Le ''sovvenzioni truffa,, agli enti lirici I giudici ancora riuniti per la sentenza

Le ''sovvenzioni truffa,, agli enti lirici I giudici ancora riuniti per la sentenza Il tribunale di Roma in camera di Consiglio dalle 10,30 di ieri mattina Le ''sovvenzioni truffa,, agli enti lirici I giudici ancora riuniti per la sentenza Lo scandalo scoppiò 6 anni (a - Secondo l'accusa, numerosi impresari hanno ottenuto I sovvenzioni previste dalla legge per opere ere non sono mai andate in scena - Gli imputati som 25, tra coi funzionari ministeriali - Il p. m. ha chiesto condanne fino a 6 anni scandalo delle sovvenzioni illegittime concesse ad tolpresari teatrali e ad enti liricl. La sentenza riguarda 25 pcrsotve ette furono rinviate a giudizio per rispondere Nostro servizio particolare) Stoma. 6 marzo. I giudici della quarta sezione del tribunale penale sono riuniti da slamane alle 1030 in camera di cornicilo per pronunciare la sentenza, che concluderà il processo di primo grado sullo delle accuse di truffa, falso, peculato ed Interesse privato in atU d'ufficio. Lo scandalo delle sovven- unni agli enti lirici scoppiò i anni or sono per le prole- ste e la denuncia di un im- presario. Pietro Castorino. che non era riuscito ad otenere l'accoglimento di una sua istanza al ministero del0 Spettacolo. La magistrafura indagò e giunse alla conc/u.iione che molti medfj erano stati compiuti. sino al 1964 la legge pre tiedeca che il ministero dello Spettacolo potesse concedere sovvenzioni ad impresari a,- avessero allestito rappre- sentazioni meritevoli di aiuto: tanto maggiore era la sovvenzione guanto più impegnativa era l'opera messa in scena. Secondo l'accusa, numerosi impresari ottennero sovvenzioni senza averne diritto, e. quel che è peggio, lasciando credere di avere messo in scena opere, e per di più inedite, che invece non avevano realizzato. Il pubblico ministero dott. Lofacono nella sua requisitoria in dibattimento, ha messo in rilievo che « il ministero ha si stematicamentc concesso sov venzionl a nullatenenti, a di rigenU minori di partiti po litici, a persone prive di qualsiasi capacità organizza : iva e musicale » ed ha sot tolineato che « 11 danaro pubblico è slato sfruttato essenzialmente per scopi ai clientelismo politico». Gli imputati si dividono tn due gruppi ben distinti: da una parte, i funzionari statali, tra cut il direttore generale in carica. Franz De Biase, e l'ex direttore generale. Nicola De Pirro, ed ot- to fra capidivlsione e capi sezione; dall'altra, gli impresari teatrali (14 in tuttoi Ira . quali Mario Allegretti, già Sovraintcndente al Teatro dell'Opera di Roma e Remi gio Paone. Ai primi l'Accusa ha contestato di avere concesso sovvenzioni non giustificate: ai secondi di averle prese, onerando le pezze giù slfìcative Il pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, ha chiesto: 6 anni di re clusione per il direttore generale De Biase e l'ex direttore generale De Pirro: 2 anni per il caposezione Luigi Eboli: 4 anni e 2 mesi per l'ex ispettore generale Tito Chelazzi: 6 anni per il fun zionarlo Emanuele Paparel la; 2 anni e 6 mesi per l'impiegato Alfredo Pennacchio: 6 anni per l'ex capo divisione Francesco Pitollì: 3 anni per il capo divisione Sergio Rut lini: 6 unni per il rag. Fran cesco Zarbano. Soltanto per un dipendente del Ministero. 11 p. m. ha chiesto lassolu zione per insufficienza di prove: Luigi Geremia. Inoltre il dott. Lofacono ha chiesto per Mario Alle mesi: per anni: per Francesco Anzaloni 2 anni c 2 mesi; per Arturo Barost 4 anni e 5 mesi: per Fausto De Tura 3 anni e 3-mesl; per Pietropaolo Ciampa e Pietro Indlnneo 3 anni: per Giorgio Lag e Cesare Mey 4 anni: per Cadano Moncada 2 anni e 6 mesi: per Clara Pignaidli 2 anni e 10 mesi: per Gian carfo Soroni 1 anno e per Benedetto Todinl 3 anni e 3 mesi. Il p. m. ha chiesto la assoluzione soltanto per un impresario: Sergio Venti cinque. g. g. ♦ gretti 4 anni e 4 Remigio Paone 2

Luoghi citati: Eboli, Roma