Novità nella terapia dell'infarto

Novità nella terapia dell'infarto Quattromila cardiologi di tutto il mondo a Washington Novità nella terapia dell'infarto Un fenomeno di trombe-embolia (coagulazione del sangue nell'arteria) all'origine degli eventi acuti occlusivi • Utilità degli anticoagulanti, studi sulla streptochinasi e l'urochinasi • Mezzi meccanici per assicurare la circolazione in caso di grave choc - Diagnosi con la coronarografia • La tecnica chirurgica dei by-pass (Nostro servizio particolare) Washington, marzo. In febbraio si è svolto a Washington D.C.. Usa. il 20* Congresso annuale dell'Amorican College of Cardiologi/ Erano presenti circa 4000 me dici di ogni parte del mondo. > Data l'importanza del Con-i gresso. il discorso formale di apertura venne tenuto dal j Presidente Ntoton. 1Tema fondamentale del Congresso: la terapia medica e chirurgica dell'infarto car diaco. Questa malattia occhi siva delle arterie coronarle ri mane il problema sociale nu- mero uno: negli Stati Uniti i colpisce più di I milione di persone all'anno. Importante la relazione del dottor S. Sherry, della Tempie University, sulle modalità dell'occlusione delle arterie coronarie, che sarebbe dovuta ad un'associazione tra arteriosclerosi e trombosi ». Rimangono ancora da chiarire i rapporti tra queste due malattie, il meccanismo d'azione ed il contributo di ciascuna: però la maggior parte degli studiosi è ora d'accordo che l'evento decisivo acuto, occlusivo, che precipita il quadro clinico è dovuto a tromboembolia, cioè a coagulazione del sangue nell'arteria ». 1 Centri speciali Secondo Sherry, i farmaci anticoagulanti cumarinici già largamente usati, si sono dimostrati inefficaci nel prevenire questa coagulazione nell'interno dell'arteria e la sua occlusione. Perciò attualmente vengono studiali negli Stali Uniti altri farmaci come la streptochinasi, già usata in Germania. Svizzera. Svezia eri anche in Russia, assieme alla urochinasi, sostanza presente nell'urina umana, allo scopo di saggiare la possibilità di sciogliere dei trombi o coaguli nell'interno delle arterie. L'efficacia della cura medica attuale dell'infarto acuto del cuore è legata alla tempestività del ricovero dei paziente nelle unità di cura coronariche e dal pronto Interi ito delle unità • tubili coronariche, con personale altamente specializzato che interviene Immediatamente nel trattamento del disturbi del ritmo cardiaco, negli stati di ctzoc e di arresto cardiaco. coll'ausilio di apparecchiatu- j vre di monitoraggio continuo. ! dsta extra, che intracardiache. ; Ccon somministrazione di ossigeno, con esami continui del sangue. | tDalle statistiche di questi ; q Centri, preziose informazioni j hanno influenzato grandemen- s te la terapia di questi ultimi c anni Secondo W. Grece e J. °^^' d Kt7 XoriV !ì mortalità, nei pazienti colpiti da infarto e ricoverati in ospedale entro 1 ore dall'insorgenza-del dolore cardiaco ere del 6 per cento, mentre ) ^'S^^,^'™" d°P° 2 ore «all insorgenza dei sintomi era del 20 per cento. Nell'angina di petto vengo no largamente adoperati, a seconda delle esigenze, farmaci che dilatano le arterie coronarie, tipo nitroglicerina, isosorbite dlnitrate: nei di sturbi del ritmo cardiaco i Bbloccanti. che però posseggono un'azione depressiva più o meno intensa sull'attività del cuore (farmaci tipo Sa talol, Prartol. Propanolol. ecc.); sostanze come l'Tsoproterenol. che aumentano la pressione sani: mia. ventilino implegi't- nor combattere gli stati di '-'toc D. Harken di Boston. A. Kantrowitz di Detroit e M. De Ba:-i • . di Houston, hanno illustrato la loro esperienza con l'.i > .Ixaz.one di mezzi meccanici per assistere la circolazione in caso di grave choc: si trutta di pompe meccaniche che derivano all'esterno del malato parte del sanin'e e lo re-immettono nel cintolo, diminuendo cosi il la voro del cuore, oppure di un j ■illoncino gonfiabile ritmva I mente, introdotto all'internidell'aorta, che determina un innalzamento della pressione dlastolica. migliorando (al modo il flusso coronarico. R. Ullebei di Minneapolis e A. Selzer di San Prenci sco hanno obiettato invece che l'assistenza farmacologica precoce nello scompenso della pompa cardiaca umana è più efficace dell'assistenza con mezzi meccanici, potendo arrivare ad un aumento della sopravvivenza nel 75"» dei casi, con l'uso precoce di farmaci vasodilatatori associati ad agenti ipertenslvi. Come sono le condizioni del circolo I j coronarico, una . volta superato un Infarto car- diaco o un'angina di petto? Come possono essere valuta- ti infartuati o questi quesiti dà una risposta la coronarografia, che consi ste nella visualizzazione del circolo coronarico ti, quali candidati ad un in- tervento chirurgico, i pazien-infartuatl o anginosi? Amediante un liquido radiopaco "he viene iniettato direttamente nel- Casistica favorevole L'ideatore. F. Mason Sones. di Cleveland, presente al Congresso, fece un'importante relazione, propugnandone l'uso in tutti i casi che dimostrino una sofferenza coronarica. Questo è stato un punto molto controverso, con dibattiti molto seguiti tra le opposte tendenze, tra cui le più autorevoli di A. Selzer di San Francisco e C. Friedberg di New York, che ne raccomandarono l'uso praticamente solo nei casi correggibili con terapia chirurgica. G. Gensini di Syracuse, ne raccomandò I l'applicazione nei casi con di j sturbi del ritmo cardiaco, scompenso di cuore di natura non valvolare, infarto miocardico, angina non cedente al comuni trattamenti. La terapia chirurgica più le coronarie, tramite un cale- tere passato nell'aorta: si pos-sono cosi evidenziare le lesto- ni ed ostruzioni delle arterie coronarie di destra e sinistra. ' seguita attualmente, ideata da : R. Favarolo di Cleveland, con1 siste nel cosiddetto bypass 1 (ponte di scavalcamento) aor1 to coronario tramite un innemo di vena safena, prelevata dalla coscia del paziente, e e l'arteria coronarica malata ; a valle della sua ostruzione. ! assicurando cosi un flusso di sangue nella zona non irrora- j che viene suturato tra l'aorta ' | morte del muscolo cardiaco I I vengono recise e asportate 1 chirurgicamente, eliminando I ; cosi una fonte di irritazione | : e di movimento paradosso ; che interferisce con la nor- ' male attività di pompa del cuore. Se più di un raro co ! la. Tale flusso non dovrebbe 1 essere inferiore a 80 ce al ; minuto, ' Le zone infartuate ormai ronarico è ostruito, più tratti di vena safena possono essere collegati, isolatamente od in unione tra di loro, tia l'aorta ed 1 rami suddetti, ut tenendosi cosi 2 ed anche 3 vie nuove che portano il san gue al muscolo cardiaco. R. Favarolo. pure presente al Congresso, mise in evidenza l'importanza del successo | immediato che si può ottenere in casi altrimenti disperati. E. Amsterdam, di Da vis, riportò i dati di 20 pazienti affetti da severe angina di petto ed operati con questa tecnica. Subito dopo l'intervento, l'angina di petto scomparve e le alterazioni dell'elettrocardiogramma mi- I gliorarono. J. Howell di Houston, su 350 pazienti operati, riportò una mortalità ospedaliera dell'8*o e scomparsa dei sintomi nell'HO . H. Urschei di Dallas, presentò una statistica di 80 pazienti ope- rati con innesti di vena safe ria: dopo 3 anni, il 90" degli innesti era ancora pervio. La statistica più impressionante venne Presentata da D. Johnson, di Milwaukee, con più di 1000 interventi di questo tipo: la pervietà ini ziale dell'innesto, presente nel 90 • » dei pazienti cosi trat tati, si riduceva dopo 1-2 an ni. a causa dell'occlusione del pezzo di safena innestata, do vuta ad una iperplasia o ispessimento massivo che col piva la superficie interna del la vena innestata a tratti, o più spesso interamente. At ,„.,_.„,. . .. ... zufnti «£»,i *Jn t™" P° zienti or tei au dimostrava oc- clusione della vena innestata. Eligio De Giorgi .(Ci I .'l'I. di l ,,r ,[.,. 1,. ... \. i.l..',..,. . dell'Unir. Ji Torino

Persone citate: Amsterdam, Eligio De Giorgi, Friedberg, Gensini, Howell, Johnson, Kantrowitz, Mason, Sones, Washington Novità