L' inviato del Papa a Mosca

L' inviato del Papa a Mosca Oggi monsignor Casaroli in missione nell'Urss L' inviato del Papa a Mosca Motivo del viaggio: l'adesione al trattato per la non proliferazione nucleare, in vigore dal 5 marzo 1970 - E' probabile che il « ministro degli Esteri» vaticano abbia colloqui con i massimi dirigenti sovietici (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 23 febbr. Monsignor Agostino Casaroli, « ministro degli Esteri » vaticani, e specializzato, dal tempo di Papa Giovanni, nei contatti con l'Est socialista, si reca domani a Mosca, per la prima volta in missione ufficiale. Motivo del viaggio è il deposito dello strumento di adesione della Santa Sede al trattato per la non proliferazione nucleare, in vigore dal 5 marzo 1970. Monsignor Casaroli si tratterrà a Mosca sino a venerdì 0 sabato, ed è evidente che avrà incontri della massima importanza con il « vertice » dei dirigenti sovietici. Vedrà il ministro degli Esteri, Gromyko, il ministro per il Culto e, probabilmente, i maggiori responsabili dell'Urss. La missione di Casaroli tende a diversi scopi. Prima di tutto vuol sottolineare la non appartenenza della Santa Sede ad alcun blocco e la sua costante azione per la pace e la distensione. In secondo luogo è, di fatto, una restituzione delle visite che lo stesso presidente del Soviet supremo. Podgorny (30 gennaio 1967) e Gromyko (apri- 1 le I960 e novembre 1970) fé| cero a Paolo VI. Altro obiet| tivo è la possibile distensioi ne sul piano religioso non j solo nell'Urss, ma. di rifles| so, negli altri Paesi dell'area sotto l'influenza sovietica: a questo proposito va ricordato che monsignor Casaroli trattò e concluse il « documento impegnativo » con l'Ungheria, l'accordo con la | Jugoslavia per la ripresa del I le relazioni diplomatiche, le trattative con i governi cecoslovacco e polacco. In Vaticano, si esclude in modo assoluto che il « ministro degli Esteri » del Papa avvìi a Mosca negoziati per ristabilire rapporti diretti, di qualsiasi natura (diplomatica, straordinaria o consolare) con l'Urss. Il viaggio di Casaroli può considerarsi l'aspetto per ora culminante dell'« offensiva diplomaticoreligiosa » che il Vaticano conduce da oltre dodici anni verso i Paesi socialisti europei ed extra europei. Vi è stata una lenta preparazione, con viaggi segreti o contatti riservatissimi tra esponenti vaticani e dell'Est europeo, inclusi i sovietici. Ad esempio, corre da tempo voce che monsignor Casaroli sia già stato nell'Urss. « Non nella forma attuale », ci ha precisato una fonte molto vicina al « ministro degli Esteri » vaticano. Osservatori politici seguono con interesse ed attenzione il viaggio, che potrebbe avere indirette ripercussioni sulla politica interna italiana. Lamberto Fumo