Uccise in una strada dell'angiporto l'amica che voleva abbandonarlo

Uccise in una strada dell'angiporto l'amica che voleva abbandonarlo Si è iniziato ieri il processo all'Assise di Genova Uccise in una strada dell'angiporto l'amica che voleva abbandonarlo Il delitto nel luglio 1969 - Alessandro Cantavenera, di 36 anni, soppresse con un colpo di pistola la donna venticinquenne che viveva con lui - «Non volevo ucciderla, ma sposarla» ha gridato l'assassino rivolto al presidente >Dal rostro corrispondente > Genova. 8 marzo. Imputato di omicidio vo-j lontiiri'- è comparso oggi dav:int. ..ita Corte d'Assise Alessandro Cantavenera. di 36 anni, originario di Licata <Ca-i tatua) die il 18 luglio 1969 uccisi- con un colpo di pi stola una prostituta. Giuseppa Calveri. di 25 anni, nata : a Seggio Calabria e nota nel- j l'angiporto genovese come | « La Pina ». Secondo l'accusa. Cantavenera la sfruttava: la donna1 CU uccisa quando gli disse che voleva lasciarlo per un ventanno del quale si era innamorata. L'omicida invece si e sempre difeso dicendo: .Von volevo ucciderla: il eolpo è partito per caso, per un errore, lo facevo il venditore ambulante di radioline. Amavo la Pina e ih-.'cvo sposarla ». Lo ha detto anche oggi, in udienza, durante l'in-, terrogatorio: poi è scoppiato in lacrime. L'udienza, seguita da un I centinaio di persone, in mag-1 gioranza appartenenti al mondo « sotterraneo » dell'angiporto, è stata aperta dalla relazione del presidente, dott. Vito Napolitano. Cantuvenera ha un passato burrascoso: i sfregiò la moglie: poi feri ■ con una coltellata al ventre1 una donna che sfruttava (ma 1 quando il presidente ha ricordato l'episodio, l'imputato ha smentito: « No, non la I sfruttavo »). A Genova conobbe la Caiveri e. secondo l'accusa, la indusse a prostituirsi < per: questo è imputato anche di ; avviamento e sfruttamento della prostituzione). I duevivevano assieme in un modesto alloggio della città vec-1 chia: dalla loro relazione nacque un bimbo. Agostino, che ora ha quattro anni. Tutto andò bene fino a quando la donna cominciò a tradirlo con un « capellone ». decidendo infine di lasciare il più maturo amante per l'altro. La sera del delitto, secondo l'accusa. Cantavenera ebbe una violenta lite con la Calveri: si trovavano in via Gramsci, dove abitualmente la donna aspettava gli occasionali clienti, nel cuore dell'angiporto. Improvvisamente, il siciliano estrasse la pistola e sparò: parti solo un colpo, che raggiunse la vittima al fegato, poi l'arma si inceppò. Vedendola cadere. Cantavenera le s'inginocchiò accanto, poi la sollevò tra le braccia e l'adagiò in un portone. Intanto lo sparo aveva richiamato diverse persone, e fra queste alcune umiche della Calveri per farsi largo. Cantavenera dovette usare come una clava la pistola, ferendo col calcio due donne al capo. Fu arrestato poche ore dopr in casa. La sua amica mori all'ospedale. Oggi in udienza. Alessandro Cantavenera ha ricordato quella drammatica sera: « La ì Pina mi aveva lasciato da ' qualche giorno Quel pomerigato mi telefonò e mi propose di andare al mare tusie me Alla spiaggia perà c'era anche un certo Giorgio, un " capellone " che lei aveva co nosciuto un po' di tempo pri ma: stava con Itti, ormai. Si misero a civettare lì. sotto i miei occhi. Non lo sopportai, litigammo e me ne andai. o''> po aver detto alla Pina di aspettarmi a casa. Non la tro vai: era in via Gramsci Le chiesi dì venire con me dalla signora che aveva in custodia il bambino, ma lei mi rispose: " .Vi fai schifo, vattene. E poi. se proprio vuoi saperlo, il bambino non à tuo ". Il sangue mi montò alla testa: presi dalla cintura la pistola e. impugnandola per la canna colpii al capo la Pina Parti un colpo, non so come». Presidente: « Afa se lei teneva la pistola per la canna, com'è possibile che la Calveri s:u stata trapassata da un proiettile'' ». Imputato: « Non lo so. E' certo però che io non ho spa- rato: forse è stata la Pina, nel tentativo di difendersi 1me 'urei potuto tarlo- La Pina e la madre di mio Presidente « Perché avwa quella pistola*» Imputato: « Mi potevi set l'ire per il mio mestiere vpes so mi capitava merce di con trablmndo. potevo aver hi sogno di difendermi dai mie: nemici». I! processo continua do mani. m. b. figlio- ucciderla sarebbe stala come uccidere il mio bambino ». Presidente: « E' vero che sfruttava la Calveri''». Imputato: * A'orj l'ho mai latto. Vivevo onestamente, fa (evo il venditore ambulante di radioline in piazzetta Sant'Elena e non volevo che la Pina si prostituisse: invece lei lo faceva di nascosto, quando io mi allontanavo da Genova» j i : j | 1 , I 1 i ■ 1 1 I : ; 1 a a e pci dsi | Genova. Alessandro Cantavenera, mostra ai giudici come colpì mortalmente l'amica (Leoni) [

Persone citate: Alessandro Cantavenera, Assise Alessandro Cantavenera, Leoni, Vito Napolitano

Luoghi citati: Genova, Licata, Seggio Calabria