Scambio di accuse tra i guerriglieri in Giordania

Scambio di accuse tra i guerriglieri in Giordania La crisi in Medio Oriente Scambio di accuse tra i guerriglieri in Giordania Al Fatali attacca duramente Habash e il Fronte Popolare - Prosegue la visita di Podgorny in Egitto nostro servizio Beirut, lunedi mattina. La « crisi » in Giordania presenta nuovi risvolti, dopo quello che si delìnea ormai come un insanabile dissidio fra le due ali dei guerriglieri, quella più moderata di Arafat e quella estremista di Habash, mentre il governo si è detto disposto a rispettare l'accordo di tregua ma pronto a reagire duramente alla prima provocazione. Commentando una dichiarazione rilasciata sabato dal capo del Fronte popolare di liberazione, George Habash, secondo il quale i guerriglieri non avevano altra scelta se non il rovesciamento del regime di re Hussein, un portavoce di Al Fatah ha definito Habash « avventuriero » e «doppiogiochista» per.aver firmato un accordo di tregua ben deciso a non farlo rispettare dai suoi uomini. Il portavoce dell'organizzazione dei guerriglieri ha concluso il suo attacco al Fronte popolare dicendo che « bisogna impedire ogni tentativo di distogliere la rivoluzione palestinese dalla sua meta essenziale, che è la lotta contro Israele, anche se per farlo fosse necessario ricorrere alla forza ». Il ministro delle Informazioni giordano, Abu Odeh, ha dichiarato intanto che « il governo è deciso a rispettare la tregua, ma di fronte alle dichiarazioni di Habash è pronto a reagire perché ha la forza e i mezzi per farlo ». Non si esclude che Habash possa essere processato da una Corte marziale dell'organizzazione dei guerriglieri. Prosegue intanto la visita in Egitto del presidente dell'Urss Podgorny. Ieri una delegazione sovietica guidata da Podgorny, si è recata con il presidente egiziano Sadat in un cantiere navale di Alessandria. Nel corso della visita il presidente russo ha detto che l'Urss continuerà ad aiutare l'Egitto politicamente, economicamente e militarmente per « far fronte all'aggressione imperialista israeliana ». Nella sua risposta, Sadat ha affermato che « l'Egitto rimarrà un sincero e onesto amico dell'Urss » e ha sottolineato il desiderio di pace del suo Paese. « Accetteremo una soluzione pacifica purché basata sulla giustizia — ha detto Sadat — ma non cederemo mai un solo centimetro della nostra terra ». Al Cairo è stato annunciato che mercoledì si terrà una riunione al vertice dell'Egitto, Libia, Sudan e Siria, preceduta da un convegno dei ministri degli Esteri e della Difesa. Una conferenza al vertice allargata al Kuwait, all'Algeria e al Marocco si terrà, secondo una notizia diffusa dall'agenzia egiziana Men, entro la fine del mese in Kuwait. (Ansa-Associated Press)