Mezzi blindati a Reggio Calabria

Mezzi blindati a Reggio Calabria Mezzi blindati a Reggio Calabria (Segue dalla 1 pagina) ti: non c'è voluto neppure un'ora. Ormai è giorno. I mezzi cingolati s'inoltrano in Sbarre, congiungendosi con il gruppo del Calopinace. Alle finestre occhieggiano anziane signore in scialletto e vestaglia, dalla chiesa di Loreto escono due monache, riapro- no le edicole, i bar, i negozi e queste scene tranquille at- | tetmano il gelo che dà la co lonna armata, ferma al centro del rione. Per qualche ora si andrà avanti cosi, poi, dopo le dieci, le prime reazioni, i primi scatti di rabbia. Sono episodi isolati, e li racconto come li trovo sul taccuino. C'è un arresto a Sbarre Centrali: è un giovane sorpreso in. auto con una ' carabina. Poi. verso le 9,30. : qualche sassaiola. Alle 10,30 I corriamo verso il piazzale dello stadio. In incile Quinto dei I giovani hanno ostruito la stra- \ da con gomme d'auto e le stanno incendiando Sulle jeep che perlustrano il rione vola no sassi e una « molotov ». Gli agenti rispondono con moltissimi candelotti: pussano rapidi dinanzi alle traverse e sparano fumogeni a ripetizione. Alle 11,10, una st/uadra di «sbarroti» preleva una «600» j multipla, la sposta al centro , del viale Quinto e le dà fuo-1 1 co. It colonnello Scarvaglìeri) con un plotone di uomini della Celere, avanza verso l'incendio. Dei giovani fuggono dentro un blocco di case dell'Ina abitate da ferrovieri. Lo stabile è circondato. Per telefono, si chiede al magistrato l'autorizzazione a perquisire. e il giudic la concede. Il commissario Ferino ordina: « En- j giiate ». Gli agenti vanno, sono cor- irate negli alloggi, e tutti i giovanotti che trovate, li pi- ! test, gettano la sigaretta prima di varcare le porte, ma non trovuno niente. All'ultimo piano, però, c'è un appartamento chiuso. Dentro s'indo- 1 vma lu Presenza di qualcuno | I eppure nessuno apre. « Aprite , o sfondiamo». Le scale si riempiono di celerini con el-\ mo e scitao: stanno in silenzio | e sembrano imbarazzati. Quul- | cuno dà spallate all'uscio. Ar- \ riva di corsa il padrone di ca- \ sa. Domenico Acerbis, che di- \ ce alla moglie: « Pina, apri,1 apri! ». Risponde un grido al-1 tissimo: « No, no! Non apro a nessuno ». Altre spuliate e \ l'uscio cede Appare una don- 1 na grassa, in lacrime: « Pietà, I piota, sono malata di nervi e di cuore. Vi prego, qui non c'è nessuno! ». Invece, nella casa ci sono | quattro giovani, che vengo - no portali via ammanettati, | « Mamma, sta calma», dice uno dì loro. Dall'alloggio esce urlando un'altra donna: « I nostri figli, i nostri figli ». Scende in strada e prega a mani giunte di fronte a un plotone di carabinieri: « Dateceli, non hanno fatto niente... ». In viale Quinto c'è molta tensione, altre donne piangono, una sviene. Ecco, questa è diventata Reggio, per la lolle ostinazione dei « falchi » I che ancora ieri incitavano a « non mollare». E qualche gruppo isolato non molla. C'è una barricata I sul fondo di viale Quinto, do- j ve brucia un furgone. Poi una I sassaiola in via Pio XI, nel | rione Marconi, e quindi, da I un tetto, due colpi di rivol- i tella su un cingolato. Nel pri- mo pomeriggio, su rione Ce- ! g. ; interrata in una via,] nm rf sa { condìgione a. | ma non si sa se in condizione di esplodere. Altre ostruzioni j sorgono a Santa Caterina. Alle 17,30, quando i reparti si ritirano, volano sassi. Un'ora dopo, sui ponti San Pietro e Calopinace ricompaiono le barricate. Verranno tolte domani. E. se le rifaranno, verranno tolte una seconda e una terza volta. Quel che conta è che Sbarre non sia più una « repubblica » ma sia tornata ad essere una borgata di Reggio. « Ancora un po' di pazienza — dice il questore Santillo — e sarà anche una borgata pacifica... ». g pa

Persone citate: Domenico Acerbis, Santillo

Luoghi citati: Reggio, Reggio Calabria