Due sindaci e 7 industriali accusati per inquinamento

Due sindaci e 7 industriali accusati per inquinamento Dal medico provinciale di Alessandria Due sindaci e 7 industriali accusati per inquinamento Il pretore di Genov^-Pontedeiimo ha aperte i! procedimento penale I responsabili invitati a nominarsi un difensore c i periti di parte Gli scarichi delle fabbriche nel torrente Scrivia (Dal nostro corrispondenteI Genova, 5 marzo. Im.b.) II pretore di Genova-Pontedectmo ha aperto un procedimento penale nei con tòidtadg: unii dei sindaci di due lo!ccalità della Valle f.-ri'.ia, Bit-j nsalla e Ronco, e di sette diri-1 pgenti di industrie della zona. ; leaccusati di corresponsabilità tonell'inquinamento del torrente Scrivia. Il magistrato li ha invitati a nominarsi un difensore ed eventualmente dei periti di parte: la denuncia è stata presentata dal medico provinciale di Alessandria. I nove denunciati sono i sindaci di Busalla. Gian Battista Grosso, democristiano, e di Ronco. Lorenzo Tavella, .socialista; i dirigenti industriali sono: Osvaldo Ghezzi dsresqmraelomaamministratore della « Ital-1 mswift» di Isola del Cantone |1(alimentari); Adolfo Band»'- : tini di Poggio legale rappre-1 lisentante della <> Ceramica Ge-1 qnova ». di Isola del Cantone; • dGuerrino De Marchi e Aldo Pellegrini, rispettivamente procuratore e direttore della raffinerìa « Iplom » di Busalla; Mario Contini, della raffineria « Icroma » di Busalla; Carlo Sclaverano e Giancarlo Manari, rispettivamente presidente e direttore della « Amico » di Busalla. Tutti sono accusiti di avere violato le norme contenv j te negli articoli 6 di»»* legve sulla pesca del 1931 e 220 ! delle leggi sanitarie del 1934.1 Il primo prevede l'arresto | da 10 giorni a 6 mesi e Tarn- ] menda da 4 a 14 mila lire per chi getta nelle acque ma-1 feriali che le intumidiscano, provocando la morie dei ;tc sci; per l'articolo 226 è invece vietato costruire fabbriche, abitazioni e ospedali che immettano scarichi inquinati in corsi d'acqua destinati ad uso alimentare o domestici, senza che l'acqua di scarico sia stata depurata: tale norma prevede soltanto un'ammenda che. indubbiamente « alta » quarant'anni fa, ha ormai un valore irrisorio: dalle mille a di—nila lire. llIl torrente inalato i Dal nostro inviato speciale) Ronco Scrivia. 5 marzo. ff. mj Un procedimento ! penale, aperto dal pretore di l'oli!edecimo dott. La Manna, nei confronti di due sin- : duci — quello di Busalla e ' quello di Ronco Scrivia — e degli amministratori di cinque industrie che hanno 1 loro stabilimenti a Isola del Cantone e Busalla. ha ripropose clamorosamente il problema dell'inquinamento delle acque del torrente Scrivia. < hcldlvtdtd! I! ! pv! a! nvgtpvfi nagistrato contesta a tutti la violazione dell'art. 61 della Legge sulla Pesca del 1931 e dell'alt. 226 della LegRe Sanitaria del 1934: se riconosciuti responsabili gli attuali indiziati dovrebbero rispondere di avere permesso lo scarico nel torrente di sostanze che oltre a provocare danni alla ittiofauna inquinano anche le acque adibite ad uso alimentare e domestico. Contemporaneamente sono in corso due identici procedimenti penali dinanzi al pretore di Serra va He Scrivia dottor Bruita nei confronti della « Delta », il moderno stabilimento che alla periferia di Serrava He produce leghe leggere e trafilati in rame e della «Ics» (Industria chimica subalpina) di Arquata Serivia. L'istruttoria è già in fase avanzata. La « Delta » ( lo stabilimento è in questi giorni occupato dagli operai, dopo che era stato abbandonato dai dirigenti), dovrà rispondere di inquinamento e di scarico di acque reflue senza autorizzazione. L'Industria chimica subalpina già condannata dal pretore B rial a negli scorsi mesi i la sentenza è stata confermata in Tribunale e in Cassazione) verrebbe rinviata a giudizio ancora per i suoi scarichi, ricchi in particolare di solfuri. L'azione giudiziaria dovrebbe costringere finalmente gli interessati, di fronte alla mi i taccia dì procedimenti penali, a provvedere gli impianti dei necessari depuratori. Soltanto cosi sarà eliminato l'incium.:.' : oello Scrivia, il torrente che ha origine nel1 Appennino ligure e va poi :. nettarsi nel Ho al ■■online i ìa le province di Alessandria e Pavia. Le sue falde torniscono di acqua potabile «li acquedotti comunali di Novi, Pozzolo Formigaro e Serravalle, oltre ad alimentare in parte quelli di altri comuni ed un migliaio di pozzi che .servono cascinali sparsi. Da mesi nella vallata si va ripetendo che lo Scrivia è in ■linaio, convegni e manife -:azloni per ottenere i neces sari interventi si sono svolti mentre alcuni dei comuni in ; pressati stanno studiando la passibilità di riunirsi in con -orzio Per realizaare una .:nea comune di difesa. Il sindaco di Novi preseti tò denuncia contro ignoti e identica decisione venne adottata dalla società dell'Acque dotto. Secondo le analisi eseguite da alcuni tecnici su campioni d'acqua prelevati nel tratto dello Scrivia. com preso tra Busalla e Serraval le. zona in cui scaricano nel torrente i loro rifiuti una decina di complessi industriali e molte fognature, sarebbe stata riscontrata la presenza di notevoli sostanze inquinanti. Il fenomeno dell'inquinamento delle acque del torrente Scrivia viene infatti ar1 assumere una dimensione di estrema gravità, non sole per lo stato di notevole avanzamento che esso presenta, ma anche per il numero notevol menìe grande di tnsediamen 11 urbani, La presenza di residui dei liquan ' di fogna nelle ac que superficiali e sotterranee del torrente è cosa abbastan za frequente. « Le fognature riiic secchie — ammette il indaco di Roncc Lorenzo Tavella — ne abbiamo in progetto di nuove, con la costruzione delie fosse biologiche, ma sono spese che i nostri bilanci potranno affrontare soltanto dilazionandole nel tempo. E' necessario l'intervento dello Stato, l'inquinamento è un problema serio ma non può essere affrontato dai singoli comuni ». Più sbrigativo il sindaco di Busi.lla. Gian Battista Grosso. « Sono sindaco da pochi nu.ii — ha dichiarato —, ho trovato gtà questa situazione. Il procedimento penale non mi preoccupa » L'assessore all'Igiene. Prevera, della amministrazione provinciale di Alessandria, tiene sotto controllo la situazione, e con alcune ordinanze diverse aziende sono state già invitate a ridimensionare i propri scarichi.