Una studentessa uccisa nella pensione dal fidanzato che voleva abbandonare di Gianfranco Franci

Una studentessa uccisa nella pensione dal fidanzato che voleva abbandonare Improvvisa tragedia della gelosia nel centro di Roma Una studentessa uccisa nella pensione dal fidanzato che voleva abbandonare La vittima aveva 21 anni; l'omicida 20 - E' stato arrestato mentre vagava inebetito e sporco di sangue Alcuni giorni fa era giunto dalla Calabria per rivedere la ragazza - Ieri la giovane gli ha detto: « E' meglio farla finita, non vediamoci più » - Lui l'ha uccisa a coltellate Si frequentavano da 0 ann; ! : ' < (Nostro servizio particolare) Roma. 5 marzo. Uno studente universitario ha ucciso oggi pomerìggio a coltellate una ragazza, anche lei studentessa, in un raptus di follia omicida esploso all'improvviso quando la gio- i vane ha espresso il proposit o di troncare un rapporto d'amore nato quando entramili vivevano in un paese della provincia di Catanzaro. | ! Il luogo del delitto: una mo-1 ! .-sesta camera in una piccola ! pensione al n. 47 di via Cavour, dove la ragazza aveva ! accondisceso a seguire l'in! namorato per un ultimo convegno. L'ora: le 17. I protagonisti: lei. Adelina Nicoletti. veni un anni, iscrìtta al primo anno della facoltà di lettere all'Università di Roma; lui. Vincenzo De Vito, ventisei anni, quarto anno di filosofia all'Università di Messina. L'assassino è stato arrestato. Lo ha sorpreso una pattuglia della polizia mentre vagava inebetito e insanguinato nelle vicinanze della stazione Termini. A fatica 1 !?n^ii^^ * sa era accaduto. < Ho ucciso una ragazza in una pensione qui vicino ». ha mormorato prima di svenire. Entrambi nativi di Roccabemardn. un paesetto del Catanzarese, i due giovani si conoscevano da quando erano ragazzi. Poi si erano innamorati l'uno dell'altra finché gli studi non li avevano mimimiianmiiiiMimiifiiiliiiiMiMiMiiniMim o divisi. Vincenzo De Vito, di bell'aspetto coi capelli neri e ricciuti, trascorreva soltanto brevi perìodi a Messina; quindi tornava al paese, distante pochi chilometri dal capoluogo dove la ragazza miMiiiiHii i iiiiiiiiiiiiiittiiMiiniiiiiiiiii studiava. Frequenti perciò < erano le occasioni di incon- tro. Al momento di iscriversi all'Università Adelina Nicoletti aveva preferito invece venire a Roma. Si erano rivisti a Natale i ri n; ial a ii ed anche quando erano lori- | tani continuavano a scrìversi I attere piene d'affetto. In una ' borsa, riposta in un armadio nella stanza del delitto, gli investigatori ne hanno trovate alcune insieme con libri di filosofìa e di psicanalisi. Ereno quelle di Adelina ed il giovane le aveva portate con sé tre giorni fa venendo a Roma per trovarla. Vincenzo De Vito era geloso. Non riusciva a sopportare la lontananza della regazza. A Roma prese alloggio nella ix-nsiot.e Pelliccioni, tre appartamenti in un grosso stabile di via Cavour, nei pressi della stazione Termini. Gli anziani coniugi, che i? e an- c-1 ne sono proprietari, lo viden i ro arrivare il pomeriRgio del I inoo oari sa ti vlurico o uao so el ni. ra ra o, uuo pe. te ar! e: al o 2 marzo con Adelina Nico- 1 letti. I due rimasero insieme qualche ora. Oggi sembrava I dovesse avvenire la stessa co- ! sa. Il De Vito era uscito ver so le 11 del mattino e un'ora e mezzo dopo era di nuovo in pensione con Adelina Ap parivano tranquilli. Il delitto è stato compiuto verso le 17 ed il giovane orni elda e uscito cominciando a vagare per le vie affollate di gente con gli abiti, le mani ed il volto sporchi di sangue tinche non e stato fermato di una pattuglia di agenti che gli hanno chiesto se tos se rimasto vittima di un incidente. « No. Ho ucciso una rugai - i ». ha risposto. Hanno cercato di sapere dove. « Oui vicino. In via Cavour n. 47 ». Adelina Nicoletti giaceva bocconi sul leu., disfatto e macchiato di sangue, il corpo esile, i capelli arruffati, la gonna grigia scozzese al zata lino alla vita, ai Ranchi, il golf nero anch'esso sporco di rosso. La ragazza era sen za calze, né scarpe ne ìndu menti intimi Una coltellata vibrata con estrema violenza [le aveva reciso cii netto li. gola Altre due l'avevano rag giunta ad un orecchio ed un .polso. Doveva essere morta < all'istante grido senza neppure un Adesso gli investigatori stanno cercando di ricostruì- re gli ultimi tragici istanti. Non hanno ancora potuto interrogare Vincenzo De Vito a causa dello choc. Dice di non ricordare nulla se non che la ragazza ad un certo punto, mentre lui stava sbucciando una mela con un coltello u serramanico, gli ha detto: « E' meglio farla finita per sempre. Non vediamoci più ». Non ha saputo indicare dove ha gettato poi il coltello. La studentessa abitava a Roma in casa di uno zio. in via Coppedè nel quartiere gianii -Mcti-se. Aveva tre fratelli. Pietro. Marcello e Orazio. Il padre, Domenico, è un noto commerciante di mobili di Roccabernarda. V'incenso De Vito ha quattro fratelli. Francesco, ragioniere di 32 anni. Rocco, 17 anni, studente della terza liceale a Santa Severina: Mario e Antonio, gemelli e sordomuti. Il padre è giudice conciliatore a Santa Severina. Adelina Nicoletti e Vincenzo De Rito erano fidanzati da nove anni. « / genitori di entrambi — ha detto stasera l'insegnante Giovarmi Riccio, aio della ragazza — si erano abituati all'idea che si aposassero subito dopo la laurea ». Fino a ieri i parenti della vittima ignoravano che il De Rito si trovasse a Roma. Ad informarli fu la stessa ragazza la quale anche stamani era tranquilla. Hanno raccontato però di averla vista scrivere tuia lettera indirizzata al fidanzato a Roccabernarda. «Non ci ha mai confidato nulla — ha aggiun to l'Insegnante — ma è pos sibile che Adelina avesse in tenzione per qualche motivo di troncare il fidanzamento e che non avendo il coraggio di dirlo a voce al De Rito gli | abrttù scritto una lettera perché la trovasse al suo ritor-I n0~ a\ paese » ' Gianfranco Franci « i | 1