Cosa comanda, sior Celentano che i suoi alpini sono arrivà... di Luciano Curino

Cosa comanda, sior Celentano che i suoi alpini sono arrivà... Atmosfera da bivacco alle prove del Festival di Sanremo Cosa comanda, sior Celentano che i suoi alpini sono arrivà... Sono giunti da Milano in 34, hanno trascinato anche il pubblico della vigilia nel loro coro senza orchestra - Su 24 canzoni, 21 parlano d'amore, ma ci sono anche gli autori «impegnati», come Endrigo - Il motivo più «intellettuale» e quello di Lucio Dalla, su un ragazzo nato durante lo sbacco degli alleati, che ricorda una ballata di Francois Villon (Dal nostro inviato speciale) Sanremo. 23 febbraio. Sono venuti gli alpini di Celentano e hanno cantato. Un'aria da scampagnata e da bivacchi attorno al fuoco, che entra dritta nell'orecchio e non ne esce, e che tra qualche giorno mezza Italia canterà. E' stata una grossa sorpresa. Ma, prima di parlarne, ecco gli altri appunti di una giornata di primavera. C'è Radaelli che lamenta: « I cantanti esaltisi accusano il Festival di non avere impecino culturale. Eppure, le canzoni sono stale scelle da una giuria d'elite. E poi, è chiaro: non è la canzone a ripudiare la cultura, via una certa cultura a voler ignorare la canzone. Peccato. Ma Endrigo, Paoli e altri autori impegnati hanno usato la ribalta del Festival per dire quello che piaceva loro ». Dice Endrigo: «Anche le canzoni d'amore possono essere impegnate quando partano in un certo modo e seguono un certo ritmo ». Le canzoni che parlano d'amore, a questo Festival, sono 21 su 24, ma gli autori impegnati — almeno per quanto si è sentito finora — stanno tutti in una cabina del telefono, e ci avanza anche un po' di spazio. Amori melodrammatici, versi più romantici di un violoncello, patetici o pieni di complicazioni, serenate a fanciulle morte. Soltanto in tre o quattro canzoni le cose vanno abbastanza bene, e in poche altre c'è chiarezza. La più impegnata, certo non falsamente intellettuale, sembra essere quella di Lucio Dalla. Il titolo originale era Gesùbambino, ma si sono temute noie con la censura e ora la canzone si chiama 4 marzo 11)43. La data non è presa a caso. Nove mesi prima, c'è stato uno sbarco di alleati in un paese meridionale. Dal mare è arrivato qualcuno che « sapenti amare » e una giovinetta del luogo si è trovata nei guai. Ora suo figlio, che il 4 marzo compirà 28 anni, racconta le difficoltà della madre, poveretta, per allevarlo, e del bene che gli voleva: lei lo chiamava « Gesùbambino ». Il figlio, però, deve esser» diventato un perdigiorno, perché conclude il racconto — amaro come una ballata di Villon — dicendo che anche adesso « che rubo, gioco a carte, bevo vino », ebbene, anche adesso la gente continua a chiamarlo « Gesùbambino » con la dolcezza di sua madre. Dalla ha una barbaccia che gli dà qualcosa tra il mistico e l'ispirato. Ha, come partner, l'Equipe 84. Mi dice che il «pezzo» della canzone è della professoressa Pallottino, madre di due bimbi, che scrive fiabe. L'aria è una stornellata con un bel po' di violino. « Mi piacerebbe — dice Dalla — che (impasse a tutti i figli delle rugasze madri, ai figli della guerra, poi alla gente sensibile, poi a tutti ». La sala delle prove va riempiendosi dei giovani cantanti sconosciuti, venuti a cercare gloria. Alcuni — ma sono meno degli altri anni — vestono in un modo che soltanto il martedì di Carnevale sembra giustificare. Si scambiano pastiglie per la gola. « Una volta ingoiavano manciate di tranquillanti » mi dice Paola Orlandi, alla guida del coro che da parecchi anni partecipa al Festival. Secondo lei. i giovani sono meglio preparati e meno paurosi. Vengono urlati, sussurrati, singhiozzati un motivo dopo l'altro. Si nota una tendenza a ripescare certe cose da una certa tradizione italiana. Al Bano, canta con gli Aguaviva, 13, storia d'oggi, dove si parla di braccianti che mietono e non hanno pane, operai che fabbricano scarpe eppure vanno scalzi e viene ricordato infine che il giorno 13, festa di Santa Lucia « è il giorno più importante che ci sia», perché lui ha conosciuto l'amore. Nel ritornello vi è una ripresa del vecchio canto popolare del Sud. Ecco Nicola di Bari e Nada con II cuore è uno zingaro, un pezzo che può vincere: canzone tipicamente da balera, nel ritornello, abbastanza trascinante c'è il modo di cantare stradatolo italiano. Domando a Modugno: «Com'è la sua canzone? ». Risponde, chiedendomi: « Se io le domando com'è, suo figlio, cosa mi dice? Che è bello »., Poi spiega: « E' una canzone con una storia dentro. Una grande storia. Tutto l'arco di una vita ». Si intitola Come stai?. Sentiamola. Tipica canzone con le classiche cadenze del cantautore pugliese. Si pensi soprattutto a Meraviglioso Può entrare nella rosa delle vincenti, dipende molto dal personaggio, dalla presa che ha ancora Modugno sul pubblico. Endrigo canta Una storia. La definisce « lu più bella coniane d'amore che ho portato finora a Sanremo », ma mu¬ stln Lnszd(sM(FCnCv1 B| | | j | 1 cL'ordine di esecuzione ; gontnelle prime due serate Sanremo. 23 febbraio. Oggi pomeriggio è stato sorteggiato l'ordine di esecuzione dei 24 motivi in gara. Nella prima serata, giovedì 25, saranno eseguite: 11 Com'è dolce la sera. ( interpreti Donatello - Marisa Sannia); 2) Come stai? (Domenico Modugno - Carmen Villani); 3) Occhi bianchi e neri (Pio - Mau Cristiani); 4 ) Amsterdam ( Rosanna Fratello - Nino Ferrer); 5) Ninna Nanna (Dik Dik -I Caterina Caselli); 6) L'ultimo romantico (Pi-I no Donaggio - Peppino di j Caprir I 7) Che sarà? (Ricchi e po- ! veri - José Felicianoc | 8) Bianchi cristalli (Don 1 Backy - Gianni Nazzaro); 9) Andata e ritorno (Fa- brizio e Maurizio - I prota| gonisti); 10) Il sorriso, il paradiso (Sergio Menegale - I Wallace | Collection); 11) Non dimenticarti di me (Mal - I Nomadi); 12) Il viso di lei (Fabio | Trioli - I Giganti). Nella seconda serata, venerdì 26, l'ordine sarà: 1) La folle corsa (Little Tony - I Formula tre); 2) L'ora giusta (Lorenza Visconti - Edda Ollari); 3) Il cuore è uno zingaro (Nicola Di Bari - Nada); 4) Una storia (Sergio Endrigo - I New Trolls); 5) Il dirigibile (Antoine j Anna Identici); 6) Rose nel buio (Gigliola | Cinguetti - Ray Conniff); 7) 4 marzo 1943 (Lucio | Dalla - Equipe 84); 8) Sotto le lenzuola (Adria| no Celentano - Coro degli alpini); 9) Lo schiaffo (I Gens Jordan) ; 10) Santo Antonio. Santo Francisco ( Mungo Jerry - Piero Focaccia); 11) 13, storia d'oggi (Al -|Bàno - The Aguaviva); a\ 12) 1 ragazzi come noi (Pao Io Mengoli - Mark and Mai- |tha). (Agenzia Italia) slealmente sembra un pezzo troppo elaborato. Ed ecco gli alpini di Celentano, per cantare Sotto le lenzuola. Sono aumentati: si era detto 32, sono venuti in 34. Sono del coro alpino milanese, hanno da 25 a 40 anni. E' straordinario vedere su questo palcoscenico un coro, dove tutti, meno uno, han¬ no capelli normali, un taglio da caserma, e se c'è qualche barba è ben curata, da « vecio ». Vestiti tutti come per andare a Messa, la domenica, non per salire sul palcoscenico di Sanremo. Parecchi con la macchina fotografica, come se andassero in gita in montagna. « Celentano ci ha latto sentire la sua canzone. Ci ha chiesto se volevamo interpretarla. Ci è piaciuta ed eccoci qui ». Cantano — naturalmente senza orchestra — e fanno il pizzicato di violoncello, i bassi fanno il sottofondo « pum, punì, pum », c'è chi fa la tromba, e chi il trombone e l'effetto è esaltante. Quelli che « sotto » ascoltano sono gai e quasi quasi stanno per unirsi al coro. Chiedono di sentire la canzone una seconda volta, e poi una terza. | Gli alpini, ubbidienti. Celentano prova la stessa canzone nel pomeriggio. Viene con la figlioletta Rosita, che sta in poltrona a guardare. « Non so se vincerò — dice — se perdo, pazienza. Quello che mi interessa e vendere dischi. Tanti, il più \ possibile Questa è una canzone che sfonderà ». Nessun dubbio. Anche se non vince, vende. Gli ingredienti li ha tutti. Naturalmente, la sua interpretazione è diversa da quella degli alpini, altro è l'effetto. E' un pezzo schiettamente popolare, un folk, e Celentano si fa accompagnare anche dai vecchi e tradizionali strumenti: la fisarmonica, il mandolino, la chitarra. E' arrivato a Sanremo un altro « grande » della canzone: Claudio Villa. Non è qui per il Festival. E' fuori dalla manifestazione, per polemiche che non stiamo a ripetere; è qui per due giorni, con la sua rivista Tira - Tira 71. Vado a trovarlo nel suo camerino. E' allegro, lo spettacolo va bene, sembra che tutto gli vada bene. Ma viene il momento patetico: « Ecco il Festival e io non ci sono. So che giovedì, quando incomincerà, io soffrirò. Mi tap-pero le orecchie, ecco. masoffrirò lo stessa ». Luciano Curino anremo. Due cantanti in gara domani: Caterina Caselli canterà «Ninna nanna», Rosanna Fratello «Amsterdam» (Team)