Le bestie di Grandville di Stefano Reggiani

Le bestie di Grandville ^n <^e^*z*oso <»ricaturfete politico Le bestie di Grandville . . __,„_«. «s,cen* - W*V* e pubblica degli animali », con disegni di Grand ville, Ruggero Aprile editore, Torino, pagine 280, lire 4500. Perché gli animali umanizzati sono più rappresentativi degli uomini in proprio? Chi voglia rendere definitivi un vizio o un pregio dell'uomo 11 trasferisce sulla bestia. Da Esopo in poi la tendenza moralistica a sfruttare in favola la metafora animale è un istituto fantastico che ci accompagna fedelmente. Evita gli incontri di punta, le sofferenze dirette. Paperino iroso e bilioso è simpatico in virtù della sua natura palmipede; se fosse un uomo sarebbe Insopportabile. Il gatto con gli stivali non è nemmeno Immaginabile fuori dell'abito felino (quale altro servitore farebbe con tanta insolente libertà la grandezza del suo padrone?). In antico gli animali erano solo «scritti» e si affidavano all Immaginazione dei lettori, prevalendo le qualità morali sul tratti esteriori. Oggi il fumetto, nuovo regno degli ironici bestiari, ha dato rilievo alla figura, gli animali divengono esseri ibridi che tendono all'avventuroso, più che al moralistico. S'aggiunga che le esigenze del consumo hanno fatto il resto, appiattendo le buone intenzioni. Ma il disegno in sé ha grandi possibilità d'interpretazione, basta rifarsi all'esempio degli illustratori del secolo scorso. Ecco Grandville, noto per le immagini date alle favole di La Fontaine, ma in tutto ingegno straripante, osservatore finissimo delle bestie e degli uomini. Bene ha fatto l'editore Aprile (incline alle curiosità e alle squisitezze librarie) a riproporre, tirandola fuori dai cassetti dell'oblio, un'opera che si regge sui disegni di Grandville. Jean Ignace Isidoro Gerard, conosciuto come Grandville, nacque a Nancy nel 1803. Imparò l'arte della miniatura dal padre e per suo conto quella della litografia. S'impose a Piri"i come caricaturista e disegnatore di animali (La Fontaine e «les hommes-bètet »). Daumler gli soffiò il posto di collaboratore a La caricature. Mori nel 1847 dopo avere illustrato Gulliver e il Don Chisciotte. Gli animali di Grandville hanno un tratto umano inquietante, che non nasce dagli abiti, ma dalla fedeltà minuziosa e allivinata della copia, dagli sguardi e dai gesti. lm presenza frequente degli insetti serve a composizioni di un freddo surrealismo, che fanno ritenere Grandville un precursore. Le Scene della vita privata e pubblica degli animali furono stampate nel 1842 a Parigi dall'editore Jules Hotzel, il quale con lo pseudonimo di J.-P. Stani era anche il curatore dell'opera, dichiarata come un'antologia di «studi sui costumi contemporanei ». L'editore aveva pensato di costruire un libro di favole satiriche intorno ai disegni di Grandville. affidando alle penne migliori dell'epoca il compito 4< costruire 11 traliccio narrativo. Riunì scrittori come Bai zac e George Sand, e altri meno noti e ancora più disponibili al giuoco. Nell'edizione italiana alcune pagine sono cadute e stono rimaste in abbondanza quelle di Hetzel-Stahl, il quale, per essere 11 curatore, sapeva assai bene quale fisionomia l'opera avrebbe dovuto avere. Ironica ma senza ferocia, puntata sui costumi politici ma con indulgenza, moralistica ma senza cattiva intenzione. Erano tempi duri, il regime di Luigi Filippo non sopportava la critica. Le Scene sono spesso, quindi, di un garbo fonato, e gli autori non s'espongono troppo, com'era nei patti. Ma non mancano le graffiature attuali. Nel prologo s'immagina che l'Idea del libro nasca dagli stessi animali riuniti, all'insaputa degli uomini, in una grande assemblea di protesta. La volpe propone, a evitare guai maggiori, un'opera di testimonianza per respingere la calunnia e per dare sfogo alle signore gazze, oche, anatre, gru e galline che «in ogni altra lotta» che non sia la carta stampata « si .•eni.'rebbero fuori posto». I distrai saranno addati a un «a«rUi Grandville, il quale per la sua bravura « avrebbe meritato di essere un animale». Stefano Reggiani

Persone citate: Don Chisciotte, George Sand, Jean Ignace Isidoro Gerard, La Fontaine, Luigi Filippo, Piri, Ruggero Aprile, Stahl

Luoghi citati: Parigi, Torino