All'ospedale invoca il nome del bimbo che le ha sparato

All'ospedale invoca il nome del bimbo che le ha sparato Morente la giovane madre di Grugliasco All'ospedale invoca il nome del bimbo che le ha sparato II piccolo (4 anni) aveva preso la pistola su un mobile del tinello - Denunciata la ragazza che aveva abbandonato l'arma - Dice: « L'ho trovata in un mucchio di rifiuti, la tenevo per difesa » - La vicenda non è ancora chiarita ' Lucia Pallone è morente. Sabato pomeriggio il figlioletto Massimo, di quattro anni, le ha sparato a bruciapelo un colpo di rivoltella. Non aveva mai avuto armigiocattolo: i genitori non gliene compravano perché non imparasse ad amare la violenza. Per caso ha trovato una Beretta calibro 22 che una ragazza di 17 anni ospite della sua famiglia aveva lasciato su un mobile. Ha voluto provarla, si è spaventato ad un rimprovero ed ha premuto il grilletto. Ora la madre è in fin di vita con il ventre trapassato da un proiettile. Il prof. Zanetti, primario del reparto chirurgia al Maria Vittoria, l'ha sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Ma ha perso molto sangue e le speranze di salvarla sono minime. Quasi certamente, comunque, perderà il bambino che attendeva per la prossima estate. All'ospedale non ha ancora ripreso conoscenza. Nel delirio sussurra insistentemente il nome del figlio che le ha sparato. Intanto i carabinieri di Collegno e di Rivoli continuano le indagini: hanno interrogato la proprietaria della rivoltella, Rita Alba, 17 anni. Al momento della disgrazia non era presente, era scesa da una vicina, doveva accompagnare l'altro figlio dei Pallone, Severino di 6 anni, a scuola. Le hanno chiesto come si sia procurata l'arma. Le sue risposte sono confuse e poco convincenti. E' ancora sconvolta per quanto è successo, ripete: « L'ho trovata in un mucchio d'immondìzia, la portavo con me per difesa ». E' stata denunciata: porto abusivo d'arma, mancata custodia, lesioni gravissime. Le sue responsabilità saranno ancora vagliate nei prossimi giorni. Si attende anche il ritorno a Torino del fidanzato della giovane, cognato della donna ferita. E' Domenico Pallone, 29 anni. Forse la sua deposizione potrà chiarire i molti lati oscuri della vi¬ cenda. Ecco la ricostruzione: Ore 13,30: nell'alloggio alultimo piano di via Natale Palli 74 a Grugliasco sono cinque persone. Francesco Pallone, 33 anni, operaio, che sta per uscire, diretto alla fabbrica di escavatrici dove lavora. La moglie Lucia, ventisettenne, e i due figlioletti Severino e Massimo, di sei e quattro anni. C'è anche una ragazza, Rita Alba, 17 anni, fidanzata di Domenico Pallone, che da qualche giorno è loro ospite. Alle 13,45 in casa rimangono solo Lucia Pallone e il figlio minore: il marito è andato in officina, Rita Alba è scesa da una vicina, Maria Spitaletta, 29 anni. Deve accompagnare la figlia della Spitaletta e Severino a scuola. Prima di uscire ha posato un involto su un mobile del tinello. « Cos'è? » le ha chiesto Lucia Pallone. « Niente. Solo una rivoltella. Ma non è pericolosa, non spara ». I suoi movimenti sono notati anche dal piccolo Massimo. Il bimbo attende che tutti escano dalla stanza, sale su una sedia e si impadronisce dell'arma. E' ancora in piedi, accanto al mobile, quando rientra la madre. Sta guardando incuriosito la rivoltella che ha in mano, tenta di farla funzionare. Lucia Pallone intuisce quel che sta per succedere, è terrorizzata. Urla. Poi si avvicina con le mani protese: « Cosa fai? Lascia quella cosa ». Massimo ha un sussulto. Inavvertitamente preme il grilletto. Un solo colpo. E' quello fatale che trapassa il ventre della madre. Poi l'arma gli cade dalle mani. I vicini hanno sentito la detonazione, poi le urla. Accorrono. Per primo un infermiere, Giuseppe Giunta, con la moglie Caterina, di 25 anni. Abitano a porta a porta con i Pallone, sono i primi a prestare qualche soccorso. Adagiano la donna sul letto, chiamano un'ambulanza. Intanto giunge trafelata Rita Alba: urla e pianti disperati. Poco più tardi il marito di Lucia Pallone, Francesco, che è stato avvertito in fabbrica. La donna ferita viene ricoverata al Maria Vittoria. Sussurra « Massimo mi ha sparato. Mi ha uccìso il bambino », poi perde coscienza. e cPcPsfltSqrfilègiaèScSe Il piccolo Massimo

Luoghi citati: Collegno, Grugliasco, Rivoli, Torino