Le speranze

Le speranze ANALISI Le speranzedi Indira (Le faglia di Nehru vuolgovernare sola per cu- rare i mali dell'India) Duecento! tanta milioni di elettori indiani, mi una popolazione di .Vili milioni di abitanti, hanno depositalo la scheda in uno dei 350 mila seffiri. Si e volalo dal 1' marzo fino a ieri sera; saranno necessari alcuni storni prima di conoscere i risultati definitivi. L'India resta uno dei poi-hi Paesi del Terzo Mondo, dove i cittadini possono ancora esprimere liberamente le loro opinioni; ma siamo dinanzi a una democrazia largamente imperfetta. 11 pai t ito del Congresso, uscito dalle battaglie per l'indipendenza sotto la i.'iiida eli Gandhi e di Nehru. non ha saputo conciliare gli opposi! interessi; e questa evoluzione, alla lunga inevitabile, non ha consentito la nascita di formazioni polìtiche omogenee. Il nuovo partito del Congresso, nato dalla scissicne dell') scorso anno, e guidato dulia figlia di Nehru, Indirà, è insidiato a destra da gruppi che sono l'espressione ora di interessi industriali, ora di fanatici movimenti indù, ora di potenti clientele. A sinistra, in mezzo a un pulviscolo di movimenti rivoluzionari, emergono ben tre partiti comunisti: uno filo-sovietico, che nell'ultimo anno ha collaborato con Indirà, imo indipendente, e uno filocinese, votato alla guerriglia. L'immenso Paese, che tante speranze e illusioni aveva destato vent'anni fa, è oppresso da malattie difficilmente curabili. I disoccupati soi'o 13 milioni; la paga d'un operaio, nello Stato del Bengala, non supera le 300 lire italiane al giorno. La popolazione continua a crescere con un ritmo spaventoso, il 3 per cento all'anno; scarseggiano le risorse per gli investimenti pubblici e gli incw?tivi per quelli stra nìerì. Li. sopravvivenza di milioni di persone è ancora legata, come cent'anni fa, alla regolarità dei monsoni: un cattivo raccolto può far più vittime di un terremoto. Ma la malattia più grave è un'altra: la mancanza di stabilità politica mette in pericolo, oltre alle istituzio ni democratiche, la stessa sopravvivenza dello Stato indiano, diviso in caste, turbato da rivalità a sfondo ora etnico, ora religioso. La lingua ufficiale, l'indù, è compresa appena dal 40 per cento della popolazione: gli altri si esprimono in ottocento lingue e dialetti diversi. I « nuovi equilibri » non hanno funzionato, l comunisti di obbedienza sovietica hanno concesso a Indirà il loro appoggio in Parlamento, ma questa decisione ha accentuato il riflusso a destra di altri notabili e di parte del medio ceto e ha scatenato gli altri partiti di sinistra. Il governo ha dovuto fronteggiare scioperi generali, insurrezioni a sfondo regionale, guerriglia. L'anno scorso seno state perdute 27 milioni di ore lavorative;, nel solo Bengala si sono avuti più di 1500 omicidi politici. La stessa campagna elettorale ha provocato 350 morti. La figlia di Nehru ora cerca di governare da sola: per porre fine al caos ha anticipato d'un anno la data della consultazione popolare. Il suo partito, che controlla 228 seggi in Parlamento, deve raggiungere quota 262. la maggioranza assoluta. Giocano a favore di Indirà la venerazione che milioni di indiani conservano per suo padre, la promessa di espropriare i beni dei maragià, i monsoni favorevoli, che negli ultimi due anni hanno consentito buoni raccolti, e il simbolo elettorale stampato su ogni scheda: una vacca sacra. Un esercito di poveri, tuttora Me mimalo, e dinanzi a un bivio. La vittoria di Indirà garantirebbe l'ordine, ma imporrebbe anche un lungo periodo di sacritici; dall'altra parte stanno le tentazioni dell'anarchia. Non dovrebbero esserci dubbi, ma occorre sempre ricordare che gli indiani. Ira ■ ut*.- '. popoli del Terzo Mondo, Lino forse quelli più oppressi dal)", miseria. Per chi è davvero affamato, la pazienza è un'arte difficile. Per un paese nelle condizioni dell'India, si tratta di una scelta crudele. Gianfranco Piazze-si i | j ■ ■ | : i

Persone citate: Bengala, Gandhi, Gianfranco Piazze-si, Nehru

Luoghi citati: India