Andar per antiquari

Andar per antiquari OTTANTA BOTTEGHE LN UNA STRADA DI ROMA Andar per antiquari (Nostro servizio particolare) Roma, 17 marzo. Se doveva acquistare due candelieri da 14 mila lire Einaudi, presidente della Repubblica, stava ore seduto con la consorte in bottega: «Che dici. Ida, dobbiamo proprio farla questa spesa? ». TotO, al commesso che gli portava a casa un oggetto prezioso, dava per mancia una barzelletta e guai a protestare: « Ma come, lo mi rifiuto di raccontarla alla radio per centomila lire, a te la dò gratis e non sei contento?». Soraya era una terribile mercuri tegg iat r ice (vizio tipico orientale), le piaceva offrire cento a chi chiedeva mille. Ma il più difficile dei clienti era Aldo Fahrizi. quando cercava un letto antico: nessu no gli andava a misura, in questo non ci stava con la pancia, da quell'auro non poteva scendere com'era uso, nel terso non r.usciva a rigirarsi tutto intiero (dovettero fargliene uno di due, pareva il giaciglio del gigante Golia) Sono episodi che si racco! nono in via dei Coronari, a Roma: affascinante strada accanto a piazza Navone, dove si affacciano le ottanta boiantiquaria del boom italiano. Una bimillenaria sto ria: ai tempi dell'antico impero era la Via Recto, una delle due oiù importanti della capitale. Lo era ancora ai tempi dei papato, cosi vicina alla reggia di Castel Sant'An gelo (a cui forniva le corone dei rosari) s con i bei palazzi dei Lancellottt. Orami. Del Drago. Nelle strade vicine. Banchi Vecchi e Banchi Nuo vi, avevano bottega Raffaello. Michelangelo, Codini. Poi. nell"800, la decadenza: gli snob tedeschi scoprono e lanciano piazza di Spagna e il Bulinino, i Papi hanno perduto il gusto per l'arte e per i rosari d'oro. E' ormai ridotta ad un centro di malavita e di borsa nera ta strada dove avventurosi antiquari s'installano nel dopoguerra: la rifanno in pochi unni splendida e alla moda. Ma anche questa, cosi recente, è storia antica: « Sono finiti t tempi d'oro», dicono gli antiquari rievocando i personaggi del boom, che arredarono favolose dimore coi mobili di via dei Coronari, come se fossero storie di secoli andati. « / dipi e t ricconi hanno messo casa all'estero, dove si paga troppo dazio per esportare dall'Italia mobili antichi. A noi sono rimasti gli sposi piccolo-borghesi che dispongono di un milione per ammobiliarsi tutto il nido». In via del Coronari abitano Fantoni. Marilù Tolo, Mario Del Monaco e la Gravina; ma agli antiquari solo Del Monaco dà qualche bella soddisfazione: appassionato di cose preziose e rare, ma con poco spazio in casa, ogni tanto si fa portar di sopra un bell'oggetto molto caro, organizza un party per farselo invidiare e magari poi lo rimanda indietro con tante scuse (cosi accadde ad una stupenda Madonnina lignea del Quattrocento, di cui in via del Corollari tutti parla no ancora). Cosi gli antiquari dei Co rimari itanno ripiegato sulla mobilia Ottocento inglese, che si pub importare senza dazio e di cui i pezzi migliori raramente superano le quattrocentomlla lire. E' bello passeggiare su e giù a piedi in via dei Coronari, isola pedonale, davanti alle ottanta botteghe con la porta aperta sulla mobilia tirata a lucido, dov'è ancora possibile trovare un pezzo raro. Imitazioni? Forse ce n'è qualcuna: molti degli attuali an¬ tiquari provengono dall'artigianato del restauro fiorente nella zona. (Loro escludono ogni rischio, dicono che col vento che tira non vale più la pena di falsificare). Ma la mobilia italiana dov'è finita? Come va che se entri in una vecchia chiesa di paese di cui rammenti altari, balaustre e pulpiti preziosi, ti ritrovi a pregare Dio in mezzo al lek (finto) svedese? A questa domanda gli antiquari di via dei Coronari si stringono nelle spalle, sembra proprio che non sappiano cosa replicare. La pista dell'incenso forse davvero non passa di qui. tra questi mo bili lucidi che sanno di ver-nice: anche se qualche volta ci fa una tappa. La trovi invece passeggiando a naso all'aria nei vicoli adiacenti della vecchia Roma, dove le botteghe che furono dei Raffaello. Michelangelo. Celimi (sono ancora tal quali) profumano come sacrestie dalle porte aperte. 3" qui che. cessato l'estro creativo, l'arte dei restauro è oggi al suo apogeo. E tuiti a Roma sanno che nelle ville del divi all'estero arriva un po' di quel sacro odore. Laura Bergagna

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