Contrasti fra i Sei sul "prezzo,, da imporre a Londra per il Mec di Vittorio Zucconi

Contrasti fra i Sei sul "prezzo,, da imporre a Londra per il Mec Domani i ministri riuniti a Bruxelles Contrasti fra i Sei sul "prezzo,, da imporre a Londra per il Mec Gli inglesi hanno offerto il 3 per cento del bilancio comunitario - La Francia propone il 10, l'Olanda il 5, il Belgio tra il 7,5 e il 9,5 - L'offerta dell'Italia va dal 6 all'8 "Io \ (Dal nostro corrispondenteJ I Bruxelles, 27 febbraio. Lunedì a mezzogiorno i sei I 1 ministri degli Esteri della i j Cee pranzeranno insieme: sa- j l ranno completamente soli, j I senza neppure gli interpreti. ' j Sarà una colazione tra amici, per « guardarsi in faccia », ! i senza orpelli protocollari, in I | modo da chiarire le rispetti-1 ! ve posizioni di fronte al prò1 blema più delicato del mo-1 | mento: le trattative con la I Gran Bretagna.' La situazione j ! è difficile, il « maledetto prò- \ j blema del finanziamento ». I j come lo ha definito un gior-1 i naie inglese, sta crescendo I giorno per giorno, eccitando i l'opinione pubblica inglese e ! portando i « Sei » sull'orlo di | di una crisi interna molto grave. Paradossalmente, inlatti, il te punto critico » delle trattative non è tanto tra la Cee e Londra, quanto nel cuore stesso della comunità. Le divergenze tra i « Sei » sulla cifra da chiedere agli inglesi, quale quota nel bilancio della futura comunità allargata, anziché ridursi sembrano accrescersi; e già a Bruxelles c'è chi sospetta che. dietro il gioco delle percentuali, possano nascondersi machiavellici disegni per respingere ancora una volta la Gran Bretagna, però in modo tale da farla apparire la responsabile del naufragio. Dall'ultimo incontro con Rippon, quando gli inglesi offrirono il 3 per cento quale primo contributo (circa 100 milioni di dollari) e si videro respingere la proposta come « assurda », i sei paesi della comunità non sono ancora riusciti a definire la loro controproposta. Lunedì, prima attorno ad un tavolo da pranzo, poi nel corso di un consiglio « ufficiale i), i ministri degli Esteri i l'Italia sarà rappresentata da Moro) tenteranno di accor-darsi, o almeno di avvicinar-si ad un accordo. Francia da una parte, bel- gi, olandesi e italiani dall'ai- tra: in mezzo i tedeschi, più spettatori che protagonisti in questa battaglia. Le posizioni sono purtroppo lontane. Parigi chiede a Londra una somma, per il primo anno della prevista adesione ( 1973), pari al 10 per cento del bud- get comunitario, una cifra va-lutabile intorno ai 350 milio- ni di dollari. I belgi hanno proposto di chiedere una per- centuale fra il 7,5 e il 9,5, gli olandesi (cauti) hanno in-dicato il 5 "/o, l'Italia tra il 6 e l'8V Come si vede, la distanza tra la richiesta «mi- nimalista » olandese e quella «massimalista» francese è molta. Ed è ancora più lunga se sì pensa che i francesi, at traverso il loro rappresentan- te permanente presso la Cee, ambasciatore Boegner, hanno fatto sapere di « non colisi- dprare negoziabile » quel IO0/» e: di non volere fare altra proposta inferiore, per non dare agli inglesi l'impressione' di poter « tirare sul prezzo ». Si discute attorno a « punti » percentuali non astronomici d'I" pan a 35 milioni di dollari), ma la differenza fra offerta inglese e richiesta francese è, tradot ta in moneta, di circa 250 milioni di dollari. Per un pae se ili difficoltà con la bilan eia dei pagamenti si tratta di un «salto» piuttosto preoc cupante. 1 Vittorio Zucconi iiiiiiiiiiiiliiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Moro