato in lacrime abbracciato alla vittima

Un diciannovenne strangola l'amante di 38 anni ed è trovato in lacrime abbracciato alla vittima Il delitto a Campomorone nell'entroterra di Genova Un diciannovenne strangola l'amante di 38 anni ed è trovato in lacrime abbracciato alla vittima «Non volevo farlo, è stata una disgrazia, ha detto ai carabinieri, l'amavo disperatamente e l'amo ancora» - Vivevano assieme da sette mesi - Una settimana fa il giovane aveva lasciato la donna perché si ubriacava, ma poi era tornato da lei - La tragedia dopo una banale lite i Du! nostro corrispondente) Genova, 18 marzo. Calogero Gaglio, un elet- i trietsta siciliano di 19 anni, nel corso di un violento litigio ha strangolato l'amante, la trentottenne Ofelia Cocconi, con la quale conviveva da 8 mesi. Il dramma è avvenuto ieri sera, nella squallida casupola che 1 due amanti abitavano da sette mesi a Cam pomorone, nell'entroterra ge novese, alla periferia nord occidentale della città A provocare la tragedia è I ! stato un banale litigio: Gaglio aveva saputo che l'amica, dalla quale viveva sepa rato da una settimana, aveva sparlato sul suo conto, i ir Volevo chiederle spiegazioni — ha raccontato il giovane ai carabinieri — ma lei mi Ita risposto insultandomi e mettendosi ad urlare. Non potevo sopportarlo. Giù altre volte lo aveva fatto, e sempre i vicini si erano lamentali, avevano chiamato i carabinieri. Per farla tacere, l'ho stretta alla gola». La donna è caduta riversa sul letto (due br und hi e accostate, unico arredo della stanza), mentre Calogero seguitava a stringerla. «Quando mi sono accorto che l'avevo uccisa mi è sembrato di impazzire. Non volevo farlo. E' stata una disgrazia. L'amavo disperatamente e la amo ancora ». In preda ad una crisi di iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii nervi. Calogero Gaglio si è : avventato su tutto quel che ! gli capitava a tiro: contro 1 pochi mobili, le molte bottiglie vuote, i bicchieri, gettando tutto a terra, rovinando iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiitiiiiiiii : ! ogni cosa. Quando i carabinieri, avvertiti da un vicino che aveva sentito le urla della donna, sono arrivati, era sdraiato sul letto, accanto alla donna, la baciava e le i iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiitiiiii a e chiedeva perdono, piangendo. Il maresciallo Antonio Pino, che comanda la stazione dei carabinieri di Campomorone. conosceva bene i due amanti. Più volte era dovuto intervenire per mettere pace. Più volte aveva invitato il ragazzo a lasciare quella donna, alla quale però era morbosamente attaccato. Qualche giorno dopo era tornato: « Speravo che mi desse quell'affetto che ho sempre desiderato e che non ho mai avuto da nessuno» ha detto il giovane ai carabinieri. Originario di Riesi (Caltanissetta). il ragazzo aveva seguito al Nord 1 genitori trasferitisi a Genova un anno dopo la sua nascita. Poi si erano divisi e il ragazzo era rimasto col fratello minore, Salvatore, oggi quindicenne, e con la madre, Anna Blancato. che lavora ad un banco di frutta e verdura su un mercato rionale di Genova (il padre, dopo avere fatto il camionista, attualmente risulta disoccupato). Calogero si sente solo. Conosciuta la Cocconi, non ha un momento di dubbio: abbandona la famiglia e il modesto alloggio di via Loria, al « Biscione », trasferendosi presso l'amante. Sogna una nuova vita, fra le braccia di quella donna disfatta dalla vita tumultuosa e dal vino. Chi li vede assieme, crede che siano madre e figlio, ma il ragazzo non se erbcdzddlpdtmbsiFmd¬ i ne preoccupa. Suo padre vie- ! ne a saperlo: va a cercarlo, gli dice: « Lascia quella don■ na. ti rovinerai ». ma Calo gero reagisce, tra padre e Aglio volano pugni e schiarii. I sogni che il giovane aveva fatto si rivelano ben presto solo delle illusioni. Ogni mietimi parte da Campomorone e va a lavorare come j elettricista a Cornigliano (negli ultimi tempi, per guada ' gnare di più. aveva trovato un oosto presso un floricoltore di Nervi), ma a sera ; quando torna a casa non tro : va quello che si era aspettato: l'alloggio è sporco, in dij sordine, i fornelli sono spenI ti, la Cocconi alticcia (e for{ se qualcuno le ha fatto com! panni a nel bere). CominciaI no cosi le prime liti: il r.. i gazzo vuole che l'umica unetI tn dì ubriacarsi, vuole che ; cominci una vita normale, ' pulita, ma lei non ne vuole supere e glielo dice apertamente. GII insulti, le liti, si ripetono sempre più frequenti. infine il ragazzo, stanco, se ne va: ma non torna della madre, affitta un modesto ap partamento. sempre a Cam pomorone perché confesserà ai carabinieri, non poteva fare a meno della Cocconi. Ieri sera Calogero Gaglio va a pagare l'affi!ti. dalla nuova padrona di casa. Questa gli riferisce quanto avreobe deito lu stessa Cocconi' « Dice che lei e un lazzarone, che la sfruttava, che la la La o é o. ò e a l r. n / a i iia ) e e el I a ; n- o u a, a li ! sciava senza mangiare a e ! fraM, fB mdm » ^ tutte le furie. Non pensa di meritare un simile trattamen to e vuol dirlo in faccia all'amante. Cosi la va a cercare, e in fondo quella delle maldicenze è anche una buo na scusa per rivederla- « Per che hai malignato sul mio conio'' » le chiede. La lite precipita. L'odore di vino si avverte acuto nella stanza: la Cocconi è sbronza, risponde in malo modo alle contestuzioni del giovane. Lu conclusione è il delitto Prima di e er r essere chiuso in cella, Calogero chiede, piangendo, ai carabinieri: « Fatemela vedere ancora una volta». m D * i i ù e i , a a Genova. Ofelia Cocconi e Calogero Gaglio (Telef. Ansa)

Luoghi citati: Caltanissetta, Campomorone, Cornigliano, Genova, Riesi