Sei anni di prigione per la madre che sfruttava la figlia tredicenne
Sei anni di prigione per la madre che sfruttava la figlia tredicenne Sei anni di prigione per la madre che sfruttava la figlia tredicenne Ne sconterà altri due di casa di lavoro - Pene minori a quattro uomini che abusarono della ragazza, condonate quasi interamente La madre che sfruttava la figlia tredicenne è stata condannata ieri dal tribunale tpres. Pempinel11, p.m. Silvestro, cane. Simili) a 0 anni di reclusione e a 2 di casa di lavoro. E' stata anche privata della patria potestà. La turpe vicenda fu segnalata con una telefonata anonima alla polizia nell'agosto 1969. In un alloggio di via Barletta 88 abitava l'operaio Eugenio Pastore, con Danica Petric, 41 anni, jugoslava, dalla quale aveva avuto tre figli: Aiaa, Marco e Luca. I litigi, in casa, erano frequenti perché la donna, in assenza del marito, riceveva uomini e la sera se ne andava per conto suo, spesso in compagnia della figlia adolescente. 11 padre, interrogato, dichiarava che la Petric, negli ultimi tempi, gli aveva reso la vita impossibile La condotta della donna era intollerabile: una volta, rientrando dai lavoro, il Pastore aveva addirittura sorpreso un uomo nudo in camera da letto. L'operaio era convinto che la convivente avesse ormai traviato anche la figlia e temeva che la ragazza fos se incinta. Questo timore, purtroppo, dove va rivelarsi fondato. Aida, ricoverata al Buon Pastore, dava alla luce un bimbo II 12 settembre Eugenio Pasture presentava que¬ rela contro tutti coloro che avevano abusato della figlia. La Petric, arrestata ai primi di dicembre, non negava le uscite serali, ammetteva di aver accompagnato qualche volta la figlia in un bar, ma negava di averle presentato degli uomini e, soprattutto, di averla sfruttata. La ragazza tentava di difendere la madre, affermando che la Petric, per arrotondare i magri guadagni del capofamiglia, faceva la donna di servizio a ore. Ma non poteva negare di aver avuto degli amici, alcun! dei quali tre quentavano anche l'alloggio di via Barletta. Si. accertava, inoltro, che hi ragazza rientrava spesso a tarda notte e qualche volta spariva pei giornate intere, senza che la madre si preoccupasse di ricercarla. La Petric, anzi, si adoperava per tranquillizzare il Pastore e per convincerlo a non presentare denuncia. l'ale atteggiamento, secondo l'accasa, era spiegato dal fatto elle la stessa madre procurava alla giovanissima figlia gli occa sionan amici, dai quali accettava denari, e regali Quattro dei frequentatori di Aida furono identificati e rinviali a giudizio: Emilio Grosso. 29 anni; Italo Gallo, 35 aiuu; Fernando Dalla Bona, «5 anni e Bruno Chiarenza, 21 anni. Si sono difesi dicendo che Aida era « una ragazza facile » e non dimostrava di avere soltanto 13 anni. li tribunale ha condannato il Grosso a 2 anni e 2 mesi; il Gallo e il Dalla Bona a 2 anni e 1 mese; il Chiarenza a 1 anno e 4 mesi. Con il condono dell'intera pena per il Chiarenza e di 2 anni per gli altri tre.
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