Paolo Poli infierisce sui miti dell'Ottocento

Paolo Poli infierisce sui miti dell'Ottocento "La vispa Teresa,, al Gobetti Paolo Poli infierisce sui miti dell'Ottocento Paolo Poli Invecchia? No.1 invecchia piuttosto quel suo stampo di ambiguo monello che dovrà pure un giorno scrollarsi di dosso se non vorrà rimanere fissato in una grottesca maschera come quella del falso giovane che nella Aforte a Venezia, per citare un racconto e un film di cui oggi si parla molto, compare fuggevolmente all'inizio, tragica premonizione del destino del protagonista. Certo, per ora sono fantasie vagamente lettatorie e non credo che frullassero per il cape degli spettatori quando l'aura sera Poli si è presentato ulla ribalta de! Gobetti con una vestina corta da bimba e un fiocco bianco tra 1 cannelloni color carota per snocciolare compunto La vispa Teresa. Poli, si sa, ha 11 genio dei travestimenti e questo spettacolo, che s'intitola alla famosa poesiola, ne è una stupefacente galleria: nell'attillata uniforme bianca e azzurra di un biondissimo Aiglon rostandiano riesce persino a sembrare una fanciulla in abiti maschili, riacquista un aspetto virile con i panni frusti e un fazzolettaccio da cantastorie, muta freno, icamente di parrucca per scoprire l'incosciente malvagità del Padre, della Madre e della Sorella deamlcislani, ora è un pretino dai capelli rossi che s'innamora della cuginetta, ora è una neretta dispettosa che offre la vera chiave per leggere senza pietismi La capanna dello zio Tom. Con lui si travestono, non sempre con uguale discrezione, Michael Aspinall, Roberto Cappello. Pierino Dotti, Manuel Manfredi e Alberto Rossi che gli danno una mano a demolire i monumenti alla virtù che l'Ottocento instancabilmente innalzava sulle frustrazioni e le inibizioni delle Terese e dei Glannettini e sulle privazioni delle classi cosiddette diseredate. Che poi « gli antichi con/."/, Teismi e le antiche intolleranze» — di cui discorrono con molto spirito nel programma l'oli e Ida Omboni, sua fedele collaboratrice anche in questo «collage» — ritornino al giorni nostri sotto nuove etichette, non è affatto un altro discorso e non è male avviarlo « prima che dal futuro arrivi un'altra Teresa a ridere di noi ». Questa volta però il discorso è un po' scucito, gli manca qualcosa della lucida follia di Carolina Inverntzio o dell'affilata cattiveria della Nemica. anche perché accanto a invenzioni fresche e godibilissime ribollono nel calderone della «atira rimasticature di vecchi spettacoli o stracche parodie come quella del melodramma che tuttavia, prima dell'ormai ovvia pacala della Lucia doriizettiana, ripropone un curioso duetto da Crispi¬ no e la comare. Ma il pubblico non bada al cali di gusto e ai momenti di stanchezza, né fa troppo caso se il Alo dello spettacolo si spezza o si aggroviglia. E poi basta che Poli scenda in platea a infierire soavemente sulle signore perché l'Ilarità sia generale e, in verità, irresistibile. a. bl.

Persone citate: Alberto Rossi, Crispi, Gobetti, Ida Omboni, Manuel Manfredi, Michael Aspinall, Paolo Poli, Roberto Cappello

Luoghi citati: Venezia